La preparazione: un libro sulla colonizzazione dello spazio, sulla transumanità e sulla nanotecnologia.
di Rex Stephens

The Preparation © 1999-2003 Rex Stephens

La versione originale in inglese  
Traduzione: Vincenzo Battista

Capitolo 9 - Abbracciare il cambiamento di paradigma
Ora che è stato delineato lo scenario di fondo, il resto del libro è totalmente dedicato a tirarne fuori qualche conclusione.

In che modo i temi discussi in 'La Preparazione' ti coinvolgono sul piano della tua attuale vita quotidiana?

Potresti esser tentato di pensare che questi temi non ti coinvolgono in alcun modo; d'altra parte, non c'è nulla che, da solo, tu possa fare per alterare il corso della storia.

Ma nulla potrebbe essere più lontano dalla verità. Tu hai la possibilità di fare delle scelte sulla maggior parte degli aspetti del tuo futuro. Da solo potresti anche non essere in grado di cambiare il corso della storia, ma assieme a molti altri che condividano le tue convinzioni, potresti riuscirci davvero.

La capacità di dirigere il corso della storia nasce in primo luogo dalla comprensione di nuove idee. Devi essere capace di intravedere, estendendo al futuro le tendenze attuali, in quale direzione la storia si stia muovendo. Una volta che ti sarai fatto una idea di ciò a cui il futuro - inteso come proiezione delle tendenze presenti - dovrebbe assomigliare, potrai tentare, applicando opportunamente idee creative, di modificare le parti del futuro che non ti aggradano. Il concetto è abbastanza semplice, ma la sua realizzazione fattiva è piuttosto ardua.

Prendi ad esempio l'idea dell'immortalità.

Se qualcuno ti domandasse: "Ti piacerebbe restare in salute nonché mantenere l'età che vuoi per tutto il resto della tua vita? Una vita che molto probabilmente sarà molto più lunga rispetto alla attuale durata media della vita umana?".

La tua risposta molto probabilmente sarebbe: "Si, certo che lo voglio!".

Ma se adesso qualcuno domandasse: "Credi che avrai qualche possibilità di diventare fisicamente immortale?", la maggior parte della gente probabilmente risponderebbe: "Naturalmente no!".

Se nel momento in cui leggi questo hai quarant'anni, o anche meno, le tue probabilità di riuscire a vedere l'alba dell'era dell'immortalità umana sono probabilmente superiori al 50%. Le probabilità che sarai fra quei primi immortali sono però considerevolmente più basse. Ciò che dovrebbe poter accrescere le tue probabilità di rientrare nel gruppo dei primi immortali è: accettare la realtà dell'idea che in un qualche giorno futuro l'immortalità fisica diverrà cosa possibile e potenzialmente a tua disposizione, tentare di imparare ogni cosa che puoi riguardo i progressi medici in materia di estensione della longevità umana, mantenere il tuo corpo in buona forma fisica e mentale per mezzo di un buon regime alimentare e del continuo esercizio fisico e mentale, ed infine pianificare anticipatamente l'organizzazione delle tue riserve finanziarie di modo da poter affrontare il costo considerevole dei trattamenti di ringiovanimento.

Pochi sarebbero abbastanza lungimiranti o perspicaci da far progetti in anticipo. La maggior parte della gente aspetterà troppo prima di cominciare a pianificare, e di conseguenza non avrà possibilità alcuna di divenire immortale.

Perché per gli umani è così difficile accettare nuove idee, persino idee la cui evidenza è così in bella mostra? Ossia persino per idee che si manifestano con il massimo grado di ovvietà con il quale possono manifestarsi? Uno sguardo ai metodi tramite cui si originano e vengono accettate idee nuove, probabilmente ci potrebbe aiutare a discutere questo punto.

L'Origine e l'Accettazione di Nuove Idee

Ogni cosa da me osservabile che riguardi la vita, sembra rispondere allo stesso schema di cose. Se osservo la tecnologia, la storia della vita sulla Terra, la distruzione dell'ambiente terrestre, la fame, il genocidio, l'avidità delle corporazioni commerciali, i suicidi religiosi, i voleri capricciosi dei politicanti, nonché le persone che vedo in TV o che incontro di persona e che mi raccontano che la loro vita è priva di significato (mentre io resto attonito e incredulo, fissandoli a bocca aperta) giungo sempre alla stessa conclusione: le tradizioni della maggior parte della gente (idee, memi, relazioni) hanno perso ogni contatto con la realtà.

Forse, a causa del fatto che sono un inventore, tendo a cercare schemi regolari. L'invenzione (contrariamente a quanto pensa gran parte della gente) non riguarda la creazione dal nulla di una nuova idea o un nuovo prodotto. Piuttosto, l'invenzione prende ciò che già esiste e dispone quanto è già noto secondo uno schema precedentemente ignoto. Il riconoscimento dell'esistenza di un potenziale in qualcosa che già esiste, ma che fino ad allora non era mai stato visto, è ciò che costituisce l'arte dell'invenzione. Poiché siamo esseri così limitati a confronto della spaventosa vastità e complessità dell'universo in cui viviamo, focalizziamo la nostra attenzione solo su quelle porzioni dell'universo che sono state precedentemente riconosciute e schematizzate. Da bambini ci viene insegnato a percepire l'universo come un particolare schema di connessioni, e ad ignorare tutte le altre connessioni che incontriamo. L' "arte" dell'inventore sta nell'avventurarsi poco al di fuori di questa 'normale' percezione dell'universo, al fine di riconoscere altre connessioni potenzialmente utili; connessioni che esitono già ma che non erano state precedentemente riconosciute. Tali percezioni inedite potrebbero dimostrarsi valide e descrivere davvero un aspetto dell'universo reale precedentemente non visto (ad esempio, un nuovo tipo di macchina che davvero funziona nel modo atteso), oppure dimostrarsi percezioni non-valide ossia che esistono solo nella mente dell'inventore (ad esempio, macchine che non funzionano affatto).

Le nuove idee, di qualunque tipo esse siano, sono anch'esse invenzioni. Tutte le idee, i memi, le tradizioni (o in qualsiasi altro modo tu le voglia chiamare), giungono per prima cosa alla tua attenzione all'interno stesso della tua mente. Per questa  ragione la maggior parte delle persone di solito è convinta di aver generato una nuova idea 'dentro' la propria mente. La gente ha l'abitudine di credere che le idee nascano dentro noi stessi, ma in ultima analisi tutte le idee provengono da fuori. Le nuove idee sono semplicemente ciò che la nostra mente riconosce come schemi utili, schemi che - tuttavia - già preesistono.

