Catastrofe ecologica? Ehm... non proprio...

"The Skeptical Environmentalist - Measuring the real state of the world" ("L'ambientalista scettico") pubblicato presso la Cambridge University Press, è divenuto un best-seller sia in America che in Europa e ha dato un salutare choc alle vacche sacre dell'ambientalismo globale.


        


  
Aggiornamento - gennaio 2004

La rivincita di Bjørn Lomborg

Continua la saga dello studioso danese che ha osato far notare che l'imperatore e' nudo... Dopo essere stato vittima di un linciaggio virtuale da parte di ambientalisti non altrettanto scettici, Lomborg e' stato accusato di "disonesta' scientifica" dal "Comitato Danese sulla Disonesta' Scientifica" (DCSD). Ora, l'autore di "L'ambientalista scettico" si gode una rivincita. Il giudizio del comitato danese fu subito visto da molti come controverso se non addirittura bizzarro, ma ora (lo scorso 17 dicembre) il ministero danese di "scienza, tecnologia e innovazione" ha rimandato il rapporto al mittente, suggerendo un ripensamento. La rivista inglese The Economist ha descritto come il ministero abbia compilato una "lunga serie di critiche" all'operato del DCSD e ne ha pubblicato alcuni estratti:

"il DCSD non ha documentato come [Lomborg] avrebbe dimostrato tendenzionsita' nella scelta dei dati..."

"il giudizio [del DCSD] non fornisce alcuna spiegazione del perchè i critici [di Lomborg] avrebbero ragione nel criticare i suoi metodi."

"Non è sufficiente che qualcuno critichi i metodi di un ricercatore. Il DCSD deve prendere in considerazione tali critiche e decidere se esse siano giustificate, o meno, e perchè."

L'articolo dell'Economist conclude chiedendosi ironicamente "che razza di comitato sulla disonesta' scientifica sarebbe questo, se ha bisogno di qualcuno che gli ricordi quanto sopra?"


Aggiornamento - estate 2003

The "skeptical environmentalist" pubblicato in Italia, da Mondadori:

La descrizione di Internet Bookshop Italia: Bjørn Lomborg, studioso di scienze statistiche ed ex attivista di Greenpeace, intende mostrare con questo saggio come dal punto di vista ambientale la terra goda oggi di uno stato di salute migliore rispetto al passato. L'autore si propone di smascherare quelli che considera i falsi e le esagerazioni sulle condizioni del pianeta terra. Lomborg sostiene, per esempio, che le condizioni dell'aria oggi sono le migliori che si registrino da decenni, l'aspettativa di vita è cresciuta in maniera verticale, le foreste stanno aumentando e le acque nel nostro pianeta sono complessivamente più pulite.


Come tutti gli eretici, Lomborg ha attirato le ire  di quello che è ormai divenuto un vero e proprio establishment ambientalista e, purtroppo, l'autore è stato anche vittima di una serie di incresciosi episodi di intimidazione e intolleranza, al punto di dover assumere guardie del corpo per una recente apparizione pubblica.

E' interessante notare l'evoluzione personale di Lomborg, il quale si imbatté, anni orsono, in una pubblicazione del recentemente scomparso Julian Simon: "The Ultimate Resource" (completamente e gratuitamente disponibile on-line, in inglese). Lomborg era ai tempi un fervente ambientalista e rimase sconvolto dalla lettura dell'opera di Simon, al punto tale che decise di smontarne le tesi esaminando punto per punto i dati forniti nel libro (essendo docente di statistica). Nel corso di una lunga analisi, egli cominciò, con stupore, a rendersi conto che che i dati forniti in "The Ultimate Resource" erano corretti e che a essere invece errata era l'impressione di un ambiente in costante peggioramento, diffusa da organizzazioni ambientaliste e mass-media.

Il risultato di questa trasformazione personale, è "The Skeptical Environmentalist."

