La prospettiva dell'immortalità, di Robert Ettinger

7. L'economia dell'immortalità

Nonostante il professor John K. Galbraith e altri abbiano descritto la nostra società come "ad alto tenore di vita", la maggior parte di noi si rende conto dell'assurdità di tale affermazione. Il fatto che molta gente sia più indigente di noi non ci rende più ricchi. Nel 1958, gli introiti di una famiglia americana media erano di soli 5.050 dollari (66), il che, se sufficiente in un'economia emergente, è ben poco per lo standard attuale di vita e diventa assolutamente intollerabile se osiamo contemplare quello che potrebbe e dovrebbe essere. Le nostre necessità, quelle di cui ci accorgiamo, in molti casi riguardano le esigenze fisiche fondamentali della salute e della sicurezza e sorpassano di gran lunga le nostre possibilità economiche.

Il punto di vista secondo il quale l'America, non sarebbe da considerarsi un paese ricco è sostenuto, per esempio, dal professor Edward C. Banfield, di Harvard, che ha scritto: "Non si può affermare che la nostra economia sia in grado di fornire tutti i generi e i servizi di cui abbiamo bisogno. Ciò non sarebbe possibile nemmeno se lavorassimo tutti ottanta ore a settimana... Il fatto è che gran parte della nostra popolazione è poverissima. Nel 1957 un nucleo familiare su sette (famiglia o singolo) guadagnava meno di 2.000 dollari e la media di quelli che guadagnavano meno era di soli 1.100 dollari... Siamo talmente lontani dall'abbondanza, che non possiamo permetterci neppure, per esempio, di liberare le nostre città da tuguri e inquinamento. Un recente studio… ha mostrato che per far raggiungere a tutte le nostre città delle condizioni considerate accettabile dagli urbanisti, sarebbe necessaria una spesa annuale di oltre 100 miliardi di dollari, per ben 12 anni... E sebbene le mie entrate personali siano discrete, vorrei che fossero dieci volte più alte. Non ho dubbi che troverei molti modi di spendere quei soldi e penso che la maggior parte della gente la pensi allo stesso modo". (4)

Stando così le cose, sarebbe naturale preoccuparsi dei costi, diretti e indiretti, del progetto crionico e soprattutto della prospettiva dell'immortalità, con i suoi problemi di incremento demografico. Ma un'analisi più accurata mostra che talii nuovi e difficili problemi non sarebbero poi tanto nuovi e forse neppure tanto difficili.

Prima di consigliare rimedi specifici è necessario dare uno sguardo ai problemi economici e demografici "dalla cima dell'Olimpo" [cioè, in una situazione ideale, utopica - NdT]. Come parte di questa analisi, sarà fondamentale prendere in considerazione l'enorme potenziale insito nelle macchine pensanti.

Il computer d'oro massiccio

Chiunque si tenga informato sa ormai che, se la prima rivoluzione industriale fu basata sulla sostituzione dei muscoli dell'uomo e degli animali con delle macchine, la seconda - ora appena agli inizi - si basa sulla sostituzione del cervello umano con altre macchine pensanti. I calcolatori possiedono già una notevole capacità di risolvere problemi, e sembra sia solo questione di tempo perché essi possano " pensare davvero".

L'invenzione di macchine pensanti, di automi dotati di vera e propria intelligenza, avrà un'importanza enorme, anche prescindendo dalla prospettiva dell'immortalità. Sarà in un certo senso la più importante invenzione della storia, poiché equivarrebbe alla creazione di una lampada di Aladino, da cui otterremo meraviglie senza fine. Ci occuperemo delle molte le implicazioni "filosofiche" che ciò comporta nei prossimi capitoli, per ora ci occuperemo soltanto dell'aspetto economico.

Specificamente, voglio gettare le fondamenta per il concetto di illimitata capacità produttiva e innovativa basata sull'azione di macchine intelligenti che si auto-riproducono e si auto-ottimizzano. Prima di tutto voglio convincere il lettore che tali macchine siano realizzabili.

É ovvio che ciascuno ha il diritto, se crede, di riservare agli esseri umani l'applicazione di termini quali "pensare", "immaginare", "sentire" e "vivere". Quando ci si riferisce alle macchine, si potrebbe utilizzare invece "sembra pensare", "sembra essere dotato di fantasia" etc. Pure accettando tutto ciò, nella seguente discussione useremo la terminologia più semplice.

Cercheremo ora di scalzare un pregiudizio diffuso fra i non addetti ai lavori (e sostenuto anche da alcuni scienziati) secondo il quale le macchine, anche se è vero che possono fare di calcolo, non saranno mai in grado di possedere le più alte qualità del pensiero, non dimostreranno mai originalità e non sorpasseranno mai i limiti dei propri inventori. Citeremo dapprima alcune opinioni di esperti e scenderemo poi nei dettagli.

Il dottor J. L. Kelly Jr. (Bell Telephone Laboratories) e il dottor O. G. Selfridge (Lincoln Laboratories, M.I.T.) dichiarano: "Riteniamo possibile, sia dal punto di vista logico che da quello fisico, che un computer sia in grado di compiere ogni sorta di elaborazione dati esattamente come l'uomo. Ciò include la facoltà di pensare o di inventare, indipendentemente dall'ampiezza della loro definizione". (53) Uno dei due scienziati si mostra ottimista e l'altro pessimista circa quanto ci vorrà prima che tali sviluppi si realizzino, ma ciò è secondario.

