I Robot erediteranno la Terra: ed essi potrebbero essere noi stessi...
di Joe Strout
joe@strout.net

Per la versione originale in inglese: Mind Uploading Home Page

Introduzione

Questa pagina è dedicata a speculazioni sulla probabile possibilità futura di eseguire un processo capace di copiare una mente dal substrato naturale del cervello ad una destinazione rappresentata da un substrato hardware artificiale, costruito dall'uomo. Questa tecnologia altererà radicalmente la società in molti modi, come gli autori di fantascienza hanno cominciato ad illustrare.

Divertitevi, attraverso questo sommario resoconto, ad esplorare la scienza dietro la fantascienza !

Materialismo

Il concetto basilare del mind uploading presume che la mente debba il suo insorgere all'attività del cervello. Questa supposizione è nota come "materialismo" in opposizione al "dualismo" che invece ipotizza che la mente (o l' "anima") esista in modo separato dal cervello, ma sia connessa a questo in qualche maniera. Descartes (Cartesio), per esempio, credeva che la mente comunicasse col corpo tramite la ghiandola pineale.

L'evidenza del materialismo è schiacciante. Quasi ogni aspetto della mente (temperamento, memoria, appetito, ecc...) può esser distrutto da danneggiamenti di specifiche aree del cervello. Le tecniche attuali di visualizzazione possono anche rilevare attività cerebrale correlata col pensiero. Tuttavia, la questione di come esattamente avvenga l'insorgenza della coscienza a partire da materia non cosciente è un problema tutt'altro che banale. Alcuni scienziati hanno suggerito che la coscienza sia un aspetto fondamentale dell'universo e che sia direttamente correlata alla elaborazione dell'informazione; altri credono che essa richieda una disposizione molto particolare di circuiti neurali, risultata come sottoprodotto della nostra storia evolutiva. Clark Dorman ha preparato una eccellente rassegna (in inglese, NdT ) di alcuni libri sulla coscienza e sul cervello.

Un breve schema del cervello:

Quale è la Scala delle Cose di cui Parliamo?

Le seguenti lunghezze (da Posner p. 305 ) danno le dimensioni approssimative delle strutture del sistema nervoso:

0.001 mm: sinapsi (interfaccia di una connessione fra neuroni)
0.1 mm: neuroni (cellula celebrale)
1 mm: circuiti locali (piccola rete di cellule)
10 mm: mappe (mappe topografiche spazialmente organizzate)
100 mm: sistemi (p.es. il sistema visivo)
1000 mm: il sistema nervoso centrale (incluso il midollo spinale)

Di Quante Cose stiamo Parlando?

Risposta Breve: un MUCCHIO.

Risposta Lunga: Per millimetro cubico (mm^3), ci sono circa 10^5 neuroni e 10^9 sinapsi . Espresse in base binaria queste cifre corrispondono a 2^16 neuroni e 2^30 sinapsi. Si stima che ci siano circa 10^12 (o 2^40) neuroni e 10^15 (or 2^50) sinapsi nell'intero sistema nervoso. Una tipica cellula celebrale riceve input da migliaia di altre cellule e l'influenza di ogni connessione è 1-5% rispetto al valore di soglia, ossia una connessione può contribuire al segnale totale che serve ad attivare una risposta dalla cellula, solo per un valore di 1-5%. (Nota del Traduttore: Il resto della stimolazione, per poter avere una risposta della cellula, deve essere fornita su altre connessioni, contemporaneamente attive, della stessa cellula. )

A che velocità lavora la mente?

Non molto velocemente, rispetto agli standard dei computer. Un potenziale d'azione (per esempio un impulso nervoso) dura circa 1 ms (millisecondo). Gli assoni, le lunghe connessioni d'output di una cellula celebrale, si presentano in due tipi: quelli rivestiti di mielina e quelli non rivestiti di mielina. Quelli con mielina hanno un livello extra di isolamento elettrico che permette al potenziale d'azione di viaggiare ad una velocità approssimativa che va dai 10 ai 100 metri per secondo. Gli assoni non rivestiti di mielina sono piu' lenti, trasmettendo solo con velocita' di circa un metro al secondo. Quando il segnale raggiunge la fine della linea, deve passare attraverso la connessione sinaptica per influenzare la successiva cellula celebrale; questo processo richiede circa 5 ms. L'effetto può perdurare per un tempo che va da 1 ms a molti minuti, dipendendo principalmente dal tipo di sinapsi. [Posner p. 339-340]

Quante sono le memorie immagazzinate nel cervello?

Questa è una delle grandi questioni delle neuroscienze, e i ricercatori stanno quasi per convergere verso una unanime risposta in proposito. Ci sono memorie a breve termine, che durano pochi minuti o al massimo qualche ora e che possono essere immagazzinate in una varietà di modi, inclusa la attivazione e la disattivazione di proteine, internamente ai neuroni o nell'ambito di cicli di attività neurale. Più importante dal punto di vista dell'uploading è il discorso della memoria a lungo termine. Sembra che le memorie a lungo termine vengano immagazzinate per mezzo di cambiamenti strutturali nel processo neurale. Questi cambiamenti includono il numero di ramificazioni che un processo neurale crea ed il numero e l'efficacia delle connessioni sinaptiche create. Byrne ed altri presentano una eccellente rassegna di lavori recenti che documentano questi cambiamenti nella struttura neurale di una Aplysia (un mollusco marino).

Attualmente non c'è nessuna ragione di credere che le memorie umane funzionino sulla base di un meccanismo concettualmente differente. [Si potrebbe anche speculare che queste stesse caratteristiche morfologiche siano responsabili di altri aspetti della personalità, sebbene questo debba ancora essere dimostrato.]

OK, abbiamo i neuroni e le connessioni, e allora?

Beh, c'è ben più che questo nel cervello. Ci sono varie forme di cellule gliali (letteralmente: "collegene"), il cui scopo è soprattutto di supporto funzionale. Le più importanti di queste , da un punto di vista di processo, sono gli "astrociti"; gli astrociti possono influenzare l'elaborazione dell'informazione mediante regolazione del microambiente neuronale, rallentando il meccanismo di propagazione dei segnali (per esempio tramite propagazione di variazioni delle concentrazioni di calcio), o tramite altri processi ancora poco compresi . Inoltre c'è ogni sorta di modalità di interazione degli ormoni o di altre interazioni chimiche nel cervello che sicuramente devono avere un qualche effetto sulla mente; queste interazioni chimiche dovrebbero essere simulate nella mente sottoposta ad uploading, affinché essa sia una riproduzione accurata della mente.

Altri fatti sul cervello, e immagini, sono disponibili alla University of Washington.