Dal sito della Cambridge University Press:

Introduzione

"L'ambientalista scettico" sfida la credenza diffusa che la situazione ambientale sia in continuo peggioramento. L'autore, egli stesso un ex membro di Greenpeace, critica l'approccio di molte organizzazioni ambientaliste che fanno un uso selettivo ed ingannevole dei dati scientifici disponibili. Usando le migliori informazioni statistiche disponibili presso istituti di ricerca internazionali, Bjørn Lomborg esamina sistematicamente una serie di problemi ambientali che dominano le prime pagine dei giornali di tutto il mondo. Lomborg presenta le proprie conclusioni in linguaggio non tecnico e accessibile e a prova delle proprie conclusioni, provvede 2900 note a piè di pagina, dando l'opportunità  ai propri lettori di controllare di persona le sue fonti di informazione.

Giungendo alla conclusione che ci sono più motivi per l'ottimismo che per il pessimismo, Bjørn Lomborg sottolinea la necessità di scelte razionali nell'allocare le risorse disponibili, in modo di  affrontare i problemi reali e non quelli immaginari.  "L'ambientalista scettico" offre ai lettori una analisi indipendente che serve da utile correttivo agli allarmismi di certi gruppi di pressione e dei mass-media.

Il sito mette a disposizione un capitolo omaggio (in formato Adobe) e quattro filmati dell'autore durante la presentazione (tutto in inglese). Naturalmente, è anche possibile ordinare il libro on-line.

www.lomborg.com

Il sito di Bjørn Lomborg offre ulteriori informazioni su "The Skeptical Environmentalist" e una serie di risposte alle critiche ricevute. Nella sezione "Critiques and replies" (a cui si arriva cliccando su "The Skeptical Environmentalist" dalla homepage del sito) si trova, in formato PDF, un articolo in italiano di Gilberto Corbellini originariamente pubblicato su Le Scienze.

Alcuni brani:

"Non esagera chi ha scritto che d'ora in poi il dibattito politico sui rischi ambientali non potrà prescindere dalle rigorose analisi statistiche contenute nel libro di Lomborg."

"...la speranza di vita alla nascita è raddoppiata in un secolo nei paesi industrializzati e in quelli in via di sviluppo è aumentata del 50 per cento."

"Non c'è mai stato tanto cibo: la popolazione nei paesi in via di sviluppo è triplicata, ma le calorie per persona sono aumentate del 38 per cento e la proporzione di persone che soffrono la fame si è ridotta dal 35 al 18 per cento."

"I prezzi dei cereali non sono mai stati così bassi."

"...le foreste non sono minacciate, dato che nel corso di tutta la storia umana è scomparso non più del 14 per cento, e la FAO stima in modo molto verosimile che annualmente vada perduto lo 0,46 per cento e non l'1,5 o il 4,6 come sostengono gli ambientalisti."

"Dalla seconda guerra mondiale le foreste sarebbero addirittura aumentate dello 0,85 per cento."

"Il lungo capitolo sull'effetto serra costituisce una delle analisi più raffinate oggi disponibili dei modelli utilizzati per costruire i possibili scenari futuri. [Con gli] interventi previsti dal protocollo di Kyoto, otterremmo comunque un effetto irrisorio: un grado in meno di aumento della temperatura in un secolo. Gli stessi fondi, investiti in miglioramenti tecnologici e sviluppo economico, potrebbero produrre una tale ricchezza da rendere più facilmente accessibili fonti di energia alternative ai combustibili fossili."

"Lomborg ha cominciato la sua ricerca quando era un ambientalista di Greenpeace. Strada facendo ha scoperto che la tesi secondo cui sono inconciliabili sviluppo economico e miglioramento delle condozioni ambientali non è vera, ovvero che proprio lo sviluppo economico, promuovendo il progresso tecnologico, ha consentito di ridurre l'inquinamento nel mondo industrializzato."

Un articolo dalla stampa inglese:

Gli ambientalisti gridano da anni che il pianeta è condannato a morte… ora qualcuno sostiene che gli ambientalisti si sbagliano.

Versione originale in inglese sul sito di The Observer

E' ormai qualcosa che diamo tutti per scontato: gli oceani sono inquinati, le foreste devastate, la pioggia è acida, lo strato di ozono sta scomparendo, numeri record di specie vanno estinte, i fiumi sono avvelenati… Al Gore, nel suo libro "Earth in the balance: come la civiltà moderna è in corso di collisione violenta con il sistema ecologico del nostro pianeta" sostiene che "abbiamo ricevuto il giardino dell'Eden e ai nostri figli lasciamo in eredità una discarica di rifiuti".