Il dottor Jerome B. Wiesner (già assistente speciale del Presidente [USA] per la scienza e la tecnologia) ha fatto notare che le macchine potranno un giorno rivaleggiare la mente umana nell'immagazzinare dati in strutture microscopiche e che già sono superiori in termini di rapidità di calcolo. I neuroni non possono funzionare più di 100 volte al secondo, mentre un circuito elettronico può raggiungere una frequenza di oltre un miliardo di impulsi per secondo. Mentre gli impulsi nervosi viaggiano a una velocità non  superiore a circa 300 metri al secondo, quelli elettrici viaggiano sostanzialmente alla velocità della luce, ovvero un milione di volte più velocemente. Da queste e da altre considerazioni Wiesner conclude che "...se non appariranno ostacoli imprevisti, dovremmo un giorno essere in grado di creare 'macchine pensanti' assai più intelligenti del più intelligente essere umano." (128)

Il dottor Marcel Y. E. Golay (professore alla Technische Hogeschool di Eindhoven, in Olanda) ritiene che fattori quali dimensioni, complessità e velocità possano da soli avere un ruolo importante nel trasformare gli "stupidi calcolatori di oggi in macchine pensanti che ci insegneranno concetti fondamentalmente nuovi." (33)

Tale osservazione è ribadita dal dottor W. Grey Walter, direttore del Burden Neurological Institute di Londra, il quale sostiene che il livello di complessità possa da solo colmare in gran parte il baratro esistente tra macchine ed esseri pensanti. (125)

Coloro i quali non pensano la complessità sia un fattore sufficiente, dimenticano che le differenze quantitative possono accumularsi fino a divenire differenze qualitative. Può darsi che un semplicissimo computer sia in grado soltanto di addizionare e sottrarre, ma espandendolo sufficientemente, esso potrebbe anche combinare queste operazioni in modi così diversi e complessi da ottenere la moltiplicazione e la divisione, o anche differenziali o integrali e magari molto di più! Una differenza di grado può dunque diventare una differenza qualitativa.

Il professor Norbert Wiener, il famoso "fondatore della cibernetica", è convinto che le macchine possano superare, e già superino, alcune limitazioni dei loro creatori e che siano anche capaci di pensiero originale. (101)

Il dottor Marvin Minsky (Lincoln Laboratories, M.I.T.) dichiara: "Sono convinto... che ci troviamo alle soglie di un'epoca che sarà enormemente influenzata, e molto probabilmente dominata, dalle macchine pensanti." (74)

L'elenco degli ottimisti potrebbe continuare all'infinito. In quanto ai pessimisti, sembra ve ne siano pochissimi tra gli esperti che lavorano in questo campo. Parzialmente scettico è il dottor Mortimer Taube, il quale ha anche scritto un libro (114) allo scopo di rimproverare gli scienziati che: a) si mostrano "ultra-ottimisti" riguardo alla rapidità del progresso; b) esagerano l'analogia tra cervello e computer; c) credono in un universo materialistico e meccanico e nell'assenza di una distinzione fondamentale tra uomo e macchina. Forse i suoi rimproveri esortano a una salutare prudenza, specialmente per quanto riguarda i tempi. Tuttavia il punto b) e il punto c) non ci devono preoccupare: dopotutto non ha importanza quali metodi saranno utilizzati dalle macchine o se esse saranno 'veramente' coscienti. Il dottor Taube non pone alcun limite alle loro capacità oggettive.

Prendendo ora in considerazione qualche effettiva realizzazione finora ottenuta, facciamo notare che il dottor Arthur Samuel (scienziato dell'IBM) ha progettato una macchina capace di giocare a scacchi che lo batte regolarmente. (101) Ecco una macchina che, sia pur in modo limitato, supera la capacità intellettiva del suo costruttore. È vero che, come ci viene spesso ricordato, questa macchina può fare soltanto quello che le prescrive il suo programma e che ciò potrebbe anche essere fatto da un essere umano, anche se più lentamente. Tuttavia, anche se le sue mosse sono in teoria prevedibili, in pratica risultano inaspettate.

Il dottor S. Gorn ha discusso alcuni sistemi per dotare una macchina della capacità di apprendere. (34) È ben noto che le macchine possono essere programmate in modo  di poter imparare facilmente, anche se tali soluzioni sono spesso ineleganti. Per esempio un computer con sufficiente memoria, può essere facilmente programmato per l'apprendimento degli scacchi. All'inizio giocherebbe male, ma non ripeterebbe gli errori e il suo gioco, lentamente, migliorerebbe. Giocando un numero sufficiente di partite contro i migliori giocatori, finirebbe per superarli tutti (e potrebbe anche imparare a giocare contro se stesso). Sono allo studio molti approcci tesi a migliorarne il costo, l'aspetto e l'intelligenza.

Il dottor Herbert A. Simon e il dottor Allen Newell (Carnegie Institute of Technology e The Rand Corporation) hanno descritto altre recenti realizzazioni ottenute dai computer:

"[esiste un programma che può] scoprire la prova di un teorema matematico, non per verificarlo, va sottolineato, dato che per far questo si potrebbe escogitare un semplice algoritmo, ma tramite le attività 'creative' e 'intuitive' proprie di uno scienziato che cerca la prova di un teorema."

"Esiste almeno un calcolatore che progetta piccoli motori elettrici (dalle specificazioni iniziali del cliente fino al design finale) per una azienda manifatturiera.

"La "ILLIAC", all'università dell'Illinois, compone musica... e mi è stato detto da una persona competente che il risultato è interessante, dal punto di vista estetico." (106)

Occupiamoci ora alle macchine che possono mostrare un comportamento simile a quello degli esseri viventi, compresa la riproduzione, l'attività volitiva e l'omeostasi (il mantenimento di condizioni interne entro limiti consentiti, nonostante i mutamenti nell'ambiente esterno).

Le due ultime capacità sono esemplificate, in modo elementare, nelle tartarughe meccaniche di Grey Walter. (125) Si tratta di piccoli apparecchi elettromeccanici che si muovono da soli su ruote e che si aggirano per una stanza, finché durano le batterie, in un modo che farebbe pensare che siano curiosi. Quando le batterie stanno per scaricarsi, essi cercano una presa di corrente e vi inseriscono la spina per ricaricarle. Mentre sono alla ricerca della presa aggirano ostacoli, esplorano e cercano in modi imprevisti, finché riescono nel loro intento o "muoiono". Questa è una discreta imitazione di una delle principali caratteristiche della vita, quale si manifesta a livello dei microorganismi.