Uploading tramite la procedura microtomica

La proposta che richiede il minor avanzamento possibile rispetto alla tecnologia corrente suona più o meno così: Il cervello del paziente (possibilmente l'intera testa) è solidificata con la iniezione e diffusione di (per esempio) paraffina, oppure congelata alla temperatura dell'azoto liquido. Successivamente, il cervello è tagliato in fette molto sottili. Ogni fetta è sottoposta a scanning computerizzato utilizzando uno strumento dalla risoluzione molto alta (per esempio un microscopio elettronico). Il computer usa questi dati per ricostruire la circuiteria del cervello del paziente su un substrato artificiale (probabilmente dell'hardware appositamente dedicato alla simulazione cerebrale). La simulazione viene attivata ed il paziente si ritrova in uno splendente nuovo corpo.

Questa procedura richiede una estensione relativamente modesta della tecnologia già attualmente disponibile. La ricostruzione anatomica a partire dall'analisi di diverse sezioni è già eseguita da diversi anni. Attualmente, solo un pezzo molto minuscolo di tessuto può essere sottoposto, volta per volta, a scanning, in questo modo ed alla risoluzione necessaria per permettere la ricostruzione dei circuiti. Il processo è sia lento che intensivamente laborioso. I ricercatori stanno attualmente lavorando ad automatizzare il processo, aumentandone la velocità e la dimensione del campione. Questi sviluppi potrebbero eventualmente permettere lo scanning di un intero cervello ma c'e' ancora una lunga strada da percorrere per arrivare fino a questo punto (e non senza, ovviamente, che qualcuno cominci a diluviare una enorme quantità di denaro sui progetti di sviluppo di questo tipo).

A titolo cautelativo va detto che potrebbe non essere sufficiente catturare semplicemente la struttura dei neuroni e delle loro interconnessioni; informazioni rilevanti per il funzionamento sono senza dubbio contenute in caratteristiche come, per esempio, i tassi di sostanze chimiche nelle sinapsi e la distribuzione dei canali ionici nelle membrane cellulari. Tecniche di colorazione probabilmente permetteranno la lettura di tutte le variabili rilevanti durante lo scanning, ma è comunque un aspetto da tenere ben presente.

Uploading tramite la procedura di nanosostituzione
Secondo questa proposta, miliardi di microscopiche macchine sono iniettate nel cervello, dove esse si insediano nei neuroni o in prossimità di essi. Ogni macchina monitora l'attività di input/output del suo neurone, finché diviene capace di prevedere perfettamente tutte le risposte del neurone. A questo punto,
essa uccide il neurone e prende il suo posto. Questa proposta sembra buona e in qualche modo sembra più semplice da realizzare rispetto alla procedura microtomica. Ma le macchine avranno probabilmente problemi con gli sbalzi notevoli di dimensioni dei neuroni e delle loro aree di interconnessione. Un neurone può avere inputs su molti millimetri d'estensione (dell'area sinaptica - Nota del Traduttore) e può avere connessioni anche lunghe un metro. Come può una minuscola macchina (più piccola di una cellula) monitorare tutti questi inputs, o raggiungere tutti questi punti di output? Dovrebbe avere una capacità di accrescimento quasi altrettanto grande di quella dei neuroni stessi, e svilupparsi nella stessa forma. I promotori della nanotecnologia talvolta dichiarano che quasi ogni cosa sarà possibile. Sia sufficiente dire che non è chiaro come questo possa essere compiuto, per ora almeno.

Uploading tramite la procedura di Moravec

Hans Moravec ha proposto una procedura differente. Un chirurgo robot è equipaggiato con un manipolatore che si divide ricorsivamente e sempre più finemente in subdiramazioni, fino a risultare costituito da miliardi di dita sensibili di scala nanometrica. Il paziente siede confortabilmente (sebbene probabilmente con la sua testa serrata in una morsa) e sveglio, mentre il chirurgo penetra col suo manipolatore nella testa del paziente. Le minuscole dita del manipolatore cominciano a scostare via cellule di tessuto, esponendo il cervello ma suturandone, mano a mano, i vasi sanguinei così che le dita non lavorino creando troppa confusione. Con i sensori elettrici e chimici posizionati sulla punta delle dita, il manipolatore monitora l'attività di tutte le cellule esposte del cervello. Quando il computer del robot ha memorizzato tutto quello che esse stanno facendo, configura una simulazione per riprodurre la loro attività. Il manipolatore rimuove queste cellule e, ancora una volta per mezzo delle sue magiche nanodita, connette il rimanente tessuto celebrale alla simulazione. Livello dopo livello esso procede in questa maniera fino a che la testa del paziente è svuotata ed è tutta trasferita nella simulazione.

Una idea molto nitida, ma le complicazioni sono mentalmente strabilianti.

Procedure non-distruttive di uploading
La maggioranza delle procedure di mind uploading proposte, distruggono il cervello durante il processo, fettina dopo fettina, livello dopo livello, o neurone dopo neurone. Tali procedure soffrono di due inconvenienti: si dispone di una sola possibilità per tentare il processo (e quindi un fallimento implica che il contenuto del cervello su cui si è tentata la procedura è perduto per sempre) e non si può fare una copia di riserva del proprio cervello mentre si è ancora vivi nella propria forma biologica.

Le tecniche "Non Distruttive" dovrebbero evitare entrambi i problemi; queste procedure in qualche modo cercano di eseguire lo scanning del cervello nella sua condizione forma attiva e biologica, senza distruggerlo (alcune delle procedure non distruttive che attualmente è possibile immaginare, tuttavia, potrebbero richiedere un cervello inattivo, ma non lo danneggerebbero; cio' evita il primo problema ma non il secondo).

Varie tecniche non distruttive sono state proposte:

Olografia ai Raggi Gamma, che usando una sorgente di raggio gamma coerente, produca una registrazione tridimensionale della struttura del cervello con una risoluzione quasi a livello di dimensione atomica. L'informazione risultante dovrebbe essere interpretata da una elaborazione al computer per poter produrre una ricostruzione funzionale.

Olografia ai Raggi X, che lavora in modo simile alla precedente ma con complicazioni differenti. Sorgenti laser ai raggi X sono molto difficili da produrre, anche in linea solo teorica (ma anche generare sorgenti laser di raggi Gamma è difficile). Queste proposte, per essere attuate, richiedono metodologie più esotiche delle attuali, per produrre raggi X coerenti. Sfortunatamente, sia i raggi X che quelli Gamma possiedono circa 100 volte l'energia necessaria a vaporizzare qualsiasi cosa essi colpiscano, per cui queste tecniche non sono poi così "non distruttive" come sembrerebbe.

