C O N T E N U T I :

Nanotecnologia

Motori di Creazione - L'era prossima della nanotecnologia

Mind Uploading

Intelligenza Artificiale / Intelligence Augmenting


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NANOTECNOLOGIA:  

Introduzione alla nanotecnologia e a Engines of Creation

"Engines of Creation (Motori di creazione) di K. Eric Drexler è un libro enormemente originale sulle conseguenze delle nuove tecnologie. E' ambizioso e ricco di immaginazione e, cosa più importante, le idee sono tecnicamente fondate." Marvin Minsky

Una breve introduzione ai concetti fondamentali della nanotecnologia molecolare, di Ralph C. Merkle

Un manufatto è composto da atomi. Le caratteristiche di tale manufatto dipendono dal modo in cui tali atomi sono organizzati. Organizzando in modo diverso gli atomi di un pezzo di carbone, possiamo trasformarlo in un diamante, organizzando in modo diverso gli atomi di un pugno di sabbia ( e aggiungendo alcune altre sostanze ) possiamo ottenere dei microcircuiti integrati e  organizzando in modo diverso gli atomi di terra, acqua e aria, possiamo ottenere delle patate.

Auto-replicazione e nanotecnologia

Un obiettivo essenziale della nanotecnologia è la capacità  di fabbricare prodotti a bassi costi. Mentre la capacità  di fabbricare qualche macchina molecolare molto precisa e molto piccola, anche se estremamente costosa, sarebbe chiaramente una importante conquista scientifica, essa non cambierebbe in modo sostanziale la modalità  con cui fabbrichiamo la maggior parte dei prodotti. Fortunatamente, siamo circondati ed ispirati da prodotti che sono meravigliosamente complessi e tuttavia molto economici. Le patate, per esempio, sono fabbricate da complesse macchine molecolari che coinvolgono decine di migliaia di geni, proteine, ed altri componenti molecolari; tuttavia il risultato costa così poco che non indugiamo a distruggere questa meraviglia biologica, mangiandola.

Ecologia comparata: una prospettiva computazionale, di Mark S. Miller e K. Eric Drexler

Un problema importante nell'utilizzo efficace dei computer è nell'affrontare la complessità: nel progettare programmi con sempre maggiori funzionalità, ci ritroviamo sopraffatti dalla loro crescente complessità; potrebbe sembrare che il livello di questa, nei sistemi computazionali, debba essere limitata dalla nostra capacità di comprenderli e progettarli; ma non è così: nel mondo reale esistono sistemi che si sono sviluppati pur senza un progetto - sistemi di una complessità indubbiamente molto superiore alla attuali capacità di progettazione.

Nanotecnologia molecolare ed il sistema mondiale, di Thomas McCarthy

A livello globale, la nanotecnologia molecolare pone una sfida seria tanto ai responsabili delle decisioni quanto ai comuni cittadini. Da un lato i benefici che questa tecnologia potrebbe produrre sono enormi (da benefici sulla salute personale e nazionale quasi eccedenti la nostra capacità di immaginazione, fino a potenziali cure definitive contro l'invecchiamento e tutte le malattie che ci hanno ammorbato lungo l'intera storia) ma d'altro lato esistono pericoli, difficili da visualizzare al momento ma comunque tutti derivanti dal potere radicale di questo nuovo strumento. Si tratti di super-armi di indicibile distruttività o di tentativi "fatti in casa" di genocidio, almeno alcuni dei potenziali prodotti di una avanzata abilità di manifattura molecolare ci spingono a domandarci, lasciandoci meravigliati e interdetti, se la tanto sbandierata "Era della Nanotecnologia" potrebbe essere non molto di più di una catastrofe definitiva ingegneristicamente progettata.

Polemiche nanotecnologiche: il dibattito fra Drexler e Smalley

Il premio Nobel Richard E. Smalley ha dichiarato che "i nanorobot meccanici autoreplicanti sono semplicemente impossibili in questo mondo." I due ostacoli citati da Smalley come insormontabili sono divenuti noti con descrizioni curiose, ma che rendono bene l'idea: il cosiddetto problema delle "dita grasse" e quello delle "dita appiccose". Dita grasse: "Non c'è spazio sufficiente, nella regione reattiva al livello del nanometro, per tutte le dita di tutti i manipolatori necessari per avere il completo controllo chimico." Dita appiccicose: "Gli atomi delle mani dei manipolatori aderiranno agli atomi che stanno spostando. Quindi, sarà spesso impossibile rilasciare questi minuscoli mattoni in un posto preciso... questi problemi sono fondamentali..." Tali dichiarazioni non lasciano dubbi: esistono insormontabili problemi di base che rendono semplicemente impossibile la versione drexleriana di una nanotecnologia fondata sull'assemblatore molecolare. In risposta, Eric Drexler ha scritto le due lettere aperte a Richard Smalley, qui sotto tradotte, in cui espone le proprie ragioni.


