"The universe next door" di Marcus Chown
Recensione di Giuseppe Vatinno

"L'insegnante ha detto ai miei genitori che io sono il più lento alunno  della mia classe, ma oggi ho creato una stella nel terzo quadrante del giardino dei giochi".
Da "Kindergarten" di James E. Gunn


Marcus Chown si è laureato in Fisica all' Università di Londra per poi specializzarsi in Astrofisica al California Institute of Technology; attualmente lavora come giornalista al New Scientist, prestigiosa rivista in lingua inglese.

Il libro di cui vogliamo parlare, "The Universe Next Door" (traducibile come "L'universo della porta accanto", titolo ripreso da un'opera di fantascienza di Robert Anton Wilson degli anni '80 del secolo appena trascorso), è un libro particolare nel senso che si inserisce in un filone della letteratura scientifica anglosassone che partendo da solide basi scientifiche sviluppa, percorre e precorre temi di frontiera (si vedano a tal proposito e ad esempio i lavori di Roger Penrose sulla natura quantistica della coscienza).

Questi territori della Scienza sono quelli ancora poco esplorati proprio perché si tratta di zone ad "alta speculazione", zone ancora -diciamo così- paludose ed in un certo senso malsane per i benpensanti delle scienze.

Però, le teorie - base che sono il fulcro di tali speculazioni sono -viceversa- estremamente salde trattandosi del portato delle due principali rivoluzioni scientifiche dello scorso secolo e tra le maggiori di tutti i periodi storici: la Teoria della Relatività e la Meccanica Quantistica.

Il libro di Chown si dipana attraverso dodici capitoli (divisi in tre sezioni: "La natura della Realtà", "La natura dell'Universo" e "La vita e l' universo") ed un glossario di termini tecnici affrontando sempre tematiche di confine.

Si parte nel primo capitolo da ragionamenti sulla natura del tempo e su come possano esistere regioni dell'universo il cui il normale fluire del tempo risulta invertito (sempre tenendo ben presente la termodinamica e la relativa "freccia del tempo").

Si prosegue poi con la cosiddetta "Teoria a molti mondi" che fu proposta da Hugh Everett III nel 1957 e che costituisce una valida alternativa alla più classica interpretazione detta della "Scuola di Copenaghen" e facente capo a Niels Bohr.

I "molti mondi" sarebbero quelli generati dal virtuale frazionamento della funzione d'onda quantistica che serve a descrivere un sistema: di modo che ci sono moltissime combinazioni di eventi tutte con una certa probabilità di avvenire.

Ad esempio, in un mondo un lettore può essere giunto fino a questo punto nella lettura di questo articolo, in un altro mondo può aver smesso subito, in un altro l'autore dell'articolo (cioè io) è un cuoco di astici poco o nulla interessato alla divulgazione scientifica e così via.

La Teoria a molti mondi permette di evitare anche alcuni paradossi caratteristici dei viaggi nel tempo.

Successivamente si parla in maniera estesa della possibilità che avrebbero i "crononauti" di viaggiare in questa sorta di fluido che è il tempo.

La cosmologia fa la parte da padrone degli ultimi capitoli in cui si descrive la possibilità che nuovi universi nascano per "gemmazione" dai vecchi ognuno con nuove leggi fisiche e che si possa applicare una sorta di selezione naturale a tutti i possibili cosmi per averne finalmente uno in cui sia possibile la vita cosciente.

Non è trascurata neppure la possibilità che vi siano stati esseri tecnologicamente così avanzati da poter  ricreare il nostro Universo partendo dal loro.

La parte finale del libro è invece dedicata alla ricerca di segnali (o meglio di veri e proprio manufatti) che ipotetici esseri alieni avrebbero potuto lanciare nello spazio e cadere sulla nostra Terra.

"The Universe Next Door" è un libro interessante ed avvincente che porta letteralmente il lettore a solcare i mondi più estremi e sconosciuti della ricerca fisica mediante una navicella i cui potenti motori propulsori sono costituiti -come già detto ma giova ripeterlo- dalla Meccanica quantistica e dalla Teoria della Relatività.

Solo un piccolo appunto: nel libro si data l'epoca del Big Bang tra 12 e 14 miliardi di anni fa; in realtà, nel febbraio del 2003, il satellite WMAP ha fornito la data esatta: 13.7+-0.2 miliardi di anni.

Il libro che ha avuto un buon successo nei Paesi anglosassoni è in attesa di  un editore italiano…


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Marcus Chown, "The Universe Next Door" , Review ed., 2003 pp.261, UK£ 7.99


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