MRI (Visualizzazione basata sulla risonanza magnetica ossia "Magnetic Resonance Imaging"), una tecnica che utilizza un gradiente magnetico ripido per causare emissioni di onde radio da atomi nel cervello (di solito atomi di idrogeno), le quali sono raccolte ed analizzate per produrre una mappa tridimensionale della distribuzione degli atomi stessi. Attualmente la MRI viene usata su soggetti umani viventi, con una risoluzione di circa 1 mm. La tecnologia magnetica probabilmente permetterà una sufficiente risoluzione mediante l'uso di protoni. Comunque è stato suggerito che l'Elio-3 dovrebbe diffondersi nelle cellule abbastanza rapidamente da permettere risoluzioni sufficienti per l'uploading. Inoltre, l'MRI potrebbe essere usato con la procedura di dissezionamento in sezioni seriali, ottenendo grande risoluzione (ma questa non sarebbe piu' una tecnica non distruttiva).

L'interferometria Bifotonica, come l'olografia, prende vantaggio dalla interferenza del fotone per recuperare informazioni riguardo il campione. E' stato suggerito che la risoluzione non dipende dalla lunghezza d'onda della radiazione luminosa  utilizzata. Questo è quasi vero in astronomia, dove una risoluzione di un millesimo di secondo di grado corrisponde a svariati parsec di distanza dagli oggetti che sono visualizzati. Nel cervello, però, si vuole una risoluzione adeguata di oggetti molto più piccoli di quelli astronomici e la scelta di una lunghezza d'onda adeguata fa la differenza. Le incertezze posizionali sono dovute alla lunghezza d'onda utilizzata nella sonda celebrale e per per ottenere la risoluzione adeguata bisogna spostarsi verso lunghezze d'onda necessariamente nella banda dei raggi X o gamma, come discusso già prima.

Mappatura delle Correlazioni, in cui sonde nanometriche in numero di circa 10^12, sono iniettate nel fluido cerebrospinale; ognuna si insedia in un neurone a caso e monitora la sua attività. Ad intervalli regolari, la sonda secreziona un codice binario "chimico", che codifica il "numero seriale" di identificazione della sonda e lo "stato corrente" della cellula neuronale che la ospita. Questi codici sono raccolti e registrati su un periodo di tempo esteso e le correlazioni fra stati cellulari sono usati per dedurre inferenzialmente la connettività funzionale del cervello E' una proposta molto intrigante, ma necessita di essere studiata a fondo per vedere se può effettivamente funzionare. Vedi per esempio l'articolo descritto da Yamada ed altri in NEL Msg00152. Il lavoro di Randal Koene sull'estrazione delle regole dalle reti neurali appare indicare che gli intervalli di emissione delle informazioni di stato e posizionali sui neuroni potrebbero non essere sufficienti per ricostruire tutta l'informazione contenuta in una rete neurale.

[Nota del redattore: queste proposte di tecniche non distruttive (eccetto l'ultima) sono state prese dall'articolo intitolato "Uploading", di Yvan Bozzonetti, cryonics mailing list message # 3241, e a sua volta ristampato dal messaggio Cryomsg #3212. Alcune delle refutazioni sono venute da Robert Reid
dell'Università di Toronto. La proposta della Mappatura delle Correlazioni è stata avanzata da Keith Lynch in Cryomsg #3326. Molte grazie agli autori di questi contributi.]

Sviluppi passati nella scienza e nella tecnologia

Di seguito c'è un breve sommario degli eventi chiave nella scienza e nella tecnologia nell'ultimo secolo e mezzo:

1830-40: Charles Babbage sviluppa i principi del computer meccanico
1847: Inventata la macchina rotativa di stampa
1858-9: Teoria dell'evoluzione proposta da Charles Darwin e Alfred Wallace
1857-66: Prima posa di cavo telegrafico transatlantico
1867: Inventata la macchina da scrivere (con tastiera QWERTY)
1876: Brevetto del telefono
1879: Prima lampada a bulbo di vetro praticamente utilizzabile
1903: Primo volo con un aereoplano a motore (fratelli Wright)
1904: Prima "valvola" elettronica
1915: Teoria generale della relatività di Einstein
1921: Inventata la telescrivente
1944: IBM produce una macchina di calcolo meccanica
1945: Prima bomba nucleare realizzata e testata
1948: Invenzione del transistor
1950-60: Sviluppata la registrazione magnetica
1953: Determinazione della struttura del DNA
1955: Entrata in commercio dei primi computer: diventeranno sempre più comuni a partire dal 1960
1956: Energia nucleare su scala industriale
1957: Lancio dello Sputnik I
1966: Primo trapianto di cuore
1960-70: Sviluppati i circuiti integrati
1969: Primo sbarco umano sulla Luna, Apollo 11
1970-90: Innovazioni nell'elettronica di stato solido portano ad una esplosione dell'informatica e portano ad una accessibilità internazionale di computers, macchine per fax, sistemi di comunicazione satellitare.

Per maggiori informazioni sulla storia della scienza e della tecnologia, prova a consultare WWWVL History of Science, Technology & Medicine.
Lo stato corrente della tecnologia
Attualmente possiamo analizzare (fare lo scanning di) una sezione di tessuto dello spessore di circa due micrometri tramite la tomografia al microscopio. L'area campione più grande di cui possiamo prelevare una immagine è di circa un millimetro quadro. Le Neuroscienze stanno facendo progressi costanti nella comprensione di come i neuroni reali realizzano le funzioni mentali. Il software per l'interpretazione automatica delle micrografie è ancora primitivo, ma sta migliorando. La capacità di elaborazione degli attuali computer è sufficiente per la nostra tecnologia di scanning; I più grandi dispositivi di memoria correnti hanno capacità misurabile con ordini di Terabytes (milioni di Megabytes). Nella tecnologia di produzione industriale, i ricercatori stanno iniziando esperimenti con tecniche tridimensionali che potrebbero eventualmente portare alla fabbricazione di neurocomputers (vedi, per esempio , Curtis 1993).

Sviluppi futuri

Ognuno degli argomenti menzionati in "Sviluppi Correnti" necessita di essere sviluppato ben oltre i traguardi di discussione teorica descritti nel lavoro corrente. Stime del progresso futuro sono molto difficili da fare con accuratezza. Ma forse, riuscendo, separatamente, ad immaginare i progressi a venire in ogni singolo campo (anche con l'aiuto degli esempi forniti dagli sviluppi del passato) si può almeno tracciare una ipotesi dei tempi necessari ai progressi necessari all'uploading. Personalmente io ritengo che ci vorranno dai 50 ai 150 anni, ma ci sono state discussioni notevolmente serie sulla rete a riguardo delle linee temporali. Si apprezzano commenti in proposito.

Direzioni per il futuro

Nonostante la Tecnologia richiesta per implementare il "Mind Uploading" sia distante ancora molte decadi, molte sfaccettature del problema possono essere indirizzate già ora. Alcuni dei lavori descritti precedentemente richiedono apparecchiature di laboratorio costose, ma la maggior parte di essi possono essere tradotti in una implementazione effettiva con l'utilizzo di risorse piuttosto modeste.