Vedi anche:

La riparazione a livello molecolare del cervello, di Ralph C. Merkle (nella sezione "Longevità estrema")

La sospensione crionica è un metodo per stabilizzare le condizioni dei malati terminali, così che possano avere accesso alle strutture mediche che saranno disponibili nel tardo 21° o 22° secolo. Il fatto che le condizioni di una persona conservata alla temperatura dell'azoto liquido siano stabili non è controverso, ma il processo di sospensione crionica infligge una quantità di danno tale da  non poter essere riparato dalla tecnologia medica corrente. Il fatto che non sia possibile riparare i danni dovuti alla sospensione crionica con i metodi oggi disponibili, non significa che ciò non possa essere possibile in futuro, proprio come l'impossibilità di costruire un computer nel 1890 non implicava che tali macchine non sarebbero mai state costruite. Questo articolo prende in considerazione i limiti raggiungibili dalla scienza medica (in base alle nostre conoscenze attuali delle leggi della chimica e della fisica) e il genere di danno causato dai metodi attuali di sospensione crionica. L'articolo prende poi in considerazione quali metodi saranno verosimilmente disponibili in futuro per riparare questo tipo di danno.


MOTORI DI CREAZIONE - L'era prossima della nanotecnologia  

Motori di Creazione è l'inevitabile punto di partenza per chiunque sia interessato alla nanotecnologia e al suo potenziale impatto sulla nostra vita nei prossimi anni. Estropico è fiero di presentarne la prima versione integrale in italiano.

Indice, Introduzione alla versione web, Prefazione, Ringraziamenti

Motori di Creazione ci porta sulla soglia di cambiamenti genuinamente significativi; la nanotecnologia potrebbe avere più effetto sulla nostra esistenza materiale di quello già comportato dalle ultime due grandi invenzioni in questo dominio: ossia la sostituzione dell'uso di travi e pietre con metalli e cementi e lo sfruttamento dell'elettricità. Allo stesso modo, possiamo paragonare i possibili effetti della Intelligenza Artificiale a proposito di come pensiamo e come potremmo giungere a pensare su noi stessi, solo con due altre precedenti invenzioni: quelle del linguaggio e della scrittura. Presto saremo faccia a faccia con queste prospettive ed opzioni. Come dovremmo agire nel gestirle? Motori di Creazione spiega come queste nuove alternative potrebbero essere indirizzate verso molte delle nostre più vitali preoccupazioni umane: verso benessere o povertà, salute o malattia, pace o guerra. E Drexler non offre un mero catalogo di neutrali possibilità, ma una moltitudine di idee, nonché proposte di punti di partenza per cominciare a valutare queste idee.

Parte Prima: I FONDAMENTI DELLA PREVISIONE

Capitolo 1: Motori di Costruzione

Carbone e diamanti, sabbia e circuiti integrati, tessuti sani e cancerosi: nel corso di tutta la storia, le variazioni nelle disposizioni di atomi hanno fatto la differenza fra scadente e pregiato, fra malato e sano. Disposti in una certa maniera, gli atomi formano suolo, aria, acqua; disposti in un'altra maniera diventano fragole mature. Disposti in un modo sono case ed aria fresca; in un altro, diventano cenere e fumo. La nostra abilità nel creare disposizioni di atomi è alle fondamenta della tecnologia. Siamo andati lontani nelle nostre capacità di disporre atomi, dallo scheggiare la selce per le punte di frecce al lavorare a macchina alluminio per navi spaziali. Siamo fieri della nostra tecnologia, dei nostri farmaci salva-vita e dei nostri computer da tavolo. Tuttavia le nostre navette spaziali sono ancora rozze, i nostri computer ancora stupidi, e le molecole dei nostri tessuti degenerano ancora nel disordine, danneggiando prima la nostra salute e poi la vita stessa. Per tutti i nostri progressi nella disposizione di atomi utilizziamo ancora metodi primitivi. Con la nostra tecnologia attuale siamo tuttora costretti a maneggiare gli atomi in gruppi indisciplinati.

