Democibernetica

Perché il progetto di mettere on line i libri dovrebbe chiamarsi Nuova Atene e non Nuova Alessandria

Di Carlo Pelanda

Le cronache riportano l'accelerazione di progetti per mettere su Internet i libri. Fiocca la scenaristica dedicata: come farci i soldi, gestire i diritti d'autore, determinare il valore di accesso ad un libro on line, ecc. Ma i più non si accorgono che sarebbe a rischio di fallimento il costruire solo una grande biblioteca elettronica, "orizzontale". E questa rubrica si pente di aver chiamato ambiguamente "New Alexandria" l'idea quando fu vagheggiata. Il progetto ha senso economico se punta alla generazione di una  rivoluzione cognitiva di massa, cioè se definisce in modo "verticale", e sistemico, il proprio scopo e valore. Ricapitoliamo e riscenarizziamo. Ci sono quattro tipi di informazione su testo:

(1) notizie;
(2) emotiva (romanzi);
(3) operativa (manualistica);
(4) cognitiva (scienze)

Il primo la tratta in modo tale che sia accessibile al pubblico più vasto. Il secondo la specializza, ma in relazione ad un gusto e non ad una competenza. Il terzo insegna ad applicarla, ma senza richiederne il pieno dominio cognitivo. Il quarto tratta questo, ma con linguaggi selettivi.

La migrazione dal supporto cartaceo a quello elettronico dell'informazione ne permette un accesso istantaneo, totale e una gestione ricombinante. Il cui maggior potenziale generativo è l'accesso non-selettivo al quarto tipo di informazione. Perché? L'informatizzazione, per esempio, mi permette di studiare una scienza con l'ausilio di un sistema esperto che adatta i testi all'apprendimento, permettendo il dominio di quel linguaggio speciale in poco tempo. In sintesi, la persona solo istruita potrà diventare anche scienziato. La riorganizzazione dello scibile può essere orientata per aumentarne gli accessi. Il business? Una popolazione globale  cognitivamente dotata consumerà prodotti più evoluti e saprà maneggiare più tecnologia. Ciò incrementerà la produttività, promettendo più crescita senza inflazione, l'economia della conoscenza. Questo dovrebbe essere l'aumento di capitale generato da New Alexandria su cui parametrare i business settoriali. Ma il mercato non vede tale schema di remunerazione e non ci investirà sopra, spontaneamente. Ci vuole una leva direzionalizzante non di mercato, politica. Per esempio, generare un obiettivo di "terza fase" per la rivoluzione democratica. Questa è definibile come trasferimento dai pochi ai molti di facoltà. Prima fase: del potere politico. Seconda: della ricchezza. Terza: del potere cognitivo. Tale aggancio co-evolutivo tra rivoluzioni democratica e tecnologica fornirà il valore economico alla seconda.

Per questo il progetto va chiamato Nuova Atene o Democibernetica.  

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La versione originale dell'articolo. Il sito di Carlo A. Pelanda

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