Scienza applicativa teorica

Drexler da una eccellente introduzione (nella Appendice A di Nanosystems) al campo della scienza applicativa teorica. Lo scopo di questo ramo della scienza è stabilire che cosa potrebbe essere possibile. Spesso questo viene fatto progettando un particolare dispositivo (o metodo) per raggiungere una meta. Poiché il fine è quello di dimostrare che un tale dispositivo può essere realizzato, esso è progettato mirando alla semplicità piuttosto che all'efficienza o alla competitività od altri comuni criteri di progettazione ingegneristici o delle scienze sperimentali. In altri casi, nessuno specifico progetto di dispositivo è necessario, essendo sufficiente mostrare che un certo insieme di dispositivi ne può includere uno che sia adatto a raggiungere lo scopo.

La maggior parte del lavoro riguardo il "mind uploading", così come quello riguardante la nanotecnologia, deve risiedere attualmente nel reame della scienza applicata teorica, poiché non disponiamo ancora dei mezzi per riprodurre fisicamente i dispositivi che teorizziamo. Per ottenere progressi, quindi, dobbiamo tentare di mostrare che l'uploading può teoricamente essere compiuto da questo o quel processo. Nonostante non possiamo testare queste proposte tramite una loro attuazione, possiamo (e dobbiamo) metterle alla prova comparandole all'attuale corpo di conoscenze negli ambiti della fisica, della chimica, della biologia e delle neuroscienze. Dove la nostra conoscenza si dovesse presentare lacunosa e ci costringa a fare delle supposizioni (questo è specialmente il caso delle neuroscienze), queste assunzioni dovrebbero essere fatte esplicitamente così che le debolezze della teoria siano ben note.

Tecniche di "scanning"

La maggioranza delle tecniche proposte di uploading fanno l'assunzione che la morfologia dettagliata del tessuto neurale debba necessariamente essere determinata in quanto parte integrante della procedura. Nessuna tecnologia corrente può ottenere contemporaneamente la risoluzione e la dimensione dei campioni necessari per il compito. I requisiti sembrano includere risoluzioni comprese nell'intervallo di 1-10 nm (nanometri, ossia milionesimi di metro) e grandi dimensioni nell'estensione campione (sia in termine di area che di spessore) per ridurre la quantità di lavoro richiesto per affettare e maneggiare il tessuto. Anche con fette sottili è necessaria comunque una buona profondità di risoluzione. Uno scanner con una profondità di campo molto stretta, infatti, può efficacemente "sezionare" il tessuto da un punto di vista ottico piuttosto che fisico.

Il microscopio Elettronico (EM) offre risoluzioni adeguate, sebbene i campioni debbano essere sia molto sottili che molto piccoli. Con opportuni accorgimenti si possono leggermente sconfinare questi limiti, usando EM ad alto voltaggio per incrementare la penetrazione del campione, sfruttando la tomografia o il sezionamento ottico per permettere efficientemente l'utilizzo di spessori superiori, e impiegando tecniche di elaborazione di immagini a mosaico per incrementare l'area di base dell'immagine. Questi sviluppi sono ben giustificati.

La rilevazione delle immagini tramite Risonanza Magnetica (MRI, anche detta Risonanza Magnetica Nucleare) può a malapena ottenere la risoluzione di 1 mm in un cervello umano intatto, il che rappresenta un valevole traguardo per le neuroscienze e la medicina, ma che è vari ordini di grandezza al di sotto della risoluzione necessaria all'uploading. La risoluzione della MRI è principalmente determinata dalla repentinità con cui decresce il gradiente del campo magnetico generato nel campione; quando sia esteso alla larghezza del cervello, sembra sia impossibile ottenere gradienti sufficientemente ripidi.

Comunque, gradienti piu' ripidi potrebbero essere tecnologicamente possibili entro una breve distanza temporale. I ricercatori ottengono abitualmente risoluzioni di 0.05 mm in ratti vivi. Potrebbe accadere che uno scanner appropriatamente costruito possa raggiungere la risoluzione desiderata in fettine di cervello che sarebbero piuttosto sottili se comparate con gli spessori usuali da usare con la MRI, ma ancora troppo spesse rispetto alle fettine da usare con l'EM.Per esempio, la capacità di visualizzazione di fettine spesse 1 mm con una risoluzione di 10 nm potrebbe sorpassare di molti ordini di grandezza quella possibile con l'EM. Se si riuscisse ad incrementare questa sottigliezza di vari millimetri, e ad estendere l'area a 0.01 m^2, allora l'elaborazione dello scanning del tessuto celebrale diverrebbe relativamente diretta. Altre tecniche hanno vari svantaggi. La microscopia ottica è limitata dalla lunghezza d'onda della luce visibile a risoluzioni probabilmente insufficienti per realizzare l'uploading. Le tecniche di rilevazione di immagine con onde Acustiche hanno risoluzioni anche peggiori.

Elaborazione di immagini

Se l'uploading è compiuto tramite la procedura microtomica, un requisito primario sarà l'automazione del processo di elaborazione delle immagini del tessuto.Le principali strutture, come per esempio mitocondri, nuclei, vescicole, nucleoli, sinapsi e così via, dovranno essere identificati, ed ogni relativa misurazione di questi componenti dovrà essere rilevata. I dati grezzi probabilmente appariranno simili a micrografie elettroniche. Per svolgere questo lavoro adeguatamente saranno necessari sofisticati algoritmi di riconoscimento. [Nota: Se qualcuno fosse interessato a compiere dei progetti di ricerca in quest'area, posso fornire alcune immagini digitali di tessuti neurali prelevate con microscopi elettronici.]

Un problema associato interviene con la necessità di stabilire una struttura tridimensionale a partire da informazione rappresentata bidimensionalmente. Esistono attualmente diversi approcci al problema (per esempio la tomografia EM), ma i ricercatori ancora tracciano le strutture a cui sono interessati a mano, così che il computer possa allineare i dati pertinenti per la ricostruzione. Questa elaborazione potrebbe essere automatizzata tramite una opportuna combinazione di algoritmi di riconoscimento di immagini e algoritmi di elaborazione. Disporre di tale automazione è d'importanza vitale quando deve essere analizzata una quantità significativa di tessuto neurale in una quantità di tempo di durata ragionevole.

Reti neurali

Il campo di ricerca sulle cosiddette Reti Neurali, nel senso comunemente usato del termine, si riferisce allo studio dei sistemi artificiali costruiti dall'interconnessione di dispositivi elementari di elaborazione rozzamente simili a neuroni. Reti di questi dispositivi, singolarmente semplici, hanno mostrato di poter esibire una notevole varietà di comportamenti robusti, inclusi alcuni fra quelli che notoriamente sono difficili da riscontrare in computers tradizionali (per esempio visione, apprendimento da esempi, ecc...).