Capitolo 2: I Principi del Cambiamento

Gli assemblatori molecolari costituiranno una rivoluzione che non ha equivalente dai tempi dello sviluppo dei ribosomi, i primitivi assemblatori interni alla cellula. La nanotecnologia che ne risulterebbe può aiutare la vita a diffondersi oltre la Terra, un passo che non ha equivalente dai tempi in cui la vita si è diffusa al di fuori dei mari. Essa potrebbe anche aiutarci nel riuscire a far manifestare la "mente" nelle macchine, un fatto senza equivalente fin dai tempi in cui la mente si è manifestata nei primati. E ci permetterebbe di rigenerare le nostri menti e rimodellare i nostri corpi, un fatto senza equivalente alcuno.

Capitolo 3: Prevedere e Progettare

Nel guardare avanti per vedere dove ci stia conducendo la corsa tecnologica, dovremmo porci tre domande. Cosa è possibile, cosa è ottenibile e cosa è desiderabile? Anzitutto, dove sia coinvolto dell'hardware, le leggi naturali impongono limiti al possibile. Dato che gli assemblatori apriranno una strada inedita verso il raggiungimento di questi limiti, comprendere gli assemblatori è una chiave per comprendere ciò che è possibile. In secondo luogo, i principi del cambiamento ed i fatti specifici della nostra situazione attuale impongono limiti all'ottenibile. Dato che l'evoluzione di replicatori giocherà un ruolo basilare, i principi dell'evoluzione sono una chiave per comprendere ciò che è ottenibile. Per quanto riguarda cosa sia desiderabile o indesiderabile, la diversità dei nostri sogni spinge verso la ricerca di un futuro che abbia spazio per la diversità, mentre le nostre comuni paure spingono verso la ricerca di un futuro sicuro.

Parte Seconda: I PROFILI DEL POSSIBILE

Capitolo 4: Motori di abbondanza

Fin dal 1951, quando John von Neumann tracciò i principi delle macchine auto-replicanti, gli scienziati si sono trovati generalmente concordi sulle loro possibilità. Nel 1953 Watson e Crick descrissero la struttura del DNA, che mostrava come le cose viventi siano dotate delle istruzioni che guidano la loro stessa costruzione. I biologi, da allora, hanno imparato sempre maggiori dettagli sui modi in cui funziona il macchinario molecolare auto-replicante delle cellule. Hanno scoperto che esso segue gli stessi principi che von Neumann tracciò. Così come gli uccelli mostrano la possibilità del volo, così la vita in generale dimostra la possibilità di auto-replicazione, almeno per i sistemi di macchine molecolari. [...] Gli assemblatori saranno in grado di fabbricare potenzialmente qualunque cosa a partire da materiali comuni, e senza lavoro, rimpiazzando le attuali fabbriche fumanti con sistemi puliti quanto una foresta. Essi trasformeranno la tecnologia e l'economia alle loro radici, schiudendo un nuovo mondo di possibilità. Essi saranno, di fatto, dei motori di abbondanza.

Capitolo 5: Macchine pensanti

[...] lungo eoni di tempo, la vita ha seguito un progresso lungo e lento, al passo dettato dall'evoluzione genetica. Le menti dotate di linguaggio hanno affrettato il passo grazie alla flessibilità dei memi. L'invenzione dei metodi della scienza e della tecnologia ha ulteriormente accelerato i progressi perché ha forzato i memi ad evolvere più velocemente. L'accrescimento del benessere, dell'istruzione e della popolazione, nonché la disponibilità di migliori strumenti fisici ed intellettuali, ha continuato questa tendenza all'accelerazione lungo il nostro secolo. L'automazione dell'ingegneria accelererà ulteriormente il passo. I sistemi di progettazione assistita dal computer miglioreranno, e aiuteranno gli ingegneri umani a generare e a sperimentare le idee sempre più rapidamente. [...] Ad un certo punto, sistemi di ingegneria automatizzata completamente svezzati inizieranno a procedere autonomamente. In parallelo, la tecnologia molecolare si svilupperà e maturerà, aiutata dai progressi della ingegneria automatizzata. Quindi, sistemi IA costruiti da assemblatori condurranno ad una ingegneria automatizzata ancora più rapida, evolvendo idee tecnologiche al passo imposto da sistemi un milione di volte più veloci di un cervello umano. Il ritmo di crescita del progresso tecnologico ne verrà accelerato in un grande balzo ascendente: in tempi brevi, molte aree della tecnologia progrediranno fino ai limiti imposti dalle leggi naturali. Ed in quei campi tecnologici, i progressi si assesteranno infine su una vetta elevatissima di conquista definitiva.

