Dicono di noi - Estropico e i mass media

Nonostante Estropico sia dedicato a interessi chiaramente di nicchia, qualcuno direbbe elitisti, cio' non ne ha impedito l'apparizione,di tanto in tanto, sulle pagine dei quotidiani. Raccogliamo qui articoli e commenti, partendo dai piu' recenti.

-----


4 febbraio 2005

DICONO DI NOI: Berlusconi estropico?!

Strano ma vero: un articolo di Repubblica parte dalla sempre piu' folta chioma del Cavaliere ed arriva nientepopodimeno che a Estropico.

Da Repubblica di oggi: "E dunque: chissa' se il presidente Berlusconi, post-moderno Faust, sa che cosa e' l'"estropia", scuola di pensiero che antepone il benessere dell'individuo a qualsiasi principio di trascendenza e studia l'impatto fra tecnologia e funzioni organiche con l'obiettivo di allungare la vita e addirittura sfidare l'inevitabilita' della morte. Sta di fatto che molti dei fondamenti teorici del movimento estropico (vedi www.estropico.com) paiono ispirare attitudini, valori, credenze, perfino un certo linguaggio berlusconiano. Allo stesso modo in cui si adattano bene agli sforzi scientifici e sperimentali del professor Umberto Scapagnini, il sindaco di Catania nonche' medico personale del Cavaliere, che sulla spinta dell'"anti-aging" e della "life-extension" se ne va a caccia di centenari in Cina o in Ecuador e mesi orsono ha proclamato il suo piu' illustre paziente "tecnicamente quasi immortale". E' quel "quasi" che gli estropici tenderebbero a rigettare. Altro che trapianto di capelli, comunque: studiando topi-Matusalemme e rane che si auto-surgelano questa comunita' fantascientifica animata da suggestioni egizie e fascinazioni tecnologiche propugna l'ibernazione, o crionica che dir si voglia"

Anche se l'accostamento Berlusconi/estropia e' un'ovvia boutade, la descrizione del "movimento" estropico, per quanto breve, e' perfettamente accettabile. E' comunque il caso di ribadire, per evitare malintesi, che estropia e transumanesimo sono idee politicamente trasversali che troveranno amici (e nemici) sia a destra che a sinistra, come dimostrato dall'opposizione alle applicazioni pratiche delle biotecnologie: da una parte abbiamo ambientalisti e parte del centrosinistra impegnati contro gli OGM; dall'altra, antiabortisti e parte del centrodestra impegnati contro le cellule staminali embrionali.

L'articolo completo sul sito di La Repubblica: "E il Cavaliere rispose a colpi di chioma" di Filippo Ceccarelli


-----


13 novembre 2004

DICONO DI NOI: L'anima in un chip

Un articolo su Il Tempo di sabato 13 novembre cita Estropico e il concorso Biochip 2005 a proposito di uploading e interfaccia computer/cervello.

Un articolo positivo, nonostante il titolo poco promettente ("L'ultima follia di due ricercatori statunitensi: trasferire la coscienza umana nel cyberspazio")

Dall'articolo:

L'ANIMA in un chip, come una cassetta nel videoregistratore, un dvd nel lettore multimediale, una scheda nel telefonino. Il concetto e' lo stesso, cambia solo l'ingombro mentale dell'immagine. Fantascienza? Probabilmente. Ma il noto esperto di robotica Hans Moravec (già docente alla Carnegie Mellon University di Pittsburgh) e il suo collega Alexander Chislenko hanno teorizzato la possibilita' di scaricare la personalita' umana nei computer, come fosse un comunissimo file, e abbandonare il corpo come un sacco vuoto. Nell'attesa i fans del futuro aspettano, sperano e cercano di contribuire al raggiungimento del traguardo finale. Entro il giugno del 2005, il sito internet Estropico (su proposta del professor Carlo A. Pelanda) ha lanciato il concorso Biochip: invita chiunque a presentare progetti (in italiano o inglese) per «esplorare, attraverso una varietà di idee originali, l'interfaccia tecnologia/mercato e cercare di capire quali configurazioni di mente siano industrialmente realizzabili, almeno con ragionevole probabilità iniziale».