Uno potrebbe pensare che le invenzioni (o le idee in genere) dovrebbero sempre essere accettate o ripudiate sulla base di 'quanto bene' esse sanno descrivere l'universo reale, e sulla base di quanto esse sono utili all'umanità. Ma solo di rado le cose vanno in questo modo. Non importa quanto siano buone le nuove idee (invenzioni, memi, schemi): per affermarsi esse dovranno SEMPRE lottare contro le vecchie idee. La nuova idea sarà accettata solo quando la vecchia idea sarà stata soffocata o severamente indebolita. Potrebbe sembrare una interpretazione piuttosto buffa del modo in cui le nuove idee raggiungono l'accettazione, ma è una analogia piuttosto accurata. La ragione per questo triste stato di cose è che l'invenzione - e le idee in generale - non sono soltanto "atti di creazione" ma sono al contempo anche "atti di distruzione", dato che contemporaneamente distruggono il vecchio modo di fare le cose.

Una delle cose più improbabili che un inventore possa sperare di realizzare, è riuscire a vendere una invenzione ad una azienda che ha già fabbricato un prodotto analogo. Esiste un nome per descrivere la difficoltà di questa impresa: Sindrome del Non-Inventato-Qui. Affinchè una nuova invenzione possa essere accettata da una azienda già affermata, deve smantellare o sopraffare un intero sistema di idee aziendali preesistenti prima di poter sostituire anche una sola delle tecnologie di tale sistema. Persino per le invenzioni davvero eccellenti ed anche nelle migliori cirsostanze possibili, tentare di ottenere questo risultato è qualcosa di semplicemente scoraggiante. Userò una delle mie invenzioni, il 'Motore Rex', per illustrare dove stia il problema determinato dalla sindrome 'Non-Inventato-Qui', e - per estensione - per illustrare perché l'accettazione delle nuove idee sia in generale così problematica.

Supponiamo anzitutto che il Motore Rex funzioni nel modo in cui si suppone debba funzionare, e che sia dotato delle seguenti caratteristiche:

1) Usa un 28% in meno di carburante per fornire la stessa quantità di lavoro dei più efficienti motori a combustione interna attualmente disponibili.

2) Occupa meno di un ottavo del volume di qualsiasi altro motore di pari potenza.

3) Pesa meno di un decimo rispetto a qualsiasi altro motore di pari potenza.

4) Rispetto ai motori attuali è meno costoso da produrre.

5) Inquina meno dei motori attuali.

In termini monetari, il Motore Rex potrebbe far risparmiare ad un fabbricante di veicoli di trasporto una media di 2000 dollari per ogni veicolo prodotto, grazie al suo ridotto costo di fabbricazione e lavorazione. Essendo inoltre tale motore più piccolo, più leggero e più efficiente, i veicoli che lo montano potrebbero essere fabbricati di modo da essere più leggeri e più aereodinamici e da risparmiare sui consumi di carburante: se ogni veicolo degli Stati Uniti usasse il Motore Rex, ogni guidatore userebbe ogni anno almeno un 30% di gasolio in meno, a parità di miglia percorse.

Potresti perciò pensare che i produttori di motori si precipiterebbero a frotte per riuscire a divenire i primi licenziatari o acquirenti di tale invenzione, ma non è questo il modo in cui funziona l'accettazione delle nuove idee (né il mondo del commercio).

La prima cosa che i produttori di motori faranno sarà 'riderne', poichè essi non sono stupidi (davvero, non sono stupidi, sono solo estremamente compiaciuti di se stessi); essi sanno perfettamente bene quanto dovrebbe essere difficile costruire un motore dotato di tutte queste caratteristiche.

"Ma" dico io, "questo motore ha una progettazione che non assomiglia a nessuna di quelle dei vostri motori".

Ed essi ribattono: "Un motore a scoppio deve rispettare la seconda legge della termodinamica, e pur alla massima efficienza possibile per un motore a combustione resta comunque ulteriormente limitato da variabili vincolanti quali: rapporto d'espansione del fluido-motore, dissipazioni termiche,  etc., etc.."

Al che io dico: "Certo che il mio motore deve seguire la seconda legge della termodinamica, e certo che le variabili sono variabili. Ma il mio motore ottiene le sue caratteristiche superiori riducendo le perdite associate a queste variabili".

Ed essi dicono, di fatto, "Non ti crediamo, ma mostracelo comunque!".  (Dicono così solo per avere l'opportunità di provarti che sei in errore, e non perchè siano davvero interessati a quello che stai per mostrare).

Sicché gli mostro un prototipo funzionante che fa ogni cosa che ho promesso, ed anche di più. La loro reazione è: "Dannazione! Sembra che funzioni!".

Ed io a questo punto penso: "Ci sono riuscito! Ho un piede già nella porta, ed è solo questione di tempo prima che accettino il mio motore grazie ai suoi soli meriti". SBAGLIATO. È proprio qui che comincia il loro diniego.

Riflettono sul mio motore ed esclamano: "Oh, ecco come funziona. Un progetto pulito, semplice, diretto".

Ed io penso fra me: "Si! Si!".

Intanto, loro stanno dicendo a se stessi: "Perchè non abbiamo mai pensato di fare le cose in questo modo? Non c'è nulla di davvero speciale in ciò che ha fatto; avremmo potuto farlo noi per primi". (Le invenzioni sfruttano schemi che esitono già in natura ma che nessuno aveva mai notato prima, e che si scoprono essere piuttosto ovvi per chiunque solo dopo che qualcuno abbia per primo diretto l'attenzione su tali schemi. Pochi comprendono appieno quale sforzo erculeo sia richiesto per percepire per la prima volta lo schema).

Concludono: "Abbiamo bisogno di presentare la sua idea al management. La contatteremo".

Dopo che sono andato via, la squadra di progettisti si riunisce. L'ingegnere capo dice:

"Dobbiamo riferire alla divisione di management minimizzando l'importanza di tutto questo; almeno finchè quegli idioti del management continueranno a pensare che siamo un mucchio di scemi che se ne stanno seduti qui, a rigirarsi i pollici per tutto il giorno. Il management vorrà una spiegazione del perchè abbiamo speso 4 miliardi di dollari all'anno in ricerca e sviluppo e non abbiamo mai partorito nessuna idea come quella del Motore Rex".

Tutti tacciono per un po', finchè un giovane ingegnere (che ancora non capisce bene quale sia il momento in cui sarebbe meglio tenere la bocchia chiusa) dice: "Forse il Motore Rex non è poi così buono come sembra".

"Questa è una ottima osservazione", fà l'ingegnere capo. "Test più estesi potrebbero rivelare difetti nel suo progetto".