Il professor Kemeny ha parlato di una macchina che si "riproduce" o "autoduplica", sulla scia della proposta di von Neumann. Si tratta di un apparecchio estremamente semplice se paragonato a un qualsiasi organismo biologico, con un "corpo" formato da circa 32.000 semplici parti e una "coda" formata da circa 150.000 "semplici unità di informazione", analoghe al codice genetico di una pianta o di un animale. La coda rappresenta la "ricetta" per la macchina. Nell'ambiente adatto, la macchina può assemblare una copia di se stessa seguendo la "ricetta" contenuta nella "coda" e dopo aver creato una macchina-figlia, essa copia anche la coda e  la attacca alla figlia, che a quel punto sarà indipendente (non c'è sesso in questa forma di riproduzione e la figlia sarà esattamente identica alla madre, tranne per possibili "mutazioni" dovute a interferenze o a cattivo funzionamento fortuiti). (54)

Anche il genetista britannico L. S. Penrose ha descritto macchine che si autoriproducono (89) e ha progettato modelli meccanici che presentano molte analogie con le proprietà chimiche e biologiche degli esseri viventi. Le macchine sono composte soltanto di poche parti, analoghe alle molecole della materia vivente. Uno schema meccanico ne governa la logica e la programmazione, controllando l'assemblamento corretto delle varie parti. Lo schema si serve soltanto di ganci e di saliscendi azionati dalla forza di gravità. Le parti sono sistemate a caso su una superficie piatta che vibra, per fornire l'energia necessaria (in maniera analoga all'agitazione termica delle molecole). Ogni componente ha stati e condizioni diverse con diversi livelli di energia potenziale. Se una macchina completa (chiamata "seme") è presente, essa fa sì che le parti si ridispongano in modo di formare una copia della prima macchina; se il seme è assente, non vi è "generazione spontanea". In alcuni modelli, un seme può contenere catene di unità di memoria di lunghezza indefinita, che possono essere paragonate alle catene di molecole dei cromosomi degli organismi viventi. Alcuni modelli sono già stati costruiti e fatti funzionare con successo.(54)

Indubbiamente le macchine di von Neumann e quelle di Penrose sono troppo semplici e troppo dipendenti da ambienti speciali per andare oltre l'interesse teorico, anche se tale  interesse è naturalmente di estrema importanza. Tuttavia il dottor Edward F. Moore (Bell Telephone Laboratories) ritiene che in soli dieci o quindici anni, con una spesa di circa mezzo miliardo di dollari, potremmo costruire macchine che si autoriproducono per applicazioni commerciali. Si tratterebbe di macchine autonome, da impiegarsi in scavi o esplorazioni d'alto mare e che potrebbero portare in superficie minerali o campioni di vegetazione marina opportunamente trattati. Durante il lavoro, esse si caricherebbero da sole con la luce del sole o con materiali e carburante raccolti sul posto e potrebbero anche costruire altre macchine uguali a loro. Quando avessero prodotto un numero sufficiente di nuove macchine e completato il raccolto, ritornerebbero a nuoto. Sarebbero schiavi meccanici che ci arricchirebbero non soltanto grazie al loro lavoro, ma anche riproducendosi. (75)

Nella maggior parte dei casi, non sarà necessario che le macchine riproducano se stesse letteralmente. Gli potrà essere richiesto di progettare nuovi apparecchi più ingegnosi, o miglioramenti per il proprio design. Ci si è già serviti dell'aiuto di computer per progettare nuovi computer. (101) Le implicazioni sono sia evidenti che incredibili.

Ed ora, finalmente, dopo aver fatto questa lunga ma interessante digressione, siamo pronti a salire sull'Olimpo, per osservare la vista stupenda che si gode da lassù.

La vista dall'Olimpo: qual'è il massimo livello di ricchezza possibile?

Se il progresso continuerà ad avanzare con il ritmo assunto in questo secolo, diventeremo ricchi rapidamente. Nel 1958, le entrate medie per una "unità di consumo" (famiglia o individuo non sposato) erano, negli Stati Uniti, di 5.050 dollari. (66 ) Dal 1890 circa, l'aumento annuo della produttività pro capite ha avuto una media del 2,3 %. (28) Se supponiamo una velocità di aumento del 2,5 % delle entrate annue medie per i prossimi 300 anni e se non contempliamo la possibilità di inflazione o di altre influenze perturbatrici (ricordando che le statistiche alle quali abbiamo fatto riferimento riguardano la produttività reale e non la produttività dovuta alle fluttuazioni del dollaro), allora nel 2258 le entrate medie saranno sopra gli 8.000.000 di dollari l'anno! Non si tratta di previsioni fantastiche, ma di una cauta proiezione: riceveremo queste somme di denaro a parità di valore d'acquisto, ogni anno. La donna media avrà a disposizione per le spese voluttuarie somme di denaro assai più alte di quelle che hanno a disposizione oggigiorno le stelle del cinema e avrà più possibilità di scelta riguardo a come spenderle.

(Qualcuno potrebbe obbiettare che questo scenario è eccessivamente semplificato, dato che, per esempio, tralascia le questioni dei prezzi dei terreni e delle tasse, ma in assenza di una classe monopolistica di latifondisti e a meno che le tasse siano sperperate, queste considerazioni saranno ininfluenti.)

In ogni caso tutto ciò è solo l'inizio. Guardando al futuro profondo, ignorando ciò che non è essenziale e i problemi immediati, la produzione di ricchezza dipende semplicemente dalla disponibilità di materiali, energia e organizzazione.

Non importa nemmeno di quali materiali si tratterà: con le appropriate tecnologie e sufficiente energia, qualunque tipo di atomo può essere trasmutato in qualunque altro tipo, almeno in teoria se non ancora in pratica. Inoltre, molecole utili e le sostanze più complesse possono essere prodotte o riprodotte. Dal nostro posto di osservazione sull'Olimpo, questi non sono altro che semplici dettagli.

La materia, naturalmente, può essere ricavata in modo praticamente inesauribile dalla terra, dai pianeti e dai satelliti, e se necessario dal sole e dagli altri sistemi stellari.

Anche l'energia sarà disponibile virtualmente senza limiti. L'energia ottenuta dalla fissione nucleare sta diventando sempre meno costosa e John E. Ullman, della Columbia University, ha predetto che a partire dal 1968 essa costerà quanto l'energia ottenuta dalle fonti convenzionali; da allora in poi il suo costo diminuirà ancora e rapidamente. (122) E' fatto noto che tutti i nostri prevedibili bisogni energetici potrebbero essere soddisfatti per secoli dall'energia del sole che raggiunge la superficie terrestre (a prezzi che oggi non sono ancora competitivi) o dalla fissione dell'uranio che si trova in bassa concentrazione nel granito. Quando il problema della fusione (cioè di una reazione termonucleare
controllata) sarà risolto, avremo un'altra fonte di energia, praticamente inesauribile, nel deuterio dell'acqua di mare. Esiste anche la possibilità, se una combinazione di circostanze dovesse rendere la cosa utile come rimedio temporaneo, di installare una stazione per lo sfruttamento dell'energia solare su Mercurio, dove manca l'atmosfera, un emisfero è permanentemente rivolto verso il sole e l'intensità di radiazione supera di sei volte e più quella della Terra.

