E' possibile estendere la durata della vita umana?
L'articolo originale sul sito della Life Extension Foundation


Sulla base di nuove conoscenze sui meccanismi molecolari dell'invecchiamento, sembra che le nostre aspirazioni per una vita più lunga si stiano transformato in realtà scientifica.

Più del 60% degli americani assumono regolarmente supplementi alimentari. Anche la medicina convenzionale inizia a riconoscere la logica di intervenire, oggi, per prevenire malattie degenerative, domani. I mass-media divulgano i risultati di studi  clinici che dimostrano come l'uso dei giusti supplementi, a livelli adeguati, riduca il rischio di essere afflitti da cancro, cataratta, problemi cardiovascolari, Alzheimer e numerose altre malattie tipiche dell'invecchiamento.

La domanda che dobbiamo porci è: quel 60% di americani che sta attualmente supplementando la propia dieta, vivrà più a lungo di coloro che non supplementano? Un'analisi delle pubblicazioni scientifiche indica che questo non è, probabilmente, il caso. Il motivo è che ben pochi di coloro che supplementano assumono livelli sufficienti dei nutrienti adeguati a riprodurre i risultati degli studi clinici che indicano che le malattie dell'invecchiamento possono essere prevenute.

Ventidue anni fa, la Life Extension Foundation ha dato inizio ad una analisi  sistematica dei risultati scientifici pubblicati circa la prevenzione delle malattie degenerative tipiche dell'invecchiamento. I risultati di questa ricerca scrupolosa hanno fornito abbondante evidenza del fatto che le malattie tipiche dell'invecchiamento possono in gran parte essere prevenute con l'assunzione di livelli adeguati di certi  nutrienti, ormoni e medicinali e introducendo dei cambiamenti nello stile di vita.

Il fenomeno conosciuto come invecchiamento è il risultato di una serie di cambiamenti patologici che sono parzialmente controllabili con tecnologie oggi disponibili. Prolungando la durata della nostra vita, ci mettiamo inoltre in condizione di poter approfittare delle innovazioni mediche dei prossimi anni, le quali potrebbero portare ad un allungamento spettacolare delle aspettative di vita. Le seguenti sono alcune delle cause delle malattie tipiche dell'invecchiamento di cui siamo oggi a  conoscenza e che possiamo influenzare:

1. Infiammazione cronica. L'anziano soffre di una serie di disturbi infiammatori "esterni" quali l'artrite, ma l'infiammazione cronica danneggia anche le cellule del cervello, le pareti arteriose, le valvole del cuore ed altre strutture nel corpo. L'attacco cardiaco, l'emorragia cerebrale e l'Alzheimer, sono stati tutti collegati ai numerosi aspetti dell'infiammazione cronica spesso osservata nell'anziano.

2. Glicosilazione. È ben noto che i diabetici subiscono una forma di invecchiamento  precoce, ma anche i non diabetici soffrono di una devastante reazione chimica denominata glicosilazione, in cui le proteine si legano a molecole di glucosio formando strutture non funzionanti. La glicosilazione è particolarmente in evidenza nella demenza senile, nell'irrigidimento arterioso e nelle malattie degenerative dell'apparato oculare.

3. Deficit di metilazione. Il DNA cellulare richiede costante attività enzimatica di  manutenzione e riparazione (rimetilazione). L'invecchiamento interferisce con il metabolismo della metilazione e ciò risulta in danni al DNA che possono manifestarsi come cancro e degenerazione cellulare in fegato e cervello.

4. Perdita di energia del mitocondrio. La "centrale energetica" delle cellule (il mitocondrio) necessita della presenza di una complessa serie di sostanze chimiche per poter effettuare le proprie funzioni, essenziali per la cellula. Queste includono il trasporto delle sostanze nutrienti attraverso la membrana cellulare e l'eliminazione dei residui tossici. La  perdita di energia da parte del mitocondrio può provocare lo scompenso cardiaco congestizio, la debolezza muscolare, l'affaticamento e disturbi neurologici.

5. Squilibri ormonali. Le attività dei miliardi di cellule dell'organismo umano sono delicatamente sincronizzate da segnali chimici: gli ormoni. L'invecchiamento genera un forte squilibrio ormonale che è spesso una causa contribuente a molte malattie tipiche dell'invecchiamento, come depressione, osteoporosi, disturbi delle coronarie e calo della libido.

6. Eccessiva calcificazione. Gli ioni del calcio sono trasportati all'interno e all'esterno delle cellule attraverso i canali della membrana cellulare. L'invecchiamento interferisce con il trasporto del calcio ed il risultato è una eccessiva infiltrazione di questo nelle cellule di cervello, valvole cardiache e parete arteriosa (dove contribuisce all'arteriosclerosi).