Nessuno vuole essere sorpassato da un ingenere 'junior', per cui un altro ingegnere aggiunge: "Abbiamo fatto esperimenti in passato su prototipi che avevano alcune caratteristiche della progettazione simili a quelle del Motore Rex: combustione variabile, quoziente di compressione variabile, isolamento delle varie parti del motore per ridurre la dissipazione termica, e così via. Possiamo raccontare al management che abbiamo già tentato questi approcci e abbiamo scoperto che, nella pratica, non funzionano".

"Non affrettiamo le cose ", dice l'ingegnere capo, "possiamo metterci nei guai se prendiamo affrettatamente questa posizione" (l'altro ingegnere ora si ricorda che dovrebbe tenere la bocca chiusa). "Cosa succederebbe se l'inventore vendesse il Motore Rex ad un concorrente? Verremmo allora tutti rimproverati per non aver avuto la lungimiranza di segnalare al management l'esistenza potenziale di una minaccia a questa compagnia. La squadra di progettisti avrebbe invece possibilità migliori di affrontare questa situazione se sostenese che stavamo già lavorando a qualcosa di simile prima che parte del nostro budget venisse decurtata, e che il Motore Rex sembrerebbe funzionare, ma che prima di poterlo affermare con sicurezza sono comunque richiesti un mucchio di collaudi ulteriori. Possiamo anche usare questo Motore Rex come una opportunità per ottenere qualche aiuto. Esageriamo un pochino l'entità della minaccia posta dal Motore Rex, e quindi sosteniamo che che la divisione progettazione è troppo a corto di tempo e denaro per potersene occupare. Ciò scaricherebbe giustamente il carico sulle spalle del management: se ci darà più uomini e denaro, potremo eseguire dei test sul Motore Rex".

All'incontro fra l'ingegnere capo e il management di medio livello, i managers si infuriano nel vedersi scaricare addosso questa piccola crisi. Essi sono già alla ricerca di modi per estorcere il più possibile dall'inventore, e, nel caso questi metodi non dovessero funzionare, di modi per limitare le proprie perdite assolvendosi dal biasimo in caso qualcosa vada storto (nessuno in tutta l'intera compagnia sta seriamente pensando che l'inventore meriti di esser pagato per i suoi sforzi, o che il Motore Rex potrebbe far guadagnare un mucchio di denaro alla compagnia).

"OK, siamo tutti d'accordo allora! Jack, tu controllerai la situazione brevetti; vedi se frugando fra i registri riesci a scoprire se il brevetto è possibile o se la brevettabilità ha qualche altro punto debole". [I brevetti, al contrario di quel che pensa comunemente la gente, non danno nessun diritto all'inventore. Essi danno all'inventore solo la possibilità di rivalersi un giorno in tribunale (meglio di nulla) e la maggior parte dei brevetti vengono comunque annullati in tribunale. Ed anche se vinci in tribunale occorreranno anni (o l'eternità) prima di ricevere qualche compenso.]

"Jill, l'inventore è un qualche bifolco dell'Arizona, perciò è furbo per quel che può esserlo. Offritegli 10.000 dollari per il Motore Rex e vedete se si toglie dai piedi".

"Voglio che il resto di voi si occupi di ideare qualche piano alternativo; giusto per il caso in cui non dovessimo riuscire a comprare l'invenzione o ad affossare il tutto. Voglio che i danni potenziali vengano monitorati. Se ci riuscite, ingaggiate l'inventore per un programma di collaudi sul suo motore che terminerà in data indefinita; assicuratevi che il contratto precisi che non può parlare del suo motore con nessun altro finchè i collaudi sono in corso, e che non esista alcun modo perché egli possa svincolarsi dai suoi impegni contrattuali. Prolungheremo indefinitivamente la fase di collaudo del motore, che l'inferno possa congelarsi se non lo faremo, perché non voglio assolutamente che questo motore raggiunga il mercato a meno che non saremo noi a deciderlo. Naturalmente, dovremo chiarire ogni termine contrattuale con il management di livello superiore, ma non voglio che il management sopra di noi conosca molto di più su questa storia finchè non avremo l'intera situazione sotto controllo".

Lo scopo del dialogo precedente è illustrare quanto sia difficile per nuove idee (tecnologie, invenzioni, schemi, tradizioni) essere accettate. Se pensi che non sia poi così difficile credere ed accettare il Motore Rex come un motore di qualità superiore è solo perchè non hai investito sulle vecchie idee così tanto quanto hanno investito i produttori di motori.

Ogni compagnia che fabbrica e vende un prodotto con successo, crede di essere la migliore in ciò che fa. Un inventore, un perfetto estraneo (qualcuno che non è neanche un concorrente), spunta fuori dal nulla e dice ad un progettista dell'azienda "Avete sbagliato tutto per 50 anni. Dovreste farlo in questo modo." (l'inventore non direbbe mai una cosa del genere, ma è ciò che la gente impiegata nell'azienda legge nelle sue parole).

Questa corporazione aziendale, durante gli ultimi 50 anni ha speso molti miliardi di dollari nonché migliaia di ore-uomo in ciò che tale compagnia credeva essere in assoluto il miglior progetto esistente, cercando -senza trovarlo- qualcosa di meglio che un povero-nessuno d'inventore è stato capace di creare tutto da solo. Nella mente della gente che porta avandi l'azienda, tutto ciò è assolutamente impossibile; significherebbe che la gente che lavora per la migliore azienda del mondo si è illusa su quanto il proprio lavoro fosse innovativo e prossimo alla perfezione. Perciò l'inventore deve necessariamente essere in errore; e se per caso dovesse dimostrarsi che l'inventore ha parzialmente ragione, qualcuno all'interno della compagnia rilancerebbe altrove la palla, verso qualche persona posta più in basso lungo la gerarchia produttiva, e quella persona pagherebbe il prezzo per la sua inettitudine (ogni persona all'interno dell'azienda direbbe a se stesso: "Farei meglio ad assicurarmi di non essere io quello che dovrà essere biasimato ").

Nessuno all'interno di tale azienda esprimerà mai pubblicamente una qualsiasi opinione riguardo l'inventore o la sua invenzione, di modo da non denigrare se stesso in alcun modo. Anche se qualcuno che è impiegato nell'azienda fosse in grado di vedere che l'inventore ha ragione, e che la sua invenzione farebbe guadagnare un mucchio di denaro all'azienda, e che l'inventore merita di essere generosamente pagato per il suo sforzo, costui non lo dichiarerebbe mai apertamente, poiché ogni altro impiegato dell'azienda ha reso perfettamente chiaro il proprio personale pensiero sull'invenzione.