Il nostro asso nella manica, infine, è la prospettiva di una illimitata capacità organizzativa, sotto forma di macchine intelligenti in grado di autoriprodursi. Tali macchine dovrebbero avere le seguenti caratteristiche: essere in grado di riprodursi e di compiere un'altra funzione utile, prima di logorarsi. Ciò basterebbe a garantire che, in base al principio dell'interesse composto, partendo da sola macchina e avendo sufficiente tempo, potremmo ottenere tutte le macchine e le ricchezze che desideriamo. Naturalmente, il margine di profitto sarebbe, in pratica, ampio e le macchine potranno produrre qualunque quantità di ricchezza desiderata, in tempi brevi.

Semplificando, quindi, possiamo immaginare una età d'oro, una società in cui ogni cittadino possiederà una macchina intelligente di illimitate capacità, in grado di utilizzare terra, aria, o acqua per produrre tutto quanto sia desiderato, nelle quantità richieste:caviale, lingotti d'oro, interventi chirurgici per l'ernia, trattamenti psichiatrici, quadri impressionisti, navi spaziali o carta gienica colorata! Questa macchina sarà capace di ripararsi da sé, si migliorerà continuamente e costruirà altre macchine simili, ogni volta che ciò sarà reso necessario dalla crescita della famiglia del proprietario.

È chiaro che, sul lungo termine, finché le macchine si riprodurranno più velocemente delle persone non potranno sorgere problemi economici, a meno che lo spazio sul pianeta non cominci a scarseggiare. Prendiamo quindi in considerazione lo spauracchio della "esplosione demografica".

La vista dall'Olimpo: con che rapidità potremo propagarci?

Prima di tutto dobbiamo riconoscere che i problemi relativi alla crescita della popolazione, sorgeranno comunque, indipendentemente dalla realizzazione del progetto crionico. La crionica potrebbe esacerbare questi problemi, ma non li crea. Con o senza crionica, si verificherà presto un aumento della lunghezza della vita. Con o senza crionica, avremo aspettative di vita illimitate. Poiché la soluzione a questi problemi deve essere trovata comunque, tanto vale che cerchiamo di trovarne una ora, in modo che la nostra generazione e quelle immediatamente successive possano condividere con noi l'età
dell'oro prossima ventura.

In effetti, il problema della sovrappopolazione esiste già, senza crionica e senza  longevità estrema, semplicemente come risultato della crescita naturale. In molte parti del mondo esso rappresenta già un grave problema politico-economico.

Negli Stati Uniti la popolazione è aumentata da 132 milioni nel 1940, a 151 milioni nel 1959, fino a circa 179 milioni nel 1960; nell'anno 2000 raggiungerà una cifra totale di 375 milioni, cifra basata su ipotesi moderate. (8) [naturalmente tale previsione, come molte altre previsioni demografiche, si è rivelata eccessiva: nel 2006 la popolazione americana è di circa 298 milioni - NdT] Tuttavia è stato finora dimostrato che la teoria malthusiana, secondo la quale la popolazione supera sempre le disponibilità di cibo, è falsa; le statistiche dimostrano che il ritmo delle nascite è proporzionale alle condizioni economiche e alle previsioni generali. (8) Una osservazione di questo genere può essere applicata anche all'Europa.

In altre parti del mondo, le prospettive sembrerebbero peggiori. La Cina, che contava 654 milioni di abitanti nel 1960, continuando di questo passo ne avrà, nel 1975, 894 milioni. (8) Ma il governo cinese, nonostante la sua illimitata avidità di carne da cannone, sembra aver compreso la follia di un accrescimento senza freni e, secondo quanto affermano molti rapporti dalla Cina, sta promuovendo una campagna per il controllo delle nascite. Anche i giapponesi, un tempo tanto prolifici, hanno dato prova di ammirevole intelligenza, riducendo il ritmo delle nascite ad un livello simile a quello degli Stati Uniti.(8)

In India, la popolazione è aumentata dai 361 milioni del 1951 a 461 milioni nel 1963: un aumento di 100 milioni in dodici anni! Ma il governo ha proposto un programma di controllo delle nascite e con molto successo: il numero delle nascite per anno, a Bombay, è sceso da quaranta a ventisette per mille abitanti e si incominciano a riscuotere successi anche nelle regioni rurali. (19)

Da qualche segno si può arguire che anche l'opposizione della Chiesa cattolica al controllo delle nascite diminuirà. Un eminente ginecologo cattolico, il dottor John Rock, ha ottenuto grande pubblicità grazie alle sue opinioni favorevoli al controllo delle nascite. Nel 1963 egli dichiarò: "La Chiesa cattolica non è affatto un ostacolo a ciò che è bene per l'umanità. La Chiesa non si sottrae alle sue responsabilità... Non tutta la Chiesa si veste di tonache porpora e collari di preti. Essa è in gran parte composta da laici, che non hanno nessuna intenzione di ostacolare il proprio benessere." Il 95% dei membri laici che hanno espresso un parere sul controllo delle nascite, si è dichiarato a favore. (92)

Vi sono, comunque, buone ragioni per credere che la popolazione non supererà di molto i limiti desiderabili, anche se alcuni paesi, specialmente dell'Africa e dell'America Latina, rimarranno indietro nel progresso. La stupidità umana è formidabile ma non invincibile.

Bisognerebbe anche notare che la stessa proposta crionica contribuirà ad affrettare l'adozione di un ragionevole programma di controllo delle nascite, e forse di un programma eugenico generale. Imparando a ragionare sui tempi lunghi, impareremo ad essere più previdenti e più consci delle proprie responsabilità in tutti i campi, incluso questo.

Ammettendo che la crescita demografica possa essere controllata e che il corso reale degli eventi sarà quello dettato dal buon senso, a quanto ammonterà la popolazione dei criopreservati?

Supponiamo che un individuo metta al mondo, all'età di circa trent'anni, due figli. Un numero minore di figli potrebbe portare alla fine della famiglia e se li avesse prima di tale età, ciò potrebbe aumentare troppo rapidamente la popolazione dei criopreservati. Portando a trent'anni l'età media per la procreazione, la popolazione verrebbe temporaneamente ridotta, per poi stabilizzarsi.