I risultati ottenuti con le reti Neurali offrono supporto all'idea che non ci sia nulla di magico nei neuroni individuali; è piuttosto la loro interazione, in reti dalla topologia opportuna, a produrre i complessi processi della mente. Riguardo alla possibilità che un upload sia implementato su una rete neurale, la probabilità è nulla, quanto meno se si ha presente il tipo di rete neurale tipicamente studiato oggi. Le reti neurali odierne sono troppo semplificate perché devono ricalcare nel modo più semplice possibile circuiti neurali reali. C'è comunque un numero progressivamente crescente di neuroscienziati che lavorano con modelli neurali più realistici (per esempio, la Computational Neuroscience Class Library ).Questi modelli probabilmente porteranno a (eventuali) duplicazioni funzionali della circuiteria del cervello. Le ricerche sulle reti neurali continuano ad ottenere risultati promettenti a tassi sempre crescenti, e tutti questi studi aiutano a rispondere ad importanti questioni nell'ambito delle discipline delle neuroscienze e della simulazione.

Di importanza particolare per il mind uploading, comunque, sono le simulazioni più dettagliate dal punto di vista degli aspetti biologici. Un'area di ricerca ormai matura è la simulazione completa di piccoli circuiti o sistemi nervosi. Per esempio, un nematode C. elegans ha un sistema nervoso composto da un numero di neuroni dell'ordine di 100, i quali sono stati tutti identificati e caratterizzati. La sanguisuga medicinale ha un numero di neuroni di circa due ordini di grandezza superiore, ma nei suoi segmenti corporali si possono individuare molti schemi ripetuti della disposizione di questi neuroni. Dettagliare la fisiologia e modellare lo studio di sistemi nervosi così semplici sarà di valore inestimabile allo scopo di determinare quale caratteristiche fisiche sono funzionalmente rilevanti.

Sembra estremamente probabile che la prima creatura uploaded sarà uno di questi invertebrati.

Neuroscienze

Le ricerche descritte nella sezione precedente spaziano dalla computer science alle neuroscienze (ed infatti sono spesso riferite come neuroscienze computazionali), ma molto lavoro di ricerca resta comunque da svolgere riguardo sia gli aspetti fisiologici che anatomici connessi alle neuroscienze. Per esempio il meccanismo dell'apprendimento comincia solo adesso a diventare chiaro e tuttavia ben poco è noto sul piano della biologia molecolare di questo processo. Senza un accurato modello a della plasticità neurale a lungo termine, l'upload resterà fermo ad un primitivo stato di amnesia, incapace di acquisire nuovi ricordi o abilità. Altre importanti questioni includono le relazioni fra ormoni e funzioni neurali, input sensoriali e output motori, e così via.

Scienze dei calcolatori e ingegneria.

I Computer odierni non hanno ancora neanche lontanamente la capacità di memoria e la potenza di elaborazione necessaria per supportare un cervello "uploaded". Una discussione più dettagliata sugli aspetti hardware necessari all'uploading viene presentata nel prossimo paragrafo.

Hardware per uploading

Molto si è dibattuto recentemente sul tipo di Hardware che sarà richiesto per supportare una persona "uploaded". Lo potrebbe fare un qualsiasi computer (Macchina di Turing o equivalente) o saranno necessari dispositivi specializzati? L'argomento è più importante di quanto sembri a prima vista, perché impone vincoli sulle condizioni sotto cui una persona "uploaded" può operare. Per esempio, Moravec ha proposto che gli uploaded potrebbero essere capaci di funzionare in computers costruiti sulla superficie di stelle di neutroni, o in altrettanto esotici ambienti. Chiaramente, se la mente richiede che certe proprietà siano necessariamente supportate dall'hardware su cui risiede, molti scenari prospettati diventano impossibili.

La posizione sull'uploading cosiddetta "forte" è che la mente sia semplicemente un processore di informazioni, equivalente in linea di principio ad una macchina di Turing (sebbene altamente parallela nella sua elaborazione). Se questo fosse vero, quindi, qualunque computer con sufficiente capacità e velocità elaborativa potrebbe implementare la mente di una persona uploaded. Naturalmente, la capacità e la velocità dell'hardware corrente è molto lontana da quella richiesta, e di solito componenti opportunamente esotici (ottici o molecolari) sono stati immaginati. Nonostante questo, in linea di principio anche un personal computer potrebbe supportare un upload se venisse fornito di sufficiente capacità di memoria e se si lavorasse su questo con sufficiente pazienza.

Gli uploader "deboli", invece, asseriscono meramente che la mente può essere supportata da un dispositivo artificiale, ma non fanno nessuna asserzione sulla natura di questo dispositivo. Esso quindi potrebbe, per esempio, richiedere interazione quantistica e effetti non-locali che non potrebbero essere implementabili in una macchina equivalente a quelle di Turing. Il dispositivo potrebbe dover essere geometricamente simile al reale cervello umano, o avere componenti che rispondono a campi magnetici o a qualcos'altro.

Robert Ettinger ha espresso un commento  su questo argomento in cui arguisce che tali processi "non simbolici" sono necessari per generare la nostra coscienza soggettiva. In ogni caso, nessuno attualmente presume che un upload dovrebbe essere implementato in qualcosa che assomigli ai computer odierni. La velocità e la capacità di memoria richiesta sono semplicemente troppo grandi.

Alcuni sviluppi che si potrebbero dimostrare rilevanti includono:

Computer Basati su Proteine. Recenti lavori con la bacteriorhodopsin,  una proteina batterica sensibile alla luce, sono stati applicati alla memorizzazione dei dati e all'elaborazione computerizzata. Cubi di materiali possono teoricamente immagazzinare quasi 10^14 bits per centimetro cubico (a confronto di circa 10^8 bits per cm^2 in mezzi bidimensionali). Inoltre, questi dati possono essere scritti, letti, e eseguiti in una modalità parallela più spinta. Per una eccellente introduzione, vedi il recente articolo su Scientific American (Birge 1995)   

Nanocomputer. In Nanosystems, Drexler  descrive l'equivalente molecolare di un semplice computer meccanico, con commutatori implementati dalla interazione di aste e snodi. Assumendo una ipotesi conservativa, egli stima una densità di commutatori dell'ordine di 15.000 miliardi di commutatori per centimetro cubico in una CPU con una velocità di clock di 1 GHz, capace di processare circa un miliardo di istruzioni per secondo (1000 MIPS).

Computer Ottici. Certi materiali cambiano le loro proprietà ottiche in base ad alcune caratteristiche della luce che passa attraverso di essi; ossia la luce "modula" le proprietà di comportamento del materiale nei confronti della stessa luce. Questo permetterebbe di costruire equivalenti ottici dei transistor, i componenti base dei computers. In linea di principio un computer ottico potrebbe esser più piccolo e più veloce di uno elettronico. Ma il principale vantaggio è che un tale computer può permettere di incrociare fasci di segnali che condividono parzialmente lo stesso percorso geometrico evitando interferenza fra i segnali trasportati dai fasci che si incrociano e quindi consentendo una densità di componenti molto più alta di quella che può essere ottenuta in elettronica.