Le invenzioni suscitano gelosia in abbondanza. Gli impiegati dell'azienda responsabili dell'innovazione sono estremamente gelosi delle invenzioni provenienti dall'esterno perché danno l'impressione che il loro lavoro non sia stato svolto a dovere. Gli inventori indipendenti sono gelosi delle proprie invenzioni alle quali non viene riservato il trattamento che meriterebbero, e sono altresì gelosi della immensa quantità di risorse finanziarie con le quali i ricercatori dell'azienda possono lavorare. È molto difficile per due inventori lavorare assieme (a causa della mutua gelosia) persino se fossero entrambi dalla stessa parte; ed è quasi impossibile per due inventori lavorare assieme quando sono antagonisti (come nel caso della relazione fra l'inventore esterno all'azienda ed un responsabile dell'innovazione impiegato nell'azienda).

Anche quando una invenzione è nata 'in casa', per merito di un impiegato della compagnia (la compagnia nella maggior parte dei casi fa automaticamente 'sua di diritto' l'invenzione, perciò non sarebbe neanche tenuta a pagare alcun tipo di obbligo al suo inventore) è molto difficile per la nuova invenzione raggiungere l'accetazione. Le scusanti che vengono avanzate dichiarano che sarebbe troppo costoso convertirsi alla fabbricazione della nuova invenzione, o che i clienti sono ormai abituati ad usare il vecchio prodotto e non desiderano passare al nuovo, o una qualunque fra numerose altre scuse. In quasi tutti i casi di successo di una invenzione nata nell'azienda stessa, la nuova invenzione deve essere "attivamente sostenuta" da qualcuno all'interno della compagnia dotato di potere sufficiente per spingere verso lo sviluppo della nuova invenzione, combattendo apertamente le obiezioni di altra gente desiderosa di lasciare inalterato lo stato di cose.

Quando la gente si confronta con una nuova idea, la quale dovrà inevitabilmente sostituirne una vecchia, di solito ha l'abitudine di valutare l'idea nuova secondo gli stessi criteri di valutazione usati per la vecchia (ossia avendo presente quelli che sono stati avanzamenti significativi nel passato) e la nuova idea (un  potenziale avanzamento significativo del presente) è di rado seriamente ritenuta importante; l'abitudine è quella di difendere le idee la cui importanza è "ben nota", ossia le vecchie idee.

Questo investimento sulle idee si applica anche in molti altri contesti differenti da quelli delle strutture aziendali. Lo stesso tipo di investimento sulle idee è un requisito anche di ogni altra area della vita. Le nostre idee sono sotto il costante attacco sferrato loro da idee nuove, le quali tentano di sostituirsi alle nostre vecchie idee. Abbiamo pesantemente investito nelle nostre vecchie idee e siamo maldisposti ad includere nella nostra vita una idea nuova al pari di quanto gli ingegneri della azienda di motori sono maldisposti a far propria l'idea del Motore Rex, e ciò persino nei casi in cui i benefici della nuova idea risulterebbero ovvi per qualsiasi giudice imparziale che esaminasse la nuova idea.

Gli schemi che io vedo nella vita, sembrano puntare verso la necessità di cambiamento in molte delle tradizioni care all'umanità; esse includono: tradizioni sociali, tradizioni economiche e tradizioni spirituali.

Nelle tradizioni spirituali vedo la necessità di applicare alle nostre credenze religiose lo stesso grado di scetticismo che normalmente applichiamo alle credenze differenti dalle nostre.

Nelle tradizioni sociali vedo la necessità di accettare la diversità. Sotto questo aspetto vedo già qualche segnale promettente.

Per quel che riguarda le tradizioni di governo ed economiche, vedo il bisogno di decentralizzare. Vedo la necessità di eliminare le strutture di governo troppo centralizzate. I governi, nella maggior parte dei casi, dovrebbero essere gradualmente particellizzati finchè non esista più alcun governo se non a livello locale. La decentralizzazione del governo e dei sistemi economici è una delle chiavi per impedire che altri (e noi stessi) si trovino nelle condizioni di detenere troppo potere.

L'avanzamento della tecnologia ha già reso possibile decentralizzare la manifattura dei prodotti. La nanotecnologia renderà possibile la costruzione di qualsiasi cosa possiamo desiderare ("qualsiasi cosa" che non sia incompatibile con le leggi naturali dell'universo), e l'immortalità umana ci doterà infine di un periodo di tempo più lungo per l'acquisizione e il godimento dei nostri averi. Ma non siamo ancora pronti per questa eventualità. I naniti impilatori d'atomi capaci di costruire qualunque oggetto fisico, collasseranno ogni sistema economico concepibile dall'uomo. E questa non sarebbe poi una grande perdita, a condizione che si giunga preparati a tale eventualità. Ma per ottenere ciò, le nostre tradizioni devono cambiare per adattarsi ai tempi.

Sarebbe ridicolo mantenere una produzione manufatturiera centralizzata quando ogni cosa può o potrebbe essere fabbricata dal suo stesso consumatore. Ma a meno che 'tutti' (governi, aziende, ecc.) non si coalizzino compatti nel dire "no", si proverà ad impedire che l'uomo comune usi i naniti impilatori d'atomi ed altri naniti avanzati, al fine di controllare la potenza di cui dispone. La scusa più probabile che i governi useranno è: i naniti avanzati pongono una immensa minaccia al benessere della gente. Effettivamente i naniti costituiscono una minaccia, ma il controllo del governo sulla gente rappresenta una minaccia ben più grande al benessere della gente. (La sola ragione d'essere di un governo è il controllo. Date ad un governo, qualsiasi governo, la capacità d'esercitare il controllo 'assoluto' su ogni azione dei suoi cittadini e quel governo sicuramente 'eserciterà' tale controllo).

E in questa stessa situazione sarebbe altrettanto ridicolo per un governo provare a regolare il commercio quasi autarchico che risulterebbe dalla produzione autonoma di praticamente ogni cosa da parte dei suoi stessi consumatori (ma i governi tenteranno comunque di regolare in qualche modo l'autarchia dei consumatori). Soprattutto, sarebbe estremamente ridicolo in un siffatto tempo di abbondanza per tutti, voler acquisire più potere su altre persone (ma qualcuno lo vorrà comunque).

L'accettazione delle nuove idee è sempre difficile. L'accettazione delle nuove idee e la loro inclusione in una tradizione umana ben consolidata è ancora più difficile. Nessuna idea che fa parte integrante di una tradizione umana può sostenersi da sola. Tutte le idee interne ad una tradizione, in qualche misura si sostengono l'una con l'altra con le altre idee che compongono quella stessa tradizione. Eliminare una singola idea da una tradizione implica necessariamente modificare la tradizione nella sua interezza. Le tradizioni sono le basi di ogni società, di ogni governo e di ogni religione. Non basta che una singola persona fedele alla tradizione riconosca che una determinata idea interna alla tradizione è sbagliata. L'intera società deve giungere alla stessa conclusione, affinchè la modifica della tradizione possa attuarsi. Ma è improbabile che ciò possa accadere, eccetto che nei casi in cui la necessità di accettare la realtà sia una pressante questione di vita o di morte.