Se consideriamo il mondo intero, con una popolazione base, diciamo, di quattro miliardi, allora la popolazione in sospensione crionica aumenterebbe di quattro miliardi ogni trent'anni. Se occorrono 300 anni perché la civiltà raggiunga il livello dell'immortalità, ci sarebbero quindi circa quaranta miliardi di persone da riportare in vita e a cui dare una casa, supponendo, per semplicità, che siano riportati in vita tutti insieme. La cifra di 300 anni è scelta praticamente a caso, poiché non abbiamo nessuna idea delle reali difficoltà che incontreremo nel risolvere il problema-morte, o della rapidità con cui avanzerà il progresso in quest'area. La prospettiva delle macchine pensanti sono è incoraggiante e il ritmo del progresso, quando tali macchine saranno disponibili, diverrà improvvisamente esponenziale. A quel punto, probabilmente, tutti i problemi che ora ci poniamo potranno essere facilmente risolti.

C'è spazio, sul nostro pianeta, per quaranta miliardi di persone. La maggior parte della superficie terrestre è scarsamente popolata: vi sono estese zone antartiche e artiche, zone coperte da giungla nel Sud America e in Africa, e zone desertiche in Australia, in Asia, in Africa e negli Stati Uniti, che sono virtualmente spopolate e che aspettano di essere rese abitabili e produttive.

Secondo il professor Richard L. Meier dell'università di Chicago, le tecniche dell'agricoltura e dell'industria correnti o oggi ad uno stadio iniziale di sviluppo potrebbero soddisfare le necessità di una popolazione di cinquanta miliardi. (67) Perciò la situazione all'inizio dell'era dell'immortalità non dovrebbe essere negativa, in base ai nostri calcoli, anche senza sviluppi tecnologici imprevisti. Ma cosa possiamo dire delle lunghe epoche che seguiranno?

Considerando la situazione dal nostro posto di osservazione sull'Olimpo, supponiamo che, risolte le varie divergenze di opinione, la Storia prenda un corso ragionevole: in quel caso vi saranno poche ragioni di preoccuparsi. Innanzitutto, se ad un certo punto nessun'altra soluzione fosse disponibile, la gente potrebbe semplicemente decidere di condividere lo spazio disponibile, andando in animazione sospesa a turno, per far posto ad altri.

Il punto principale, però, è che possiamo considerare lo spazio disponibile come praticamente illimitato, tenendo presente che, prima o poi, avremo ricchezze illimitate. Per esempio, potremmo colonizzare il sottosuolo fino a grandi profondità, in modo da aumentare la superficie utilizzabile. Potremmo anche colonizzare altri pianeti e satelliti del sistema solare, se ciò si dimostrasse necessario. Oltre a ciò, quando le nostre macchine fossero sufficientemente numerose, potenti e intelligenti, potremmo semplicemente servirci della massa di altri pianeti e anche della massa del sole per creare migliaia di nuovi pianeti come il nostro. Nessuno sarà costretto a vivere sottoterra.

Ancora più in là, se decidessimo di moltiplicarci così rapidamente e per un periodo sufficientemente lungo da renderlo necessario, potremmo colonizzare altri sistemi solari. Per quanto strane queste ipotesi possano sembrare, esse sono le logiche conseguenze del concetto di capacità produttiva illimitata, il quale a sua volta deriva dal concetto di macchine intelligenti autoreplicanti.

A lungo andare, quindi, né i costi, né la sovrappopolazione dovrebbero preoccuparci. Scendiamo ora dall'Olimpo e consideriamo alcuni dei problemi intermedi più concreti, i quali potrebbero nascondere pericoli maggiori.

Il costo dei congelatori in commercio

Sarebbe logico aspettarsi che il progetto crionico faccia aumentare sostanzialmente le spese mortuarie. Analizziamo brevemente questo problema.

Secondo quanto affermano parecchie delle società di pompe funebri più importanti, a Detroit il costo dei funerali variava, nel 1962, dai 200 ai 6.000 dollari, con una media di circa 800 dollari. Nel 1961, la California Funeral Directors Association, "consigliava" un minimo di 450 dollari; inoltre si tenevano spesso funerali del costo di più di 1.000 dollari. (120)

A Detroit, nel 1963, un semplice appezzamento di cimitero costava come minimo 80 dollari, inclusa la manutenzione perpetua (i fondi vengono investiti in modo che gli interessi provvedano a ciò).

In cifre approssimative, quindi, le spese mortuarie totali si aggirano attualmente intorno ai 1.000 dollari. Cerchiamo ora di calcolare il costo della criopreservazione in un prossimo futuro, quando tutto l'occorrente, entrato in commercio, sarà facilmente disponibile.

Il trattamento della salma corrisponde grosso modo ad un'operazione eseguita da un team  di chirurghi con una costosa attrezzatura criogenica. Il suo costo si può quindi calcolare in parecchie centinaia di dollari, come minimo. Esso potrebbe però essere ridotto, se i tecnici mortuari ricevessero il training necessario a sostituirsi ai chirurghi.

Ancora più difficile è stabilire il costo della conservazione di lunga durata e della manutenzione. Abbiamo, però, alcune cifre che possono servire d'orientamento.

Nel 1963, a Detroit, era possibile ottenere una cripta in un mausoleo per 1.250 dollari. La sola costruzione del mausoleo, che può contenere fino a 6.500 cadaveri, costa tre milioni di dollari.

Possiamo fare una prima valutazione approssimativa del costo di un "deposito per criopreservati" [o "crionauti", o "pazienti in biostasi" - NdT] considerandolo alla stregua di un mausoleo refrigerato? Forse ciò è ragionevole, almeno per quanto riguarda il costo iniziale, se non per la manutenzione. Infatti, poiché non è necessario che il "deposito" sia ampio ed elegante quanto un mausoleo e dato che una volta al completo non richiederebbe accesso di routine, il suo costo iniziale non supererà probabilmente quello del mausoleo, soprattutto se l'impianto di refrigerazione sarà semplice come quello che ora prenderemo in esame.

Per fissare un limite massimo approssimativo ai costi della manutenzione dell'impianto di refrigerazione, consideriamo lo schema più semplice possibile. Oltre ad essere il più semplice esso sarà anche il meno costoso per quanto riguarda l'installazione, ma il più costoso da mantenere.