Eppure… da quanti anni siamo bombardati da messaggi sempre più apocalittici? E la tanto minacciata apocalisse ancora non si vede… mai sentito parlare di Pierino e il lupo? Un crescente coro di voci sostiene che molto di quanto diamo per scontato sullo stato dell'ambiente è semplicemente sbagliato: non solo non stiamo distruggendo il giardino dell'Eden, ma addirittura la situazione è in continuo miglioramento.

Dall'articolo dell'Observer: "I fiumi, i mari, la pioggia e l'atmosfera, stanno tutti diventanto più puliti. La somma totale delle foreste mondiali non è in declino, meno specie vanno estinte e molte che erano a rischio di  estinzione sono ora in ottima salute. "The Skeptical Environmentalist" ("L'ambientalista scettico") di Bjørn Lomborg dell'Università di Aarhus in Danimarca, è un feroce attacco alle fuorvianti grida di allarme dei gruppi ambientalisti e alla "cultura delle cattive notizie" che ci convince che tutto và per il peggio, mentre tutti gli indici sostengono il contrario."

Quando il libro fu pubblicato in Scandinavia, causò una furiosa polemica. E' interessante notare  come in precedenza le critiche alle posizioni "verdi" siano sempre venute da gruppi e organizzazioni politicamente di centrodestra o dell'area libertaria*, ma recentemente voci critiche si sono levate anche dall'altra parte dello schieramento politico, lo stesso Observer è nell'area del centrosinistra. Lomborg è stato a suo tempo membro di Greenpeace.

*(gli esempi, in inglese, di certo non mancano: effetto serra, Environmental Network, New Environmentalism,Cato Institute)

Altri brani dall'articolo:

"L'accusa è che, nonostante la situazione ambientale sia in fase di miglioramento, i gruppi "verdi" - con giri d'affari annuali di milioni di dollari - continuino a utilizzare tattiche intese a creare il panico con lo scopo di mantenere il livello delle donazioni a loro favore. Il libro, pubblicato in inglese a settembre dalla Cambridge University Press, non nega l'effetto serra, ma demolisce quasi tutti gli altri temi cari agli ambientalisti con una valanga di statistiche ufficiali."

"La credibilità di molte delle dichiarazioni di Lomborg ha avuto conferma con la recente pubblicazione del rapporto annuale della Agenzia Ambientale Europea, nel quale si delineano i progressi ambientali in Europa. Nel 1997, il presidente del WWF, Claude Martin, lanciò un appello disperato: "Io imploro i leader mondiali di impegnarsi nel salvare quello che rimane delle loro foreste - potrebbe essere l'ultima speranza per le foreste del pianeta" e il Worldwatch Institute sostiene che "la deforestazione è aumentata nel corso degli ultimi 30 anni", ma Lomborg non è d'accordo e indica che, a cominciare dall'adozione dell'agricoltura (all'incirca 10.000 anni orsono - NdT ), il pianeta ha perso il 20% delle proprie aree forestali, ma che negli ultimi decenni tale processo si è arrestato. Secondo i dati delle Nazioni Unite, l'area coperta da foreste è  rimasta quasi immutata dalla seconda guerra mondiale in poi, intorno al 30% della terraferma mondiale.  Le foreste temperate nei paesi sviluppati, per esempio USA, Canada e UK sono persino cresciute nel corso degli ultimi 40 anni. La Gran Bretagna ha più foreste di quante ne avesse 200 anni orsono (…) Le foreste tropicali si stanno riducendo, ma lentamente e nonostante tutti gli articoli "catastrofisti", la foresta amazzonica ha perso solo il 15%. Conclude Lomborg: "Sostanzialmente, le nostre foreste non sono minacciate".

Un dato che è spesso menzionato in dibattiti sullo stato di salute del pianeta, è quello delle famose 40.000 specie che andrebbero estinte ogni anno, il che avrebbe portato all'estinzione del  50% di tutte le specie viventi nel giro di 50 anni (per non parlare di stime più alte, intorno alle 250.000 estinzioni all'anno). Il primo dato viene da un libro del 1979 ("The Sinking Ark" , di  Norman Myers). Lo studioso danese, però, cita altri studi che indicano come il dato reale sia solo intorno allo 0.8% per anno.