Capitolo 6: Il mondo oltre la Terra

La Terra non è che una piccola parte dell'esistente, e quel che resta di esso sarà importante per il nostro futuro. In termini di energia, materiali e disponibilità di posto per crescere, lo spazio è di fondamentale importanza. Nel passato, i successi nello spazio hanno regolarmente pervaso le proiezioni ingegneristiche. Nel futuro, una frontiera spaziale aperta allargherà il mondo umano. I progressi nell'Intelligenza Artificiale e nella nanotecnologia giocheranno un ruolo cruciale. La gente ha impiegato intere epoche per riconoscere nello spazio una frontiera. I nostri antenati un tempo consideravano il cielo notturno come una cupola nera costellata da minuscole scintille; luci mostrate dagli dei. Non potevano immaginare il viaggio spaziale, perché non sapevano neanche che lo spazio esterno esistesse. Ora sappiamo che lo spazio esiste, ma ancora poca gente comprende il suo valore. Questo non è per nulla sorprendente. Le nostre menti e culture si sono evolute su questo pianeta, e abbiamo appena iniziato a digerire l'idea di una frontiera al di là del cielo.

Capitolo 7: Motori di guarigione

Consideriamo la chirurgia "delicata" dalla prospettiva di una cellula: una immensa lama penetra rapidamente, e strada facendo attraversa una moltitudine di cellule, triturandone a migliaia e macellando ciecamente il loro macchinario molecolare. Successivamente, un grande obelisco si immerge nella ressa di cellule oramai separata in due distinti lembi di carne, e si trascina dietro un cavo lungo come un treno merci per legare assieme i due lembi. Dalla prospettiva di una cellula anche la chirurgia più delicata, eseguita con bisturi raffinati ed grande abilità, rimane ancora un lavoro da macellaio. Solo la capacità delle cellule di abbandonare i loro morti, raggrupparsi nuovamente e moltiplicarsi, rende possibile la guarigione. [...] Useremo la tecnologia molecolare anche per aver cura della nostra salute, poiché il corpo umano è fatto di molecole. Malattia, vecchiaia e ferite, sono tutti danni causati da schemi erronei nella disposizione degli atomi, sia che queste disposizioni erronee siano causate da virus invasori, che dal trascorrere del tempo o da incidenti automobilistici.

Capitolo 8: Longevità in un mondo aperto

Le macchine di riparazione cellulare sollevano interrogativi sul valore da attribuire al prolungamento della vita umana. Non si tratta di questioni esclusive dell'etica medica odierna, la quale di solito si interessa ai dilemmi posti da trattamenti rari, costosi e solo parzialmente efficaci. Si tratta invece di questioni che riguardano il valore di una vita lunga ed in salute, ottenuta attraverso mezzi tutt'altro che costosi. Per le persone che attribuiscono un valore alla vita umana e che amano vivere, tali questioni potrebbero non aver bisogno di risposta. Ma dopo una decade segnata da preoccupazioni per la crescita demografica, per l'inquinamento e per l'impoverimento delle risorse, molte persone potrebbero interrogarsi sulla desiderabilità di una estensione della vita; preoccupazioni di questo tipo hanno incoraggiato la diffusione di memi pro-morte. Tali memi vanno esaminati nuovamente, poiché molti di essi hanno radici in una visione del mondo ormai obsoleta. La nanotecnologia modificherà ben più che la semplice aspettativa di durata della vita umana. Conquisteremo i mezzi per curare non solo noi stessi, ma per curare la Terra stessa dalle ferite che le abbiamo inflitto.

Capitolo 9:Una porta sul futuro

Viviamo in un secolo [in cui] la biostasi è ormai disponibile - per schiudere un futuro di salute a pazienti altrimenti privi di ogni possibilità che non sia la dissoluzione conseguente alla loro morte? Possiamo arrestare il metabolismo in molti modi, ma la biostasi, per essere utilizzabile, deve anche essere reversibile. E da ciò scaturisce una curiosa situazione. Se si possa o meno mettere dei pazienti in uno stato di biostasi con l'impiego delle tecniche presenti dipende esclusivamente dalla eventuale disponibilità futura di tecniche capaci di invertire il processo. La procedura è perciò composta da due parti, delle quali al momento ne padroneggiamo solo una. Se la biostasi può mantenere inalterato un paziente per anni, allora le tecniche future dovranno includere anche dei sofisticati sistemi di riparazione cellulare. Dobbiamo perciò giudicare il successo delle attuali procedure di biostasi alla luce delle abilità ultime della futura medicina.