Le tradizioni, siano esse religiose, sociali, o personali, hanno al loro 'noccìolo' le passioni umane. Le tradizioni incanalano le nostre passioni in sforzi che sembrano portare beneficio. La componente passionale della tradizione è quasi invisibile - a meno di non tentare consapevolmente di individuarla - poichè il nucleo  passionale della tradizione viene mascherato da una spessa impalcatura di idee.

Per poter modificare una tradizione è necessario riconoscere che tutti i vasti corpus di idee contengono almeno qualche idea fallace, e che persino le buone idee potrebbero contenere uno o più memi cattivi. Poichè tutte le idee che sono parte di una tradizione si sostengono l'una con l'altra, è molto difficile individuare le idee interne ad una tradizione che non sono poi così buone e che potrebbero anche essere eliminate senza compromettere la tradizione stessa. Quando inizi a modificare le idee che compongono una tradizione automaticamente alteri il "focus" delle passioni che compongono il suo nucleo. Anche se si estirpassero tutte le idee non veritiere da una tradizione, essa potrebbe comunque rivelarsi dannosa se al contempo non venisse posta sufficiente attenzione per una appropriata re-direzione del 'focus' delle passioni che sono al nucleo della tradizione.

Abbiamo bisogno di modificare alcune delle tradizioni che gli umani avevano prima della colonizzazione dello spazio. Modificare le tradizioni è difficile e richiede moiltissimo tempo; dobbiamo giungere ad un consenso generale su ciò che è necessario cambiare nelle nostre tradizioni, ed è indispensabile che la costruzione di un tale consenso cominci quanto prima possibile.

Lo scopo della modifica di una tradizione è l'inclusione di nuove idee nella tradizione (ottenendone così una tradizione nuova che sia un riflesso più accurato dell'universo) nonché la redirezione su un percorso più costruttivo del 'focus' delle passioni che costituiscono il nucleo della tradizione; in altre parole, lo scopo è trasformare la tradizione per darle una forma nuova che rappresenti un avanzamento significativo rispetto a quella vecchia.

Non so quale sia la forma che tali nuove tradizioni dovranno infine assumere; quel che so è solo che le nuove tradizioni dovranno essere formulate con molta più autodisciplina rispetto a quella con cui abbiamo formulato le nostre vecchie tradizioni. Alcuni dicono che gli umani siano incapaci di una tale autodisciplina. Io dico che non abbiamo scelta: o sviluppiamo l'autodisciplina necessaria, o finiremo per estinguerci.

Cooperazione Umana

Oggi, tutti gli avanzamenti dell'umanità sono il risultato della cooperazione fra gruppi di umani. L'unica cosa che una singola persona può fare e che sia potenzialmente determinante per la conquista di qualche avanzamento significativo per l'umanità - è inventare qualcosa di nuovo, mai noto prima d'allora, o migliorare qualcosa che era già noto in precedenza. L'invenzione solitamente è l'atto di un individuo, ma l'atto dell'invenzione è solo il primo passo verso l'avanzamento.

Le mie idee riguardo ciò che il futuro riserva all'umanità, sono completamente inutili finchè esse non vengono condivise con altri, nonché modificate da altri, ed infine contemporaneamente applicate da me e chiunque altro. Nessuno di noi può modificare da solo il futuro, e nemmeno può prepararsi ad esso in solitudine. Tutti gli avanzamenti significativi richiedono oggi la cooperazione di molti individui, molte comunità, e persino di società intere. Non è stato sempre così, in passato.

Il primo antenato umano che scoprì il fuoco, potrebbe aver cominciato a sfregare due bastoncini uno contro l'altro divenendo così l'inventore di una particolare tecnica di produzione del fuoco, ma se tale tecnica non fosse stata condivisa con altri e da questi passata poi ad altra gente ancora, l'invenzione del fuoco non avrebbe avuto alcun significato per l'umanità nella sua globalità. Solo quando una invenzione viene estesamente condivisa dall'umanità intera, rappresenta un avanzamento significativo.

Le idee che formeranno le basi per gli avanzamenti significativi che nel futuro saranno necessari all'umanità per sopravvivere, nasceranno esclusivamente come il risultato della cooperazione fra gruppi molto vasti.

In passato, una singola persona avrebbe potuto inventare un avanzamento significativo che avrebbe poi potuto diffondersi rapidamente entro la cultura locale ed eventualmente anche in altre culture. Gli avanzamenti sigificativi del passato erano semplici, facili da comprendere, facili da duplicare, e quel che più conta è che gli effetti determinati da tali nuovi avanzamenti significativi sulla qualità di vita di una qualsiasi persona erano subito evidenti.

Gli avanzamenti significativi tecnologici di oggi sono di gran lunga troppo grandi perché una singola persona o un piccolo gruppo di persone possano cimentarsi nel tentativo di perfezionarli. Essi sono così complessi da impedirne una rapida diffusione. E quel che è più importante, non sono affatto di facile comprensione per chi non abbia una specifica competenza tecnica nel campo, sicchè gli effetti dei nuovi avanzamenti significativi sulla qualità di vita di una singola persona non risultano - almeno al principio - evidenti a nessuno che non abbia conoscenza di prima mano della tecnologia in questione.

Solo una educazione ben organizzata può far conoscere alla maggior parte della popolazione quali siano gli avanzamenti significativi che sono necessari al nostro tempo.

Educare per l'Avanzamento Significativo

Gli scopi delle organizzazioni e delle istituzioni educative sono: In primo luogo, insegnare alla gente a pensare. In secondo luogo, porre le fondamenta della comunicazione e della creazione di consenso fra menti separate. Infine, insegnare nozioni nonché i vari modi per utilizzare la conoscenza di tali nozioni. Ma fin troppo spesso l'educazione di una persona si focalizza esclusivamente sul terzo obiettivo, la pura memorizzazione di nozioni e l'insegnamento di metodi per usare la conoscenza di tali nozioni, tralasciando completamente gli - egualmente importanti -  altri due scopi dell'educazione.

I gruppi il cui scopo principale è l'educazione possono presentarsi in varie forme.