Computer Quantistici. Nel tardo 1993, Seth Lloyd  descrisse a fondo un progetto generale per un computer quantistico che attualmente potrebbe, in linea di principio, essere costruito. Il computer consiste di vettori simili ad automi cellulari composti di punti quantici, spin nucleari, stati localizzati elettronici in un polimero, o un altro sistema quantistico multistato che interagisca con i suoi vicini. Le unità sono commutate da uno stato all'altro da impulsi di luce coerente, e lette in maniera analoga. Lloyd ha mostrato che un tale computer potrebbe funzionare sia come computer digitale parallelo che come computer "quantico" in cui (per esempio) bits possono essere piazzati in una superposizione di stati 0 e 1. Difficoltà tecniche nella costruzione di un tale computer includono il trovare sistemi con stati quantici localizzati di lunga vita, e la consegna di accurati impulsi di luce. Recenti sviluppi hanno portato i computer quantistici anche più vicino alla realtà; vedi gli articoli di Science Magazine articles sul "Quantum Computing".

Problemi filosofici: cos'è la vita?

La tradizionale, biologica definizione di vita include caratteristiche come la riproduzione e il metabolismo. Una tale definizione potrebbe essere troppo stretta per il futuro, mano a mano che verranno trovate forme più strane di vita. Quindi, dove è la linea fra vita e non vita? Se una persona uploaded è viva, allora che dire in proposito di un robot (non creato a partire da una persona, ma pur sempre molto intelligente)? Che dire di un supercomputer? Un trattore agricolo? Sembra sicuro affermare che il trattore agricolo non è vivo, ma ciò lascia comunque molto spazio di dibattito. L'articolo di Steven Potter, "The Meaning of Life", presenta una eccellente panoramica sull'argomento da una prospettiva scientifica.

Un upload è ancora una persona?

Anche se assumiamo che un uploaded sia vivo, si potrebbe argomentare che egli non è realmente una persona, in quanto è creato da una tecnologia umana o perché non consiste di tessuto biologico. Poiché alle "Persone" si attribuiscono spesso diritti speciali, questa è una questione importante. Il consenso generale sulla rete sembra che gli upload siano altrettanto umani degli umani biologici (quindi "persone"). Infatti sembra così ovvio alla maggior parte della gente che sull'argomento si è svolta ben poca discussione. Invece, da un punto di vista filosofico, esso merita moltissima attenzione.

Il problema dell'identità personale, o: "Sarò ancora Io?"

Tale questione è probabilmente in assoluto quella che viene posta più frequentemente riguardo il mind uploading. Molta gente crede alla possibilità che questa tecnologia possa essere sviluppata, e che potrà produrre androidi duplicati di te stesso o qualcosa che pensa di essere te stesso; ma il problema che si pongono è: Questa cosa è realmente te stesso?

Ciò che realmente viene dibattuto qui è la questione della identità personale, che è stato un "osso duro" filosofico conteso per secoli. Permettetemi di riassumere alcune filosofie passate in proposito che ho potuto individuare.

Locke propose il criterio seguente: se ricordi di aver pensato qualcosa nel passato, allora sei ancora la stessa persona che aveva fatto quel pensiero. Gli scrittori moderni aggiungono che la memoria è causata dalle esperienze attuali, piuttosto che (diciamo) da un ipnotizzatore. (Vedi Perry per una eccellente rassegna ed antologia di scritti su questo soggetto).

Un problema chiave dell'identità personale è la duplicazione. Se è possibile fare la copia di una persona, così che di essa ce ne siano due dove prima ce n'era una sola (e sicuramente l'uploading permetterà questo), allora quale delle due è la persona "reale"? Le possibili risposte sono diverse:

1. Sono entrambe la "vera" persona, perché entrambe identiche all'originale;
2. Nessuna delle due è la stessa dell'originale. Esse devono considerarsi come due persone completamente nuove;
3. Entrambe derivano dallo stesso originale, ma progressivamente diventano "sempre meno" la stessa persona, mano a mano che il tempo passa;
4. Entrambe sono la stessa cosa dell'originale, il che implica che 1=2, e il che prova che la duplicazione (e quindi l'uploading) è impossibile.

Io penso che il punto (3) meriti qualche spiegazione aggiuntiva. Essa si affida alla logica "fuzzy", una estensione della logica Booleana che permette ai valori di verità di essere parzialmente, piuttosto che completamente, veri o falsi (FUZZY letteralmente significa "sfocato" - Nota del Traduttore) .Questa logica può essere applicata alla identità personale nel modo seguente.

Due persone sono la "stessa" persona, nel senso esteso al fatto che condividono una comune storia. Quindi, tu ed io non siamo affatto la stessa persona. Io e l'essere passato che ero a dieci anni siamo, quasi abbastanza, la stessa persona. Tu e il tuo io di dieci minuti fa siete (quasi) interamente la stessa persona. Ora, se duplico Bob in Bob-A e Bob-B, all'istante della duplicazione, Bob, Bob-A, e Bob-B sono tutte la stessa persona. Ma al passare del tempo, comunque, Bob-A e Bob-B divengono sempre meno la stessa persona, e sempre meno lo stesso del Bob passato (per esempio quello prima della duplicazione). Questo decremento di uguaglianza varia esattamente allo stesso tasso con cui tu ed io diventiamo meno uguali ai nostri "noi stessi" più giovani. Bob-A e Bob-B saranno quindi in qualche modo la stessa persona, perché essi condividono una comune storia almeno fino al punto della duplicazione. Ma non appena essi esperimentano storie distinte da quel punto in poi, essi diventano in modo crescente persone separate.

In breve: l'identità personale è un concetto  fuzzy.

Parlando in modo pragmatico, ci potrebbero tuttavia essere ancora tutta una varieta' di tipi di problemi sociali e legali con la duplicazione. Ma da un punto di vista filosofico, non sembra troppo difficile tralasciare una logica strettamente Booleana. [Per una analisi intellettualmente stimolante, basata su un approccio leggermente differente vedi Albert-Jan Brouwer. Vedi anche il "Personal Identity Forum" a due voci per una discussione di diversi casi interessanti.]

La duplicazione dovrebbe essere permessa?

Una volta che una mente è stata trasferita su un substrato artificiale come ad esempio un computer, sarà relativamente banale creare due, tre, o dozzine di copie simultaneamente attive di una persona. Non avete abbastanza tempo per fare tutte le vostre commissioni? Sdoppiatevi ripetutamente e distribuite il vostro lavoro! Ma cosa succederebbe quanto tutto il lavoro da compiere è stato portato a termine? Chi va a casa dal vostro coniuge? Forse il coniuge sarà anche lui riprodotto in più copie, e quindi tutti voi dovrete lottare per la stessa casa. Non proseguo oltre, i problemi sociali derivanti sono ovvi: simili complicazioni nascono solo in una arena giuridica.