Capitolo 10: I limiti dello sviluppo

Nell'ultimo secolo abbiamo sviluppato aereoplani, navette spaziali, energia nucleare e computer. Nel prossimo svilupperemo assemblatori, replicatori, ingegneria automatizzata, volo spaziale economico, macchine di riparazione cellulare e molto altro. Questa serie di passi avanti tecnologici potrebbe suggerire che la corsa tecnologica progredirà senza limiti. Secondo questo modo di vedere, infrangeremo tutte le barriere immaginabili, lanciandoci a capofitto in un infinito inconoscibile; ma sembra proprio che questa visione sia falsa. Le leggi della natura e le condizioni del mondo limiteranno quello che faremo. Senza limiti, il futuro sarebbe completamente sconosciuto, una cosa informe che si fa beffe dei nostri sforzi di previsione e pianificazione. Se invece ha dei limiti, il futuro resta pur sempre una turbolenta incertezza ma è comunque obbligato a scorrere entro certi confini.

Parte terza: PERICOLI E SPERANZE

Capitolo 11: Motori di distruzione

Gli assemblatori-replicatori e le macchine pensanti pongono minacce basilari alla vita sulla Terra. Gli organismi odierni hanno capacità ben lontane dai limiti del possibile, e le nostre macchine stanno evolvendo molto più velocemente di quanto stiamo facendo noi stessi. Appare probabile che nell'arco di poche decadi possano sorpassarci. Se non impareremo a convivere in sicurezza con esse, il nostro futuro sarà tanto eccitante quanto breve. Non possiamo sperare di intuire in anticipo tutti i problemi, ma rivolgendo la nostra attenzione verso le questioni più grandi e più basilari, possiamo forse prevedere le sfide più ardue e ricavare qualche idea su come affrontarle.

Capitolo 12: Strategie e sopravvivenza

Nei capitoli precedenti ho delimitato dettagliatamente il solido terreno delle possibilità tecnologiche. Ora, però, mi devo ulteriormente avventurare nei reami delle politiche e delle azioni umane. Questo terreno è meno solido, mai fatti tecnologici ed i principi evolutivi forniscono ancora una volta i punti fermi dai quali partire per esplorare il territorio. La corsa tecnologica, guidata dalle pressioni evolutive, ci sta conducendo verso rischi senza precedenti; abbiamo bisogno di escogitare strategie per fronteggiare questi rischi. Poiché innanzi a noi vediamo pericoli così grandi, ha senso considerare di arrestare la nostra corsa frenetica. Ma come potremmo riuscirci?


La società ha bisogno di modi migliori per comprendere la tecnologia, e ciò è ovvio da tempo. Le sfide che ci attendono rendono semplicemente più urgente il nostro bisogno. Le promesse della tecnologia ci lusingano in anticipo, e la pressione della competizione rende virtualmente impossibile arrestarci. Mano a mano che la corsa tecnologica accelera, nuovi sviluppi ci sfrecciano davanti sempre più veloci, ed è più probabile che si generi qualche equivoco fatale. Abbiamo bisogno di creare un migliore equilibrio fra la nostra capacità di previsione e la nostra velocità di progresso. Non possiamo fare molto per rallentare la crescita della tecnologia, ma possiamo accelerare la crescita della previsione. E con una previsione migliore, avremo una migliore possibilità di imporre una virata alla corsa tecnologica, per dirigerla verso direzioni sicure.


Per prepararsi al passo avanti degli assemblatori avanzati, la società deve imparare ad "imparare" più velocemente. I forum dei fatti ci aiuteranno a farlo, ma le nuove tecnologie potrebbero aiutarci ancora di più. Con esse, saremo in grado di diffondere, raffinare e combinare le nostre informazioni in modo di gran lunga più rapido di quanto sia mai stato fatto prima. Il sovraccarico informativo è diventato un ben noto problema: frammenti di conoscenza si accumulano troppo velocemente perché le persone possano mettervi ordine e trarne fuori un senso. Migliaia di riviste tecniche si occupano di migliaia di soggetti diversi. Gli articoli pubblicati ammontano a oltre un milione per anno. [...] Le nuove tecnologie lo hanno già fatto prima d'ora. L'invenzione del torchio di stampa ha portato grandi progressi; I servizi testuali basati sull'informatica ci promettono ancora di più.