La maggior parte dei gruppi educativi sono piccoli gruppi fondati da quegli stessi membri del gruppo che si sottoporranno al processo educativo. Intendo dire gruppi come: gruppi educativi amatoriali (club di appassionati di mineralogia, club di astronomi amatoriali), gruppi cooperativi di investimento finanziario, gruppi di azione sociale (le organizzazioni ambientali, le organizzazioni per i diritti dei gay, gli attivisti per la tutela dei diritti dei malati di AIDS), gruppi di aiuto reciproco (come l'Anonima Alcoolisti, gruppi di supporto per donne maltrattate, gruppi di supporto per malati terminali) ecc...

Esistono anche molti tipi di gruppi educativi, pubblici e privati, che di solito rispondono ad esigenze che sono comuni ad un numero di persone ancora più grande.

Esistono quindi una infinità di gruppi che perseguono scopi educativi. La parte più difficile è far si che tali gruppi si focalizzino sulla questione più importante di tutte, ossia: quali avanzamenti significativi ci occorrono per sopravvivere nel futuro?

Educazione Pubblica

Perché tutte le scuole pubbliche del mondo non insegnano ai propri bambini nulla che riguardi davvero il futuro del quale, tuttavia, essi si troveranno ben presto ad essere parte? Queste scuole insegnano forse ai bambini che gli umani raggiungeranno l'immortalità fisica entro l'arco di vita di quegli stessi bambini? No, non lo fanno. Ma alcuni di quei bambini sono fra quelli che, in futuro, saranno direttamente responsabili del raggiungimento di quei grandi progressi in campo medico che renderanno appunto possibile l'immortalità fisica per gli umani.

Esiste una qualunque scuola pubblica che abbia mai fatto menzione della nanotecnologia nel suo programma scolastico? Esiste una qualsiasi scuola che prepari i suoi bambini alle professioni altamente retribuite che verranno create dalla ricerca e dallo sviluppo della nanotecnologia quando esse saranno in pieno corso di svolgimento? Sfortunatamente no. E di certo nessuna scuola sta preparando i propri bambini ai catastrofici (catastrofici se vi si giungerà impreparati) danni epidemici, sconvolgimenti economici, stravolgimenti sociali, o dilemmi etici che l'uso della nanotecnologia porterà nelle future vite di queste giovani persone.

Il motivo per cui ai bambini non viene insegnato a prepararsi per un futuro che includerà l'immortalità umana, i naniti, la colonizzazione dello spazio e la fine della razza umana, è che gli stessi insegnanti sono del tutto ignari di questo tipo di futuro e sono inoltre impreparati ad affrontarlo. Alcune delle stesse università che hanno preparato questi insegnanti sono esse stesse in prima linea sul fronte della ricerca e dello sviluppo tecnologico che riguarda le rivoluzioni della nanotecnologia e dei computer. Ma le tecnologie rivoluzionarie che vengono sviluppate in un edificio del campus universitario sono di solito del tutto sconosciute alle persone che lavorano nell'edificio universitario posto all'altro lato del campus, ossia alle persone che studiano per divenire insegnanti. Questa situazione è - in parte - la grande carenza dell'università, ossia la perdita di una comunicazione realmente efficace, e dimostra anche quanto sia divenuto difficile nel nostro mondo moderno comprendere pienamente le conseguenze della nostra stessa tecnologia.

Auto-Educazione per Auto-Interesse

L'auto-educazione per auto-interesse sembra essere il solo modo praticabile per cominciare a preparare la gente della Terra al proprio futuro. Piccoli gruppi di persone, con i loro propri interessi bene in mente, possono focalizzare il proprio apprendimento su un piccolo aspetto di una idea o di una tecnologia, per esempio organizzando una piccola cooperativa per investimenti finanziari i cui membri investano soprattutto in pacchetti d'azioni di compagnie che hanno a che fare con le tecnologie associate allo sviluppo dei naniti. I membri di questo gruppo di investimento possono raccogliere e condividere tutte le informazioni disponibili che riguardano i progressi compiuti nel campo della nanotecnologia. I membri del gruppo di investimento possono così - grazie al fatto di possedere le azioni di mercato connesse ai naniti - pilotare l'utilizzo che deve essere fatto dei naniti stessi. Alcune compagnie potrebbero potenzialmente andare incontro alla rovina finanziaria a causa dell'utilizzo di un particolare tipo di naniti, sicché gli investitori non comprerebbero azioni di tale compagnia.

Altre compagnie potrebbero raccogliere profitti enormi dalla fabbricazione o dall'uso di certi tipi di naniti, per cui gli investitori investirebbero il proprio denaro nelle azioni di queste compagnie. In molti casi questi gruppi di investitori vedranno il potenziale di rendimento di un particolare tipo di nanita molto più chiaramente di quanto sapranno vederlo i ricercatori stessi che stanno lavorando al nanita. Ciò accadrà perché i naniti sono attualmente collocati, sulla propria curva di sviluppo, più o meno nella stessa posizione su cui si trovavano i computer negli anni settanta, quando quasi chiunque - inclusi gli stessi inventori dei microcomputer - sapeva bene quale fosse l'utilizzo che se ne poteva fare.

Altri piccoli gruppi si focalizzeranno su altri aspetti della tecnologia dei naniti. Alcuni si focalizzeranno sugli aspetti ambientali di tale tecnologia, sia quelli positivi che quelli negativi. Altri si focalizzeranno sulle trasformazioni, sia benefiche che deleterie, a cui dovranno andare incontro le legislazioni delle varie nazioni come risultato dei progressi di sviluppo nanotecnologici. La maggior parte dei gruppi si focalizzerà sul significato molto particolare che i naniti avranno per il gruppo stesso: gruppi che useranno i naniti per curare malattie, per invertire il processo di invecchiamento, per mappare la struttura delle cellule, ecc…

Fin dagli esordi dell'esistenza di un gruppo educativo, il gruppo sarà alla ricerca di modi per relazionarsi con altri gruppi d'educazione che abbiano analoghi interessi dichiarati. Le leggi intese per controllare l'uso dei naniti influenzeranno ogni gruppo che abbia a che fare con i naniti. Il degrado ambientale influenzerà tutti quanti. Sicchè si riuscirà infine a costruire un consenso su quale sia il modo migliore di procedere per sviluppare la nanotecnologia.

Infine, grazie agli sforzi educativi di piccoli gruppi di autoeducazione per autointeresee, scuole pubbliche ed istituzioni educative di apprendimento superiore cominceranno ad istituire i corsi di insegnamento necessari per affrontare tutti i tipi di tecnologie emergenti. Ma è responsabilità di tutti noi, in particolare dei piccoli gruppi di autoeducazione per autointeresse, far si che non vada sprecata quella che è la più brillante idea di tutta la storia umana. Le scuole pubbliche e gli istituti di istruzione superiore devono smettere di insegnare ai propri studenti che il futuro non sarà null'altro che una replica del passato, e devono invece iniziare ad insegnare ai propri studenti che il futuro somiglierà ben poco al passato.