Vale la pena di considerare una legge che vieti l'esistenza di più copie contemporaneamente attive della stessa (dove "stessa" è definita in base alla condivisione della stessa storia personale) persona? Alla gente dovrebbe comunque essere permesso fare copie di riserva della informazione del proprio cervello, da attivare in caso di incidente? O duplicare se stesso dovrebbe essere completamente proibito? Un eccezione potrebbe essere quella di permettere l'esistenza di copie in sistemi stellari distinti; assumendo che non si sia scoperta nessuna forma utilizzabile di comunicazione più veloce della luce, la separazione fra le stelle potrebbe essere abbastanza grande da prevenire seri problemi.

Questo è un tema difficile, che coinvolge la libertà personale e la stabilità sociale. Ulteriori discussioni saranno benvenute.

Politica delle realtà artificiali

Le Realtà Artificiali implicano una vastità di problemi importanti relativi a scelte sulle linee di condotta da adottare. Anzitutto, i diritti dei cittadini, o più in generale i diritti di qualsiasi umano, potranno essere garantiti anche per coloro che vivono in una simulazione al computer, privi di corpo fisico? Sembra ovvio che è giusto che siano garantiti, ma per i governi ci sarà da intraprendere un grande passo. Un'altra possibilità è che il governo potrebbe richiedere ad alcuni pazienti di entrare in una realtà artificiale in particolari circostanze. Per esempio, pazienti che non potrebbero affrontare la spesa di una procedura di uploading, potrebbero essere sottoposti ad upload ed inseriti in realtà artificiali a spese del governo, perché non c'è dubbio che è molto più economico conservare gli individui in realtà artificiali piuttosto che in corpi fisici artificiali. Un'altra possibilità ancora potrebbe esser quella di sottoporre ad upload criminali dichiarati colpevoli, rinchiudendoli in "scatole prigione", ossia una realtà virtuale isolata in modo sicuro dal resto della società.

Infine, le realtà artificiali comportano un reale rischio di abuso. Un programmatore di un tale sistema avrebbe, sugli abitanti del sistema, un potere simile a quello di un dio, e la "sindrome del dio" è una possibilità raggelante. Per prevenire l'abuso sulla gente uploaded, bisogna essere attenti ad inserire sul sistema opportune salvaguardie.

Realtà artificiali

La maggior parte della gente sembra credere che se si sottopone la mente di qualcuno a scansione per caricarla su un computer, la cosa naturale da fare è creare un ambiente nel computer all'interno del quale il paziente possa vivere. Nonostante questo sia ciò che comunemente viene chiamato "realtà Virtuale", io preferisco chiamarlo "Realtà Artificiale" per evitare confusione con la corrente generazione di interfacce di immersione sensoriale, pensate per la attuale gente fisica "naturale", ossia biologica e non-uploaded.

Le realtà artificiali probabilmente arriveranno a presentarsi in vari gradi di realismo (per duplicare il familiare mondo del paziente bisognerebbe arrivare a calcolare anche cose come le caratteristiche, istante per istante, del vento, la riflessione delle luci, gravità, attrito e così via per tutto quello che può avere influenza sui vostri sensi). Bisognerebbe poi interpretare l'attività nei neuroni motori del sistema nervoso simulato, per aggiornare la posizione simulata del paziente. Questo sarebbe difficile da realizzare, e la realizzazione non sarebbe mai perfettamente corrispondente al mondo reale, ma è ragionevole supporre che saranno trovate delle scorciatoie algoritmiche che generino risultati "sufficientemente buoni".

Le realtà artificiali trarrebbero vantaggio dalla capacità di modellare le leggi della fisica in base al capriccio del programmatore. Ci sarebbe comunque un rischio per la gente di dipendenza dalla stimolazione diretta del cervello o semplicemente dal desiderio di perdersi in qualche gioco virtuale perdendo completamente il contatto con la realtà.

Corpi artificiali

L'alternativa alle realtà artificiali è quella di costruire corpi meccanici che possano supportare la simulazione celebrale e trasportarla in giro, proprio come i nostri corpi trasportano attualmente i nostri cervelli. I corpi artificiali avrebbero la necessità di duplicare le funzioni sensoriali e motorie di un corpo umano reale per minimizzare le difficolta' di adattamento del paziente. Sicuramente questi corpi saranno, inizialmente, piuttosto rozzi, con sensi intorpiditi e muscoli goffi, ma se la domanda di mercato sarà alta, la tecnologia di certo migliorerà. Piuttosto che fragorosi robot metallici come il famoso "C-3P0" di "Guerre Stellari", i corpi artificiali saranno probabilmente fatti di polimeri avanzati, ceramica ed altri materiali tecnologicamente progrediti.

Notare che poiché i corpi artificiali saranno alimentati da qualche tipo di cellula di carburante o qualche sorgente di energia nucleare, non sarà più necessario mangiare, anche se un corpo appositamente progettato potrebbe ancora consentire l'atto del mangiare semplicemente per il piacere di farlo. Lo stesso dicasi per altre funzioni corporali (per esempio il sesso) sempre che per esse ci sia l'adeguata domanda. Quindi i corpi artificiali (o corpi simulati) saranno senza dubbio potenzialmente in grado di fare tutto quello che fanno i corpi reali.

Popolazione e demografia  

Se la gente potra' avere un ciclo di vita a due stadi (per esempio, vivere in forma biologica e avere figli, e successivamente subire l'upload della mente quando il corpo fisico comincia a non funzionare), l'uploading non rallenterà la crescita numerica della popolazione Terrestre. Anzi, probabilmente la accelererà. In ogni caso, i corpi artificiali potrebbero essere costruiti in modo da adattarsi ad altri ambienti. Potrebbero vivere comodamente sulla superficie della Luna o vivere, senza necessita' di protezione, in habitat orbitali non pressurizzati. I pionieri della colonizzazione del Sistema Solare nonché, eventualmente, delle altre stelle (salvo poi ritornare alla Terra per occasionali visite), saranno probabilmente degli uploaded. Mano a mano che la popolazione continuerà a crescere, saranno sempre numericamente maggiori le persone che sceglieranno di vivere in Realtà Artificiali, perché al loro interno ci sarà molto più spazio disponibile rispetto all'esterno. Si può immaginare un grande computer orbitante, un chilometro cubico di circuiteria elettronica, che ospiti miliardi di persone uploaded in una condizione di relativa comodità. Oppure, forse, la gente sceglierà di vivere in una grande rete composta da computer più piccoli, trasferendo se stessa da un computer all'altro, con la stessa semplicità con cui oggi vengono inviate le e-mail attraverso Internet.