Capitolo 15: Abbondanza di mondi e tempo

Ho descritto come i progressi della chimica e della biotecnologia condurranno verso gli assemblatori, che a loro volta ci porteranno ai nanocomputer, ai replicatori, ed alle macchine ripara-cellule. Ho descritto come i progressi del software ci condurranno verso l'ingegneria automatizzata e verso l'intelligenza artificiale. Assieme, questi progressi renderanno possibile un futuro ricco di possibilità, una delle quali è la nostra stessa distruzione. Tuttavia, se utilizzeremo i forum dei fatti e gli ipertesti per rafforzare la nostra preveggenza, potremo evitare l'annichilazione, per muoverci oltre …ma verso dove? Verso una trasformazione d'estensione mondiale che può, se risulterà in un successo, portare abbondanza e longevità a tutti quelli che le desiderano. E questa è una prospettiva che, come è piuttosto naturale, scatena sogni di utopia.

Postfazioni, glossario, note e bibliografia

Quale è stata la reazione della comunità tecnica, ossia di quelli meglio predisposti ad individuare e segnalare idee erronee? Per quello che ho appurato (ad esempio quando mi trovavo di fronte alle domande sollevate da un auditorio di tecnici) le tesi centrali di questo libro appare solida; esse hanno ben retto le critiche. Il che non vuol dire che tutti le abbiamo accettate, ma semplicemente che per ognuna delle ragioni suggerite per rigettarle è stata evidenziata la fallacità. (Le mie scuse ai critici occulti con critiche sostanziali da avanzare: per favore, alzatevi e parlate!). [...] Alcuni hanno erroneamente dedotto che il mio scopo sia quello di promuovere la nanotecnologia; invece il mio scopo è quello di promuovere e comprendere la nanotecnologia e le sue conseguenze, il che è del tutto un altro campo di interesse. Nonostante ciò, sono attualmente convinto che più presto cominceremo un serio sforzo di sviluppo, più tempo avremo a disposizione per un serio dibattito pubblico. Perché? Perché i dibattiti seri cominciano solo quando si avviano degli sforzi seri, e più presto cominceremo, più labile e controllabile sarà la tecnologia di base. Una partenza prematura significherà quindi un progresso più lento e perciò più tempo per valutare le conseguenze.


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MIND UPLOADING:  

I Robot erediteranno la Terra: ed essi potrebbero essere noi stessi, di Joe Strout

Questa pagina è dedicata a speculazioni sulla probabile possibilità futura di eseguire un processo capace di copiare una mente dal substrato naturale del cervello ad una destinazione rappresentata da un substrato hardware artificiale, costruito dall'uomo. Questa tecnologia altererà radicalmente la società in molti modi, come gli autori di fantascienza hanno cominciato ad illustrare. Divertitevi, attraverso questo sommario resoconto, ad esplorare la scienza dietro la fantascienza!

Quanti byte ci sono nella memoria umana? di Ralph C. Merkle

Al giorno d'oggi si paragona spesso il cervello umano ad un computer e la mente umana a un programma eseguito su quel computer. Una volta questa era considerata solo una metafora, ma ormai questo punto di vista è accettato dalla maggior parte dei filosofi della coscienza umana e da molti ricercatori nel campo dell'intelligenza artificiale. Se accettiamo questa visione in modo letterale, allora possiamo chiederci quanti megabyte di RAM abbia un PC, così come possiamo chiederci quanti megabyte (o gigabyte, o terabyte, o quello che è) di memoria abbia un cervello umano.

Limiti Energetici per la Potenza Computazionale del Cervello Umano, di Ralph C. Merkle

Mentre il software rimane una delle sfide principali, saremo presto in grado di costruire macchine sufficientemente potenti da eseguire più operazioni al secondo di quante ne possa fare un cervello umano. [...] Quando potremo costruire un computer desktop capace di fornire 10^25 operazioni di gate per secondo o più (come saremo sicuramente in grado di fare con una nanotecnologia matura) e quando potremo scrivere software che sfrutti adeguatamente questo hardware (come alla fine saremo in grado di fare), un singolo computer con le abilità equivalenti a quelle di un numero di essere umani che va da un miliardo a mille miliardi sarà una realtà. Se oggi un problema potrebbe essere risolto liberando l'umanità intera dalle necessità e dalle preoccupazioni della vita quotidiana e focalizzando tutte le sue energie intellettuali su di esso, allora questo problema potrà essere risolto in futuro da un personal computer. Nessun campo sarà lasciato immutato da questo sconvolgente aumento delle nostre abilità.