L'idea è di circondare lo spazio destinato alla conservazione dei corpi con elio liquido e strati isolanti, e di sostituire l'elio liquido man mano che evapora.

Ora, l'elio liquido in un contenitore sferico di 4.000 litri con un diametro di due metri e protetto da azoto liquido, evapora dello 0,2 % circa al giorno. (103) Se consideriamo uno spazio cubico di immagazzinamento di 30 metri per lato, esso conterrà 18.000 corpi, con uno spazio di 1,5 metri cubi per corpo.

Se supponiamo che la velocità di evaporazione sia all'incirca proporzionale all'area della superficie esposta, come sembrerebbe logico, la quantità di elio liquido persa ogni giorno sarebbe all'incirca di 3.400 litri.

Nel 1962 a Detroit, l'elio liquido costava, 7 dollari al litro. Basandosi su questa cifra, il costo della perdita dovuta ad evaporazione incide nella misura di circa 1,32 dollari al giorno e di circa 480 dollari all'anno, per corpo. In realtà il costo per grandi quantitativi sarà sicuramente inferiore. L'elio è disponibile in grandi quantità, dal momento che esso si trova presente, in proporzioni variabili dall'1 all'8%, nei gas naturali di varie fonti. (103) D'altra parte non abbiamo considerato i costi necessari a mantenere la schermatura di azoto liquido, ma esso costa soltanto 50 cents al litro, in partite da 100 litri, e il suo calore latente di vaporizzazione per dollaro è molto più alto di quello dell'elio, e un isolamento sufficiente minimizzerebbe la perdita di calore, minimizzando anche i costi.

In pratica, con uno strato isolante estremamente spesso, si potrebbe far a meno dello schermo protettivo di azoto liquido e la velocità di evaporazione dell'elio sarebbe ulteriormente ridotta.

In ogni caso, la spesa necessaria a raffreddare e rimettere in ciclo l'elio, sarà sicuramente molto inferiore a quella necessaria a sostituirlo, specialmente dopo che siano stati effettuati studi e investimenti su larga scala. Inoltre, la suddivisione dello spazio in lotti di 1.5 metri cubi per corpo può essere eccessiva. Comunque, non sembra irragionevole prevedere, approssimativamente, una spesa annuale di manutenzione pari a 200 dollari per corpo.

Per avere questi 200 dollari all'anno, bisognerebbe impiegare un capitale di 6.667 dollari, ad un tasso di interesse del tre per cento (sono disponibili una gran quantità di buone obbligazioni che rendono questa cifra.)

Quindi, sommando i 1.250 dollari del posto di conservazione ai 6.667 dollari del capitale investito per pagare le spese della refrigerazione e qulche altro centinaio di dollari per la preparazione del corpo, arriviamo ad un totale approssimativo di 8.500 dollari per corpo. Questo è il costo approssimativo per l'attuazione di un programma di criopreservazione privato (per gruppi).

È anche interessante notare che una cella frigorifera per la conservazione di cibi surgelati, della cubatura di circa 170 litri, in grado di contenere 70 chili di carne e di conservarli ad una temperatura inferiore ai 17,5 ° C sotto lo zero, e che, naturalmente, permetta un accesso quotidiano, viene noleggiata per 10-15 dollari all'anno.(52)

Inutile dire che innumerevoli perfezionamenti e modifiche che offrano maggiori garanzie di sicurezza aumenterebbero i costi. Per esempio, sarebbe possibile costruire un impianto completamente automatico e senza parti mobili, se fosse possibile realizzare un'applicazione pratica dell'effetto Peltier (se una corrente elettrica viene fatta passare attraverso un circuito che contiene due metalli diversi, uno dei punti di contatto viene raffreddato e l'altro riscaldato -  l'opposto del fenomeno della termocoppia). Il raffreddamento termoelettrico è già oggetto di ricerche (130) e anche la fonte di energia potrebbe essere termoelettrica. Un'installazione talmente complessa richiederebbe un forte investimento, ma d'altra parte il costo della manutenzione sarebbe virtualmente nullo, se si escludono le tasse e i controlli periodici.

D'altra parte, futuri sviluppi potrebbero ridurre i costi totali e una esenzione dalle tasse potrebbe ridurre i costi diretti.

Il costo della criopreservazione in condizioni di emergenza

A quanto ammonterebbe la spesa se una società crionica di mutuo soccorso decidesse di crioconservare un proprio membro in assenza prima che il necessario divenga disponibile commercialmente?

Sarebbe necessario un edificio, dei custodi e via dicendo, ma ciò che ora ci interessa, è il costo del materiale necessario per mantenere le basse temperature necessarie.

Una valutazione approssimativa potrebbe essere fatta nel modo seguente. Immaginiamo un contenitore di sette piedi (2,3 metri) per tre piedi (91 cm), per tre piedi (misuramenti medi dello strato isolante, cioè presi al centro dello stesso). Supponiamo che tale contenitore sia fatto di metallo, con un isolamento di pannelli di sughero dello spessore di 15 centimetri circa. L'interno potrebbe essere diviso in uno scomparto inferiore per il corpo e in uno superiore per il refrigerante.

Se viene usato ghiaccio secco, dobbiamo fare un paio di calcoli. La perdita di calore dovuta alla vaporizzazione latente è 0,14 cal per grammo, la temperatura del ghiaccio secco è - 79°C, la conduttività del sughero è di 1,07 cal all'ora per metro quadrato per grado centigrado. (52) Il costo del ghiaccio secco è probabilmente inferiore a 12 centesimi di dollaro al chilo.

Se la temperatura ambientale è di 21°C, utilizzando le cifre illustrate sopra otteniamo un costo di circa quattro dollari al giorno per la refrigerazione, cioè per la sostituzione giornaliera del ghiaccio secco evaporato. Questa cifra però può essere ulteriormente abbassata.