Sfuggire alla morsa d'acciaio  

La morte è stata chiamata "la grande equalizzatrice", perché forza una redistribuzione di ricchezza anche da ognuno dei più grandi miliardari. Una obiezione a qualunque forma di immortalità è che questa ridistribuzione di ricchezza non è più garantita. I potenti rimarrebbero potenti per un tempo indefinito. Una risposta a questo problema è l'idea della "Società a Somma Positiva". In una tale società, le risorse sono crescenti piuttosto che limitate. Questo significa che ognuno può accrescere la sua ricchezza; un incremento della ricchezza di una persona non significa necessariamente un decremento della ricchezza di un'altra. Anche se una persona resta legata alla sua ricchezza, altre possono ancora migliorare la loro condizione. Come fuggire alla morsa dei potenti è un problema a cui è più difficile dare una risposta. Se la popolazione si andra' espandendo (nel sistema solare, o su altre stelle), ci saranno probabilmente sempre colonie in cui uno potrebbe fuggire. Ma probabilmente la migliore risposta al despotismo è un buon governo stabile che prevenga la formazione dei dittatori. Un tale governo non si è mai conosciuto, quanto meno negli ultimi secoli, ma potrebbe essere enormemente indispensabile in futuro.

Ecologia del futuro

Così come l'uploading della gente può essere ben adattato allo spazio cosmico, così pure può essere facilmente adattato ad ambienti di vasta scala idonei per la convivenza con umani biologici (non-uploaded). Questi potrebbero essere spazi chiusi e confinati, o forse un Marte o un Venere terraformato. Tali sforzi eventualmente permetterebbero l'emigrazione di popolazione dalla Terra su grande scala, e la Terra stessa sarebbe lasciata come una "riserva naturale allo stato selvaggio" per avere il tempo di rimediare ai danni apportati dall'Era Industriale. In alternativa, la gente potrebbe avere ben poche preoccupazioni ambientali causando ulteriori danni con la colonizzazione degli oceani o l'eliminazione delle foreste pluviali. Certi umani potrebbero ugualmente adattarsi alla Terra cosi' alterata, ma altri organismi non potrebbero. Questo discorso comunque sfocia in un problema prettamente etico.
(Commenti?)

Potenziamenti del cervello

Una volta che il cervelo sia in una forma artificiale, sara' molto più facile modificarlo. Assumendo una buona comprensione della nostra circuiteria neurale, un certo numero di potenziamenti e cancellazioni sarebbe possibile. Queste metterebbero sotto sforzo la definizione di "umano". Come garanzia minima, sarebbe probabilmente meglio proibire almeno le modifiche dei cervelli di altre persone senza il loro consenso esplicito ed informato. Sarebbe anche meritevole restringere la legalita' di certi tipi di modifica.

Alcuni dei cambiamenti immaginabili vengono discussi nel seguito.

Potenziamenti

Eventuali potenziamenti cerebrali includono l'aggiunta o l'estensione di sensi (per esempio la visione di luce ultravioletta), l'incremento di capacità della memoria, calcolo mentale o capacita' di archiviazione e gestione mentale di basi di dati, moduli di linguaggio (che permetterebbero di comprendere e parlare molti linguaggi) e telepatia. Alcune persone potrebbero voler spingersi oltre ed integrare più strettamente e pienamente le loro menti con i computer, cambiando molti loro processi di pensiero.

Cancellazioni

Alcune persone potrebbero voler rimuovere istinti non più "necessari". Questi potrebbero includere l'istinto di nutrirsi, il sesso, la rabbia e la violenza, la paura e così via. Alcuni potrebbero voler provare persino a rimuovere tutte le emozioni. Nonostante il fatto che potrebbe (o meno) esser vero che in una persona uploaded le emozioni non servono più ad alcuno scopo logico, esse sono certamente parte integrante di quello che chiamiamo l'"umanità", per quel che comprendiamo attualmente.

Alterazioni della memoria

Se i meccanismi della memoria umana fossero ben compresi, potrebbe essere possibile manipolare le nostre memorie in modo quasi altrettanto facile rispetto al modo con cui manipoliamo i files sui dischi dei computer. Questo includerebbe la modifica della memoria procedurale (quindi per esempio la capacità di guidare un'auto), e la modifica della memoria episodica (quella che ricorda la vostra gita agli impianti sciistici, lo scorso Dicembre). Le memorie potrebbero essere cancellate, aggiunte, e scambiate fra persone. (Notare come questo complica i problemi relativi all'identità personale discussi precedentemente, ma non oltre il livello gestibile da una logica "fuzzy": se prendo un piccolo componente delle memorie di Jane, divento Jane per un pezzettino, ma ovviamente sono ancora fondamentalmente me stesso). Come le altre alterazioni mentali, questi sono strumenti potenti, che necessitano di un uso molto prudente ed attento.

Sondaggio mentale

Un'applicazione collaterale della tecnologia del mind uploading sarebbe la possibilità di realizzare un dispositivo che può cercare nelle memorie di una persona alla ricerca di specifiche conoscenze riguardo particolari eventi. Questo potrebbe essere usato per stabilire la colpevolezza o l'innocenza in merito ad un crimine, per esempio. Comunque, se queste stesse tecniche avessero anche la possibilità aggiuntiva di alterare la memoria scandagliata, il sondaggio mentale non sarebbe più considerabile come definitivamente probatorio. Inoltre, il sondaggio mentale è stato frequentemente trattato in
discussioni in merito al problema dell'invasione della privacy (o va considerato solo un sofisticato test di verità?).

Viaggi e commerci
I futuri viaggiatori di lunga tratta potrebbero eventualmente essere capaci di spostarsi alla velocità della luce. Infatti l'informazione del vostro cervello potrebbe essere letta, quindi trasmessa da un dispositivo di comunicazione a banda di trasmissione molto larga fino a destinazione e qui essere installata in un nuovo corpo o in una nuova realtà artificiale. Se il processo di lettura e trasferimento richiedesse molte ore, questo non sarebbe un mezzo di pratica utilità per viaggiare sulla Terra, ma sarebbe un gran miglioramento rispetto al viaggio tramite razzi attraverso il sistema solare. Saltare su un'altra stella con questo sistema potrebbe richiedere anni, ma sarebbe ancora vincente rispetto al volo.

Se il mind uploading sarà sviluppato, un certo numero di giri d'affari specializzati nasceranno.
Fabbricazione di corpi, vendita, noleggio potrebbero essere una grande industria (più grande dell'industria automobilistica odierna). I servizi di Backup , ossia servizi di creazione e conservazione di copie di riserva, saranno probabilmente popolari; un tale servizio commerciale potrebbe conservare copia dei vostri dati di maggior valore, ossia quelli del vostro cervello, in qualche insieme di cupole a prova di disastro. Le modifiche del cervello, se permesse, saranno un altro nuovo affare molto lucroso, proprio come quello della programmazione delle realtà artificiali.

Per saperne di più


Minduploading.org
è il sito del Mind Uploading Research Group (M.U.R.G.)
e del progetto Whole Brain Emulation.


Estropico