Il desiderio di non essere non solo umani è tanto. I fan del futuro sono parecchi, organizzati e "ribattezzati": si chiamano extropiani [se il sito si chiama Estropico, si chiameranno estropici, no?! NdR], transumanisti, post-umanisti, tecnognostici. Vorrebbero che la tecnologia riuscisse a sconfiggere la morte, malattia incurabile, la decadenza delle membra, la vecchiezza. Credono che un giorno gli scienziati arriveranno a scrivere la stroria della creazione cyborg con questo incipit: in principio l'uomo creò i robot a sua immagine e somiglianza. Sostengono l'adozione dei cibi geneticamente modificati. Sono convinti che l'essere umano non sia un prodotto finito ma da migliorare. Sono tifosi dell'hi-tech integralista: il digitale in sostituzione del biologico, il sintetico in alternativa del naturale.

[L'articolo su Il Tempo non e' piu' disponibile online]


-----


24 luglio 2004

Un cervello bis per sviluppare la mente.

Di Carlo A. Pelanda   (originariamente pubblicato su Il Foglio)  

La versione originale dell'articolo è disponibile in versione PDF nell'archivio de Il Foglio (con registrazione gratuita - si veda la seconda pagina dell'edizione del 24 luglio 2004)  

Giochi estivi per futurizzanti.  

Questa rubrica ne propone uno che riguarda la prospettiva di innestare un secondo cervello sul primo.  

Spunto realistico: recentemente un fondo di venture capital, che investe nelle nuove frontiere dell'Intelligenza Artificiale, ha chiamato a consulto un gruppo di thinktanker ponendo la seguente domanda. Siamo vicini alla tecnologia di base (integrazione tra informatica, nanotecnologia e bioingegneria) per costruire nuovi sistemi pensanti, ci sono molto chiare le future applicazioni militari e di robotica, sia industriale sia gestionale, ma ci stiamo chiedendo se vi possa essere uno spazio di mercato next più ampio e remunerativo.   

All'unisono i consulenti risposero: portare un secondo cervello nella mente di ciascuno. Perché tutti gli scenari convergono nell'individuare il potenziamento cognitivo e sensoriale come massima aspirazione degli individui, qualunque ne sia la cultura. Un'offerta credibile e a costi accessibili di un tale gizmo stimolerebbe una domanda a picco e globale. Di più non si può scrivere, qui, per contratto di riservatezza, ma tanto basta per dare una direzione al gioco: quale esatta configurazione di impianto cerebrale ausiliario potrà essere - all'inizio - socialmente accettabile?   

Si sgomberi pure il campo da problemi morali dovuti all'ipotesi di eccesso di artificializzazione. Per esempio, quando studio matematica importo uno statuto di segni, simboli ed operazioni - un sistema - da un libro. Quando calcolo, attivo quel sistema recuperandolo dalla memoria. Nel futuro tale processo sarà installato direttamente nelle funzioni pensanti, come leggere un libro in un secondo invece che in anni.   

Quindi non c'è una discontinuità sostanziale nel modo di apprendimento ed impiego di conoscenze, ma la tecnologia del secondo cervello ne promette una epocale sul piano della società e del mercato: educazione e formazione istantanee, telefonini cerebrali similtelepatici, autocontrollo medico del corpo, induzione potenziata del piacere, archivi totali installati in ogni singola mente, ecc. Con orizzonti ultranext tipo il trasferimento della coscienza in rete o in altri supporti corporei.  

La condizione di vittoria o sconfitta del gioco è quella di individuare una configurazione del secondo cervello che contenga i possibili sviluppi accennati, ma che non risulti troppo fantascientifico e tale da  spaventare. Chi meglio riuscirà potrà partecipare al sorteggio che selezionerà il primo gruppo di sperimentatori del prototipo di biochip, nel 2008.  

Si prega il sito "estropico" di organizzare, per l'Italia, la rete dei concorrenti.

Buone vacanze, biochippers.  



Estropico