Anche impiegando i metodi rozzi a cui abbiamo accennato sopra, ci sarebbero alcuni fattori favorevoli difficili a calcolarsi teoreticamente. Per esempio, la temperatura media dell'ambiente potrebbe essere parecchio inferiore ai 21°C, perché il locale non verrà riscaldato d'inverno e sarà raffreddato dai vapori di biossido di carbonio. Questo effetto sarà accentuato se i corpi saranno presenti in un certo numero, nel qual caso vi sarebbe anche l'isolamento sarebbe più efficiente. Se la stanza si trovasse in un seminterrato, la terra intorno e sotto ad essa fornirebbe un ulteriore isolamento. Inoltre i calcoli precedenti non tenevano conto del potere di assorbimento del calore proprio del biossido di carbonio  man mano che si riscalda, dopo la sublimazione, dai -79°C a qualsiasi temperatura venga raggiunta prima che il gas sfugga all'esterno, anche se questa considerazione si sovrappone in parte a quella sulla temperatura ambiente.

Se venisse impiegato un isolamento di maggior spessore, specialmente se i corpi fossero numerosi, il costo potrebbe facilmente venire ridotto fino a circa 40 centesimi al giorno per corpo (l'isolamento supplementare potrebbe essere costituito da paglia o lana di vetro - quest'ultima è preferibile, sia dal punto di vista dell'isolamento che da quello del pericolo d'incendio. La lana di vetro è un isolante buono quasi quanto il sughero.) Se fosse presente un numero considerevole di corpi e se venisse utilizzato un edificio disegnato all'uopo od opportunamente modificato e se l'isolamento venisse ulteriormente aumentato, il costo potrebbe scendere fino a circa 10 cents al giorno per corpo, senza che il progetto diventi troppo impegnativo. Naturalmente rimane sempre la speranza di veder entrare in commercio, nel giro di pochi anni, installazioni più economiche.

Nel caso venisse usato azoto liquido, il costo della sostituzione potrebbe aumentare più di venticinque volte e anche la manutenzione sarebbe più difficoltosa, ma non è necessario usare contenitori impermeabili ai gas e a perfetta tenuta di liquidi, se non durante il trasporto, anzi, così come per il ghiaccio secco, è meglio permettere uno sfogo all'evaporazione.

Fondi fiduciari e sicurezza

Prima di sottoporsi alla criopreservazione, un crionauta farà il possibile per garantire la  sicurezza del proprio corpo dormiente e per assicurarsi di essere, al risveglio, in una posizione sociale solida. Ci si può aspettare, per esempio, che vengano costituiti complessi fondi fiduciari.

Coloro i quali cercheranno di "portare le proprie ricchezze con sé" avranno bisogno di amministratori fidati e, grazie alla magia degli interessi composti, spereranno di risvegliarsi ricchi. A prima vista, si tende a dubitare che tutti possano davvero risvegliarsi benestanti, perché ciò sarebbe "innaturale" e sembrerebbe un ottenere "qualcosa in cambio di nulla". Inoltre, i governi del futuro potrebbero confiscare ogni proprietà e mettere fuori legge i fondi fiduciari.

Questo scenario involve molte e complesse considerazioni, sia dal punto di vista economico che psicologico e qualunque previsione non  può essere altro che una stima approssimativa. Tuttavia si possono azzardare alcune osservazioni pertinenti.

Il tasso d'interesse dipende, naturalmente, da due fattori, uno materiale e l'altro psicologico. Il primo riguarda la produttività di un singolo dollaro, cioè la ricchezza prodotta da beni di produzione del valore di un dollaro. Il secondo ha a che fare con il  rapporto domanda/offerta. Naturalmente ci si aspetta un continuo aumento della produttività, ma il fattore psicologico sfugge alle analisi e alle previsioni. Partendo da questi presupposti, possiamo solo lasciarsi guidare dall'esperienza, senza cercare di valutare l'effetto, sul mercato monetario, dell'offerta rappresentata dai fondi di garanzia.

Lasciamo da parte le tasse e supponiamo di poter evitare l'inflazione tenendo parte dei fondi investiti in azioni (a reddito variabile). Se il ritorno da un investimento prudente (a reddito fisso) rende circa il 3% l'anno durante il periodo passato in biostasi, 1.000 dollari diventeranno circa 19.000 dollari in cento anni, 370.000 in duecento e 7.000.000 in trecento.

Questo è denaro reale; rappresenta inizialmente lo spostamento di potere d'acquisto da beni di consumo a beni di produzione, seguito da continui reinvestimenti. Se tali somme  sembrano enirmi, ricordiamo che la produttività pro-capite della nazione sta aumentando  del 2,5% circa ogni anno e che sembra probabile che il passo di tale aumento crescerà sostanzialmente. Nell'anno 2264, l'annuale prodotto lordo pro-capite, di quelli oggi sono  gli Stati Uniti sarà - anche se il ritmo dell'incremento non dovesse aumentare - di 4.500.000 dollari! Nel 1960 era soltanto di 2.800 dollari circa. (49)

Non vedo ragione perché le generazioni future debbano provare invidia dei conti in banca e dell'influenza economica dei criopreservati. I viventi cominceranno a risparmire più tardi, ma avranno entrate maggiori e non diventeranno, quindi, cittadini di seconda classe dal punto di vista economico, anche senza leggi discriminatoria o tentativi di confisca dei beni dei crionauti.

Coloro in sospensione crionica saranno anche protetti dalla propria famiglia e dalla realizzazione che ciascuno dovrà, a suo tempo e fino quando l'immortalità non sarà conquistata, sottoporsi alla crionica e affidarsi, completamente indifeso, ai propri discendenti e alla loro buona volontà.

Ricordiamo, inoltre, che tra non molto sarà possibile optare per l'animazione sospesa [intesa come una biostasi reversibile già con le tecniche correnti - NdT]. Alcuni individui sceglieranno il gelido sonno prima di giungere alla vecchiaia e saranno in grado di predisporre risvegli periodici che permetteranno loro di sorvegliare la propria situazione e di tenere un'occhio sui propri discendenti.

Non è facile prevedere le conseguenze legali e sociologiche di queste visite del trisavolo. Alcuni di noi potrebbero provare una certa vertigine, all'idea di un resuscitato che salga le scale del sotterraneo ogni tanti anni, con la barba gelata, per salutare la famiglia e magari per votare nell'elezione dei dirigenti di una importante società di cui è azionista. Tuttavia, ci si abitua a tutto. Inoltre questo stato di cose contribuirebbe alla stabilità della famiglia e delle istituzioni, rafforzando il senso di fratellanza universale e radicando in noi la consapevolezza delle nostre responsabilità reciproche.