Le idee e le tecnologie che noi umani stiamo creando oggi sono molto complesse. Persino piccole porzioni di una tecnologia odierna sono quasi troppo complesse da comprendere nella loro interezza.

Prendiamo ad esempio "la biostasi": essa consiste nella preservazione di un essere vivente biologico o di un corpo biologico morto così da mantenere quel corpo in uno stato non-vivente e inalterabile per periodi di tempo molto lunghi, consentendo perciò a quel corpo di essere riportato nuovamente in vita in una data successiva, dopo che ogni riparazione corporea eventualmente necessaria sia stata effettuata.

La biostasi viene praticata da alcuni umani già oggi. Un ristrettissimo numero di persone ha già fatto porre il proprio corpo defunto in uno stato di congelamento in azoto liquido. Molti altri hanno dato disposizioni perchè il proprio corpo venga messo sotto congelamento dopo la loro morte. Tutto ciò nella speranza che la tecnologia di un qualche giorno futuro sia avanzata abbastanza da curare ciò che li ha uccisi, e sappia inoltre riparare i danni che il corpo ha subito a causa del congelamento in azoto liquido; tutto ciò, quindi, nella speranza che gli umani del futuro possano e vogliano riparare e riportare in vita i corpi in biostasi, sicchè gli individui in biostasi possano proseguire le proprie vite a partire da una qualche data futura. La gente che ha optato per la biostasi invece di consentire al proprio corpo di andare incontro alla decomposizione postmortem, ha fede nell'idea che un giorno qualcuno riuscirà a mettere in "scacco" la morte e che qualcuno un giorno li risveglierà ad una nuova vita nel futuro, nonché nell'idea che la propria morte di tanti anni prima non significherà, a quel punto, null'altro che un lunghissimo periodo trascorso in un sonno senza sogni.

Quali sono le probabilità di successo, per la gente che ha fede di poter risorgere dalla biostasi realizzata tramite congelamento in azoto liquido?

Migliori di quel che si possa pensare. Per capire perchè è anzitutto necessario esaminare brevemente la tecnologia della biostasi, nonché la nanotecnologia che sarebbe necessaria per riportare qualcuno fuori dallo stato di biostasi.

Molte piante ed animali posseggono alcune capacità naturali che permettono loro di entrare in uno stato di biostasi e ritornare in vita alcuni giorni, mesi, o anni dopo, ed in alcuni casi persino migliaia di anni dopo. Se queste forme di vita sono in grado di entrare in uno stato di biostasi e sopravvivere a tale stato, non è per loro scelta. L'evoluzione e la selezione naturale del più adatto hanno provveduto a dotare tali forme di vita della capacità di congelarsi o reidratarsi, nonchè della capacità di permanere in questo stato di biostasi da congelamento o disidratazione fino al ripristino delle condizioni ambientali idonee (temperatura ed umidità adatte), ed infine della capacità di - a quel punto - reidratarsi o scongelarsi per proseguire la propria vita come se nulla fosse accaduto. La maggior parte delle piante e degli animali che possono entrare in biostasi e sopravvivere a tale stato, fanno parte degli organismi meno complessi fra quelli esistenti; quindi: batteri, lieviti, vermi, alghe, licheni, ecc... Più complesso è un animale o un vegetale, più diventa difficile per esso proteggere le sue molte parti dal danno permanente causato dal congelamento o dalla reidratazione, per cui diventa altrettanto più difficile riportare in vita le sue varie parti corporee. Alcune forme di vita più elevate hanno sviluppato qualche limitata capacità di entrare in biostasi e di sopravvivere a tale stato; alcuni mammiferi possono infatti ibernarsi per qualche mese consecutivo, mentre alcuni pesci possono sopravvivere divenendo solidi ghiacciati, ed alcuni tipi di rane e di rospi possono rimanere in uno stato di deidratazione per anni, finché la pioggia infine cade e li risveglia alla vita. Gli umani, per mezzo della loro tecnologia, possono congelare o preservare i propri corpi in svariate maniere. In realtà, i mammiferi che si ibernano e gli anfibi che si disidratano non raggiungono mai un autentico stato di biostasi, perchè sono ancora vivi durante la loro ibernazione (sebbene lo siano a malapena) e quindi usano ancora energia, ossia potrebbero eventualmente giungere a consumarla tutta ed infine morire. Inoltre, gli umani al momento sanno solo come entrare in uno stato di biostasi, ma non conoscono ancora nessun metodo per uscirne. E tuttavia la gente che ad oggi è già stata posta in biostasi, può ancora aver motivo di ben sperare.

Le capacità naturali di alcuni organismi di sopravvivere alla biostasi mostrano che la biostasi è possibile anche per gli umani. Nessun organismo ci mostra pienamente in che modo possa ottenersi una biostasi che funzioni bene per gli umani. Gli organismi che possono sopravvivere alla biostasi dimostrano solo che il concetto della biostasi è un concetto sensato e fondato. La biostasi funziona! Non esiste alcuna ragione nota per cui non dovrebbe poter funzionare per gli umani, e sbattendo ancora un po' la testa sul problema  quel tanto o poco che sarà necessario, si riuscirà di fatto a far funzionare la biostasi anche per gli umani.

Quali sono alcuni dei modi in cui gli umani possono essere messi in condizione di biostasi, e quali sono i vantaggi e gli svantaggi di un metodo di biostasi rispetto ad un altro? Ma, anzitutto, che cosa esattamente la biostasi fa ad un corpo?

La biostasi fa diverse cose al fine di mantenere un corpo in uno stato costante ed inalterato per tutto il tempo necessario ad arrivare al momento in cui il corpo potrà essere riportato in vita: (1) induce un arresto completo di tutti i processi metabolici che hanno luogo nel corpo, (2) induce altresì un arresto completo dei processi metabolici di tutti i microorganismi interni al corpo, cosicchè essi non siano più in grado di degradare il corpo stesso, (3) scherma il corpo dall'ambiente esterno, specie dai microorganismi esterni che potrebbero attaccarlo e dagli agenti chimici esterni che potrebbero reagire con esso, (4) fissa ed immobilizza al loro posto tutte le strutture interne al corpo, cosicché nessuna struttura possa muoversi dalla sua posizione durante il periodo di biostasi.

La descrizione precedente di come la biostasi preservi un corpo, suona quasi come il processo di imbalsamazione usato dagli antichi Egizi per le loro mummie. Le idee degli egizi riguardo la biostasi andavano certamente nella giusta direzione per quel che riguarda il risultato sperato, ma la tecnologia degli antichi egizi non era sufficientemente avanzata da poter eseguire un lavoro completo. Un confronto fra la pratica degli antichi egizi e la moderna tecnologia della biostasi potrebbe risultare rivelatore.