7. Squilibrio degli acidi grassi. Il corpo umano necessita acidi grassi essenziali per mantenere il livello di energia cellulare. L'invecchiamento è causa di alterazioni negli enzimi necessari alla conversione dei grassi presenti nella dieta in acidi grassi essenziali specifici necessari al funzionamento dell'organismo. Gli effetti di uno squilibrio degli acidi grassi possono manifestarsi come battito cardiaco irregolare, problemi alle articolazioni, bassi livelli di energia, ipercoagulazione, pelle secca e una miriade di disturbi minori comunemente accettati come parte del normale processo di  invecchiamento.

8. Mutazioni del DNA. Numerose sostanze, sia sintetiche che naturali, causano mutazioni genetiche e danno il via alla formazione di cellule cancerose. Le cellule dell'anziano perdono i meccanismi di riparazione genetica ed il risultante DNA danneggiato può indurre una proliferazione cellulare al di fuori di ogni controllo. In altre parole, può dare il via alla trasformazione di cellule sane in cellule cancerose.

9. Disfunzione del sistema immunitario. Per una varietà di motivi, il sistema immunitario dell'anziano perde la capacità di attaccare batteri, virus e cellule cancerose. Nell'anziano, si riscontrano livelli di citochine pericolosamente alti, il che spinge il sistema immunitario ad attaccare l'organismo, risultanto nelle malattie autoimmuni tipiche dell'invecchiamento quali la sindrome reumatoide.

10. Squilibrio enzimatico (enzimi non-digestivi). Le funzioni interne alla cellula  dipendono da reazioni enzimatiche multiple e precisamente sincronizzate. L'invecchiamento causa squilibri enzimatici, soprattutto in fegato e cervello, che possono risultare in disturbi neurologici quali il Parkinson, o nella persistente perdita di memoria di cui troppo spesso soffrono gli anziani. La funzione epatica alterata provoca il danneggiamento tossico di ogni cellula nel corpo.

11. Deficit enzimatico (enzimi digestivi). Nell'invecchiamento il pancreas spesso non riesce a secernere quantità sufficienti di enzimi digestivi, mentre il fegato non riesce a secernere quantità sufficienti di acidi della bile. Il risultato è l'indigestione cronica di cui così spesso soffre l'anziano.

12. "Excitotoxicity". Il cervello in fase di invecchiamento perde il controllo del rilascio di neurotrasmettitori quali glutammato e dopamina. Ciò provoca danni devastanti e risulta in distruzione cellulare nel cervello.

13. Deficit circolatorio. L'aspersione microcapillare del sangue a cervello, occhio e pelle è alterata dal normale processo di invecchiamento. Il risultato è che i disturbi  dell'occhio (quali la cataratta, la degenerazione maculare e il glaucoma) sono le principali malattie degenerative collegate all'invecchiamento. Emorragie cerebrali di varia entità sono tipici problemi connessi con il deficit circolatorio al cervello. Gli strati superiori dell'epidermide dell'anziano dimostrano gli effetti della mancanza di un rifornimento adeguato di sangue ricco di nutrienti.

14. Stress ossidativo. I radicali liberi sono molecole instabili che sono state implicate nella maggior parte delle malattie connesse con l'invecchiamento. I supplementi  antiossidanti sono comunemente utilizzati per proteggersi dai danni cellulari indotti dai radicali liberi, ma sono pochi coloro che ne assumono quantità e combinazioni adeguate a controbilanciare la tipica perdita di antiossidanti endogeni, quali SOD e catalase, che si verifica con il passare degli anni.

Si noti che lo stress ossidativo è stato elencato solo come numero 14 nella nostra lista dei fattori controllabili che causano le malattie tipiche dell'invecchiamento. Sopprimere i radicali liberi che causano lo stress ossidativo offre protezione da molti disturbi, ma esistono molte altre strategie che possono essere impiegate per combattere l'invecchiamento.

I bambini possono trarre vantaggio dai supplementi alimentari, ma è l'anziano che ha esaurito gli antiossidanti endogeni, gli ormoni, i sistemi enzimatici di riparazione e le altre sostanze necessarie a sostenere la vita. Quello che può essere descritto come facoltativo nell'infanzia diventa obbligatorio quando un essere umano raggiunge la mezza età e diviene vulnerabili alla pletora di malattie degenerative che lo attende se non si proteggerà adeguatamente.

La Life Extension Foundation ha studiato scientificamente un programma per neutralizzare tutti i processi biochimici conosciuti che sono stati indicati (dai gerontologi) come cause primarie dell'invecchiamento. Il Directory delle tecnologie di allungamento della vita fornisce le informazioni sui nutrienti, i medicinali e gli ormoni a nostra disposizione per neutralizzare le cause conosciute dell'invecchiamento prematuro.

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Vedi anche: I quattordici meccanismi dell'invecchiamento (e come combatterli), un aggiornamento di questo articolo, con le raccomandazioni (dieta, supplementi, ormoni, esami) della LEF per combattere l'invecchiamento.

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[Estropico non ha interessi economici o commerciali nella Life Extension Foundation. Il sito della LEF è  consigliato anche a chi non intenda acquistare i loro prodotti, in quanto ottima fonte di informazioni  che sarebbero altrimenti difficilmente reperibili.]



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