Gli sforzi compiuti negli ultimi anni hanno avuto un forte impatto nel prevenire l'estinzione di molte specie e molte di queste sono state rimosse dalla lista delle specie a rischio estinzione (varie specie di balene, elefanti, etc). Le aree protette hanno raggiunto cifre da record. In America, la concentrazione del piombo nell'aria è scesa del 97% e molti altri indici sono migliorati (ozono, polveri, monossido di carbonio, etc). Secondo Lomborg: "L'inquinamento dell'aria che respiriamo non è un problema nuovo che sta peggiorando, ma un problema vecchio in fase di continuo miglioramento, per cui Londra è oggi più pulita di come sia mai stata dal Medioevo in poi."

Altri dati dall'articolo:

"Anche gli oceani sono più puliti. L'Agenzia Europea per l'Ambiente sostiene che nei mari che circondano l'Europa, i livelli di cadmio e mercurio sono scesi dell'80%."

"Negli anni '80, si temeva che la pioggia acida avrebbe distrutto le foreste europee. Dieci anni dopo quella paura è scomparsa: studi dimostrano che la pioggia acida raramente danneggia gli alberi. Essa ha però un impatto sull'ecologia dei laghi, quindi le emissioni di gas responsabili per la pioggia acida furono ridotte."

"Nel 1980, fu stimato che nel giro di 30 anni avremmo esaurito i depositi di petrolio, ma vent'anni dopo stimiamo di averne come minimo per altri 40 anni. Sviluppi nelle tecnologie esplorative ci hanno permesso di scoprire altri giacimenti e i giacimenti conosciuti sono oggi a livelli da record"

Questo è un punto interessante. Spesso le cassandre che sostengono l'esaurimento imminente di una qualche risorsa naturale ignorano un fattore fondamentale - l'innata creatività umana e gli sviluppi tecnologici che ne risultano. In pratica, quello che si esaurisce è il petrolio (o qualunque altra risorsa) a cui abbiamo accesso con la tecnologia a disposizione e non tutto il petrolio del pianeta. Quindi,  se e quando ciò succede, l'inventività umana, spinta dalla motivazione economica, produce soluzioni nuove, cioé scopre il modo di rendere altri giacimenti accessibili.

Molti gruppi ambientalisti sostengono, non a torto, che molti di questi miglioramenti sono dovuti al successo delle loro campagne, ma l'accusa è che dopo aver incontrato molti successi su temi reali in passato, parte del movimento ambientalista abbia ora iniziato ad inventarsi nuovi problemi, nuove crisi da cui il mondo va salvato.

Patrick Moore, il co-fondatore di Greenpeace che ha recentemente lasciato l'organizzazione, sostiene che i gruppi "verdi" abbiano un forte interesse economico nell'esagerare la portata dei problemi ambientali, allo scopo di ricevere più attenzione e più donazioni. Secondo Lomborg, ciò può avere conseguenze pericolose: "Ci spaventa e ci spinge a investire fondi nel tentativo di risolvere  problemi fantasma, ignorando invece problemi reali e urgenti, che non siano problemi ambientali."

---

Vedi anche:

La bufala dello "sviluppo sostenibile". Le risorse sono infinite grazie all'intelligenza umana.
di Guglielmo Piombini

Tra i tanti luoghi comuni diffusi con successo dagli ecologisti ve ne sono due, tra loro collegati, che sono particolarmente perniciosi: che lo sviluppo economico prima o poi dovrà arrestarsi, perché inevitabilmente le risorse naturali finiranno; e che limiti fisici invalicabili impediscono l´estensione del benessere materiale goduto nei paesi industrializzati a tutta l´umanità, o ad una popolazione più numerosa di quella attualmente vivente sulla Terra. Da queste premesse si deduce che solo rallentando deliberatamente lo sviluppo economico e la crescita della popolazione umana sarà possibile prolungare un accettabile livello di condizioni di vita sulla Terra (il cosiddetto "sviluppo sostenibile"). Questa conclusione, apparentemente plausibile, si basa tuttavia su un erroneo significato del concetto di "risorsa", che la teoria economica della scuola austriaca ha individuato mettendo al centro della sua analisi il carattere soggettivo del valore.



Estropico