Mind Uploading, di Giuseppe Vatinno

L'idea di una sopravvivenza di una "essenza vitale" alla morte del corpo fisico è sempre stata considerata una possibilità fin dalla comparsa dell'autocoscienza e quindi della consapevolezza del dover porre termine, prima o poi, alla propria esistenza [...] In questa ottica vanno quindi considerati i miti, le leggende e poi i le credenze religiose relative al sopravvivere di un "quid" alla fine fisica. I miti egizi e greci, con le loro potenti e simboliche istanze di rinascita, ce lo stanno a ricordare, ma poi anche la maggioranza delle religioni prospetta una vita dopo l'esistenza fisica (forse con l'unica ma importante eccezione del buddismo, per cui il problema è molto sfumato). Ma ora, nel XXI secolo, un secolo che dovrebbe vedere l'esponenziale aumento dello sviluppo delle conoscenze scientifiche e tecnologiche, forse possiamo cominciare a parlare in termini positivi e verificabili, quindi scientifici, di ipotesi di sopravvivenza tecnologica al corpo fisico [...] parliamo della cosiddetta "Mind uploading" (anche M.u.) o WBE ("Whole Brain emulation", emulazione globale del cervello) che consiste, in parole povere, nella trasposizione esatta e fedele delle strutture cerebrali da una struttura biologica e naturale, in una, ad esempio, al silicio, come la memoria di un computer, e quindi artificiale. Diciamo subito che attualmente (2008) non esiste ancora la possibilità tecnologica di una mind uploading ma ciò non impedisce di parlarne e quindi di preparare il terreno, se così possiamo dire, per sviluppi futuri non più relegati solo nel mondo della fantascienza.

La mente, il cervello e il computer, di Ugo Spezza

“Una assunzione comune nella filosofia della mente è quella della indipendenza del substrato fisico. Ossia l'idea è che gli stati mentali possano esistere indipendentemente dal substrato fisico materiale che li genera. Un sistema che implementi il giusto tipo di calcolo delle strutture e dei processi, può essere associato a produrre esperienze coscienti. Non deve essere considerata una proprietà essenziale della coscienza il fatto di dipendere da un organismo biologico in base carbonio con miliardi di sinapsi all'interno di un cranio: un nucleo basato su processori di silicio all'interno di un computer potrebbe, in linea di principio, replicare la stessa funzione.” La frase che avete appena letto è del famoso filosofo e futurologo Nick Bostrom, professore e direttore del Future of Humanity Institute dell’Università di Oxford. Tale frase è contenuta nell’altrettanto famoso scritto “Are you living in a Computer Simulation?” che affronta in modo rigorosamente scientifico (per quelle che sono le conoscenze attuali) la possibilità che dei computer possano emulare la mente umana o addirittura una moltitudine di menti umane ricreando una società virtuale perfettamente integrata, operante e indipendente [...] è davvero possibile che esista una “indipendenza funzionale” tra la parte materiale (l’organo cervello) che produce il fenomeno chiamato “mente” e la mente stessa? O forse la mente è un organo trans-materiale dissociato completamente dal mondo fisico? Su questo argomento i maggiori filosofi mondiali, esperti in quella branca definita “Filosofia della mente”, dibattono aspramente da decenni. Lo scopo di questo scritto è divulgare ed illustrare, quali sono le maggiori teorie prodotte sul funzionamento della mente umana.

Vedi anche:

Coscienza soggettiva - quasi un FAQ sulla coscienza soggettiva  (nella sezione "Attitudine")

L'anno è il 2030… La tecnologia necessaria a creare una copia perfetta di un cervello umano è disponibile (che si tratti di una copia identica a livello atomico, creata con mezzi nanotecnologici o di un modello su computer, basato su scannerizzazione del cervello originale, poco importa ai fini di questa discussione…) La domanda è: se il cervello in questione fosse il tuo, la copia saresti sempre tu?


INTELLIGENZA ARTIFICIALE / INTELLIGENCE AUGMENTING:  

Può una macchina pensare? di Paul e Patricia Churchland

Le ricerche sull'intelligenza artificiale (IA) stanno attraversando un periodo rivoluzionario. Per capire come e perché e per collocare nella giusta prospettiva le argomentazioni di John R. Searle, occorre prima di tutto fare un passo indietro. Già nei primi anni cinquanta, la vecchia e vaga domanda "Può una macchina pensare?" era stata sostituita da un quesito più abbordabile: "Una macchina che manipoli simboli fisici secondo regole che tengano conto della struttura può pensare?" [...] Il tipo di scetticismo manifestato da Searle ha numerosi precedenti nella storia della scienza. [...] Il poeta e artista inglese William Blake e il poeta e naturalista tedesco Johann Wolfgang von Goethe consideravano inconcepibile che minuscole particelle potessero, di per sé, essere essenziali o sufficienti per generare il fenomeno obiettivo della luce.