Ripercussioni internazionali

Non abbiamo finora accennato alla prospettiva dell'immortalità al di fuori degli Stati Uniti, l'Europa e di altri paesi sviluppati. Che influenza avrà sulla politica interna ed estera delle nazioni in via di sviluppo? Dei paesi comunisti? E' impossibile prevedere cosa accadrà in pratica, ma possiamo provare ad immaginare ciò che potrebbe e dovrebbe accadere.

La prima reazione dei capi di nazioni sottosviluppate o a regime totalitario, potrebbe essere sfavorevole, poiché un programma crionico potrebbe aumentare la pressione su sistemi economici deboli e indebolire la disciplina della popolazione, sostituendo gli scopi materialistici agli ideali quasi religiosi dei sedicenti rivoluzionari. Per contribuire alla chiarificazione del problema è forse il caso di fare alcune osservazioni circa la natura delle nazioni "in via di sviluppo" e di quelle "comuniste". Quanto segue è risaputo, ma non è sempre espresso esplicitamente.

Dal punto di vista economico, tali paesi rappresentano di solito una forma di governo di tipo socialistico, o un capitalismo statale. Sotto questo aspetto non differiscono molto da alcuni paesi occidentali. Politicamente, essi sono in genere il trionfo della burocrazia, o  dell'oligarchia. Anche sotto questo aspetto non costituiscono una novità e differiscono ben poco da molti paesi evoluti e conservatori. Il loro carattere, in genere totalitario, e tendente a porre lo Stato al di sopra dell'individuo, non rappresenta una novità storica, né una variazione sostanziale da varie forme politiche adottate dalla destra. La loro forza, nel caso dei paesi sottosviluppati, si basa in gran parte su razzismo, o patriottismo nazionalista, o sciovinismo, riuniti in un ideale nebuloso. Nel caso dei comunisti, vi è un
ulteriore elemento mistico unificante basato sulla parola dei profeti: Marx e Lenin. Dal punto di vista dei ledear, l'obiettivo perseguito è l'esaltazione personale o nazionale e le "ideologie" altro non sono che mezzi per ottenere ubbidienza e sacrifici dal popolo.

É interessante notare come il significato delle parole cambi con il passare del tempo. Mentre noi ci consideriamo idealisti e consideriamo materialisti i comunisti, in realtà il contrario è più accurato. Noi siamo sufficientemente maturi da essere materialisti, nel senso che desideriamo libertà e ricchezza per noi stessi e non soltanto per dei vaghi posteri e non dimentichiamo che lo Stato è soltanto uno strumento del popolo; un mezzo per raggiungere un fine. I comunisti, invece, nel loro infantile idealismo, sono disposti a sacrificare se stessi per degli slogan e ad accettare una specie di misticismo, dando allo Stato e alla loro ideologia di un valore intrinseco e di un significato permanente. Siamo noi i senza-dio, non i comunisti: forse riconosciamo la potenza di Dio, ma raramente lo consultiamo negli affari pratici, mentre loro rivolgono un omaggio più sincero al loro dio-in-tuta-blù, impersonato dai profeti Marx e Lenin, rivolgendosi a loro quotidianamente. I lavoratori sovietici sono talmente devoti da sacrificare il loro diritto di sciopero sull'altare del marxismo-leninismo.

Sorgono, quindi, dei seri pericoli. Molti leader dei paesi dell'Est e del Sud del mondo  potrebbero temere che il programma crionici possa minacciare le fondamenta dei loro regimi. Le popolazioni stesse, che spesso si descrivono come orgogliosamente "rivoluzionarie", in realtà mancano spesso dell'elasticità e dell'adattabilità mentale necessarie a cambiare direzione. Perplessità, risentimenti e gelosie, potrebbero esacerbare le relazioni internazionali, ma ci sono anche alcuni fattori che permettono di sperare per il meglio.

I comunisti, perfino i loro dirigenti, non sono in fin dei conti dei démoni, ma gente come noi che lotta per vivere in un universo misterioso, cercando di dargli un senso. La disperazione può rendere fanatici, ma la speranza, a livello personale e pratico, può portare alla collaborazione.

Forse i nazionalisti e i leader di sinistra ronzeranno rabbiosamente, dapprima, come vespe rinchiuse in una bottiglia, ma finiranno in seguito per calmarsi, mano a mano che si realizzeranno due situazioni. Innanzitutto, essi stessi desidereranno l'immortalità per sé e per le proprie famiglie. In secondo luogo, tutti i problemi assumono una prospettiva completamente diversa, se considerati da una certa distanza. Quando il futuro si apre dinnanzi a noi il passato si perde di importanza. Gli insulti della Storia perdono il loro mordente e la vendetta perde il suo fascino. Come dice la canzone [Ac-cent-tchu-ate the positive, di Bing Crosby - NdT] è sempre una buona idea eliminare il negativo e concentrarsi su quanto di positivo.

Saranno probabilmente necessari molti compromessi per adottare un programma di crionica nei paesi in via di sviluppo. Per un certo periodo, in molti paesi, la crionica dovrà essere praticata in una situazione di serie ristrettezze economiche. I corpi saranno forse conservati in fosse isolate con paglia e raffreddati con ghiaccio secco. Potrebbero persino, dopo il surgelamento con ghiaccio secco, essere mandati in Siberia per essere conservati a basse temperature naturali - ciò se sarà appurato che i mutamenti che si verificano a quelle temperature sono limitati o che la spesa per mantenere artificialmente i corpi a una temperatura bassa in quelle regioni è sufficientemente bassa da giustificare le spese di trasporto [il consenso fra crionicisti, oggi, è che il livello di danno alle strutture del cervello con la criopreservazione a temperature "naturali" sia inaccettabile - NdT]. Dal punto di vista della stabilità sociale, non importerà molto, agli inizi, quanto accuratamente verranno conservati tali corpi, purché si lasci spazio alla speranza. La domanda aumenterà col tempo, mano a mano che l'idea diverrà sempre più accetta, ma contemporaneamente, speriamo, cresceranno anche le risorse e la collaborazione. In particolare, questa novità darà una spinta al programma di controllo delle nascite. Si può anche sperare che, in breve tempo, i paesi più poveri preferiranno gli aiuti criobiologici a quelli militari.

I pericoli, è vero, sono molti, ma vi sono anche molte ragioni per l'ottimismo.

Capitolo 8. Il problema dell'identità



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