Intelligenza avanzata: super intelligenza, "intelligence augmentation" e il cervello globale, di Peter Voss

Intelligenza artificiale generale - 'la vera IA' - focalizza su come imparare, piuttosto che sulla conoscenza. La conoscenza è un effetto dell'intelligenza, non la sua causa. Oltre ad ottimizzare un sistema per l'integrazione e l'acquisizione di conoscenze/abilità, esso può anche essere destinato a promuovere l'auto-miglioramento - il primo passo verso l'intelligenza. I progetti che avranno più probabilità di successo saranno probabilmente proprio questi "semi" di IA. [...] Una volta che un seme di IA avrà raggiunto (approssimativamente) un livello di intelligenza umano, supererà rapidamente e significativamente quanto sarà possibile ottenere con sistemi di incremento dell'intelligenza biologica umana [...] Che obiettivi avrà una tale SI non-umana? Avrà degli obiettivi propri?

La guida di riferimento della SIAI per la costruzione di una Intelligenza Artificiale "amichevole" di Peter Voss

Il SIAI (Singularity Institute for Artificial Intelligence) ha recentemente pubblicato la versione 1.0 della sua guida di riferimento per la ingegnerizzazione dell'"amichevolezza" nei sistemi intelligenti (SIAI Guidelines for Friendly AI). Nei sistemi di Intelligenza Artificiale (IA) e in particolare nei sistemi dotati della possibilità di auto-migliorarsi (o "semi di IA")  è immaginabile che possa emergere una massa critica di intelligenza dalla quale le capacità del sistema in questione potrebbero in breve tempo svilupparsi in modo iper-esponenziale. Tale improvviso sviluppo comporterebbe ovviamente dei rischi.  Anche senza tale rapido e decisivo sviluppo ("hard take-off"), dovremmo considerare con attenzione la possibilità che futuri sistemi di IA dotati di maggiore autonomia possano decidere di perseguire  obiettivi imprevisti e dimostrarsi ostili nei nostri confronti. La questione del nostro rapporto con macchine realmente intelligenti è cruciale e io approvo e sostengo il SIAI per il suo contributo in questa direzione. Leggendo la guida di riferimento del SIAI, però, mi vengono in mente una serie di commenti.

Intelligence Augmenting di Alberto Rinaldi (introduzione e risorse)

L'Intelligence Augmenting consiste nell' amplificazione del processo mentale, definito come intelligenza, che ci permette la soluzione di problemi nuovi implicanti la ristrutturazione dei nostri rapporti adattativi con l' ambiente mediante la comprensione delle relazioni esistenti fra i vari elementi di una situazione, quindi l' adattamento al mondo che cambia, attraverso l' utilizzo di nuove interfacce e tecnologie.

Questioni etiche relative all'intelligenza artificiale avanzata, di Nick Bostrom

Le questioni etiche legate alla possibile futura creazione di macchine con capacità intellettuali generali che sorpassino quelle degli esseri umani, sono diverse dai problemi etici legati agli attuali sistemi di automazione e di informazione. Tali superintelligenze non sarebbero solo un altro sviluppo tecnologico; sarebbero la più importante invenzione mai fatta, e porterebbero ad un progresso esplosivo in tutti i campi scientifici e tecnologici, poiché sarebbero in grado di condurre ricerca [scientifica] con efficienza sovrumana. Nella misura in cui l'etica è un esercizio cognitivo, una superintelligenza potrebbe facilmente superare gli esseri umani anche in termini di qualità del suo pensiero morale. Tuttavia, spetterebbe al progettista della superintelligenza specificarne le motivazioni originali. Da quel momento la superintelligenza potrebbe diventare una forza inarrestabile a causa della sua superiorità intellettuale e delle tecnologie che potrebbe sviluppare. E' quindi fondamentale che sia dotata di motivazioni benevole verso gli esseri umani. Questo documento esamina alcune delle questioni etiche coinvolte nella creazione della superintelligenza, discute le motivazioni che dovremmo impartire a tale superintelligenza, e introduce alcune considerazioni di costo-beneficio relative alla domanda: sarebbe più opportuno rallentare o accelerare lo sviluppo di macchine superintelligenti?

Estropico