Quando un essere biologico muore, la sua morte è dichiarabile nel momento in cui il corpo non è più in grado di funzionare "nella sua totalità", ossia quando almeno un processo vitale "fondamentale" del corpo è interrotto da un guasto naturale o a causa dell'azione di una forza esterna. Un esempio di guasto interno potrebbe essere quello del cuore che smette di funzionare a causa di un problema interno al corpo. Un esempio di guasto causato da una azione esterna potrebbe essere quello di un cuore incapace di funzionare ancora perchè è stato perforato da una pallottola.

Non importa cosa causi la morte del corpo; in ogni caso non tutte le parti del corpo muoiono tutte nello stesso momento. Differenti parti di un corpo defunto a causa di un arresto cardiaco moriranno in momenti differenti, perché alcuni processi metabolici continuano la loro attività persino dopo che il corpo è completamente morto. Le cellule di un corpo morto di recente sono ancora vive ed in piena attività metabolica; quando queste cellule non ricevono più ossigeno e sostanze nutrienti dal flusso sanguineo, perché tale flusso si è arrestato, le cellule iniziano a cannibalizzare se stesse al fine di restare vive. Perciò, se si vuol sperare di ottenere una condizione di biostasi, tutti i processi metabolici all'interno delle cellule devono essere arrestati e bloccati tramite qualche mezzo artificiale "immediatamente dopo la morte".

Le tecniche moderne di biostasi forzano un completo arresto del corpo immediatamente dopo la morte. In alcuni tipi di biostasi ciò viene ottenuto abbassando la temperatura del corpo subito dopo la morte, cosicché nessuna delle struttutre metaboliche all'interno del corpo sia in grado di proseguire la sua attività. In altri tipi di biostasi il corpo viene svuotato da tutto il suo sangue, ed un'opportuna sostanza chimica, scelta appositamente per interferire col metabolismo di livello cellulare e per arrestare completamente l'attività di tutto il corpo, viene pompata nel sistema circolatorio. Le moderne tecniche di biostasi sembrano essere efficienti nell'arrestare i processi metabolici interni alle cellule immediatamente dopo la morte. Gli antichi egizi erano ignari dei processi metabolici perché non avevano alcun modo di esaminare il funzionamento del corpo a livello microscopico. Questo è stato il principale fallimento delle tecniche di biostasi degli antichi Egizi. I processi metabolici continuano anche dopo la morte, e le memorie e l'essenza mentale di ciò che la persona era stata vengono irreversibilmente danneggiate.

Ma d'altra parte, la pratica della mummificazione dell'antico egitto fece un buon lavoro nel preservare il corpo dal danneggiamento causato da batteri ed agenti chimici ambientali. Gli organi interni (il sistema digestivo è quello in cui si trovano i microorganismi più distruttivi) veniva di solito rimosso; le cavità corporee interne ed esterne venivano riempite da composti chimici in grado di uccidere la maggior parte dei microrganismi; Il corpo veniva disidratato oltre il punto in cui la maggior parte dei microorganismi possono ancora funzionare. Il corpo veniva avvolto in un telo, ed infine sigillato in un contenitore per proteggerlo ulteriormente dall'attacco dell'ambiente.

Le pratiche di mummificazione dell'antico Egitto riuscirono bene nel compito di fissare al proprio posto la maggior parte delle strutture corporee - poiché il corpo veniva disidratato all'estremo, fino alla sua solidificazione. I corpi viventi sono misture di solido e liquido, ed una volta che tutto il liquido sia stato drenato o solidificato, le strutture corporee interne restano definitivamente fissate al proprio posto.

Anche le tecniche moderne della biostasi di solito solidificano il corpo tramite congelamento dei liquidi o sostituendo ai liquidi delle sostanze solide. Le tecniche di biostasi delll'immediato futuro sostituiranno i liquidi del corpo con altri liquidi aventi un punto di congelamento più basso di quello dell'acqua, ossia con una sorta di sostanza anti-congelante che, una volta congelata in azoto liquido, vetrificherà invece di formare un solido cristallino, sicché al corpo verrà risparmiato ogni danno che potrebbe derivargli dal processo di congelamento.

In altre parole la pratica della mummificazione degli antichi egizi è piuttosto simile alle pratiche della moderna biostasi. Nell'antico egitto era costosto mummificare un corpo. Analogamente, oggi è molto costoso porre in biostasi un corpo. Allora come oggi, più denaro avete da spendere, meglio verrà preservato il vostro corpo.

Gli antichi egizi non mummificarono esclusivamente umani. Mummificarono anche animali quali uccelli, gatti e coccodrilli, talvolta perché si trattava di animali domestici per i quali si provava affetto, ed in altri casi per ragioni di tipo religioso.

Oggi, campioni di tessuto e completi organismi, nonché sperma ed ovuli di molte specie, vengono conservati in biostasi e preservati per un utilizzo futuro.

Tutto sommato le antiche pratiche egizie di mummificazione escono bene dal confronto con le moderne tecniche di biostasi. I corpi delle antiche mummie egizie potrebbero certamente venir riparati e riportati alla vita, quando la nanotecnologia diverrà sufficientemente avanzata da poterlo fare, ma l'essenza di ciò che la persona era - le sue memorie e la sua mente - è andata quasi certamente irrimediabilmente perduta.

La preoccupazione primaria di tutte le moderne tecniche di biostasi è la preservazione del cervello umano.

Molti credono che gli umani siano molto più che la semplice somma delle proprie parti, e che la mente di un uomo non risieda solo nel cervello di una persona, e cosa più importante di tutte che gli umani abbiano un'anima. Questa gente crede che la biostasi sia, nelle migliori delle ipotesi, una pratica insensata, e, nella ipotesi peggiore, persino immorale. Forse queste persone hanno ragione. Non so nulla sulle anime o su come le nostre menti potrebbero esistere al di fuori dei nostri corpi, ma resto tuttavia aperto a tale possibilità.

Una cosa che invece conosco è la storia della medicina. Nel passato molte persone che parlavano a fin di bene si opposero a quelli che all'epoca erano strumenti "in erba" della moderna medicina. Alcuni predicatori sbraitarono i loro vaneggiamenti dai loro pulpiti contro le malvagità della medicina moderna, gridando a viva voce che la malattia è la punizione divina che si abbatte sul malato. Tutto ciò che la gente avrebbe dovuto fare era avere fede in Dio; se avessero mantenuto il proprio cuore fedele a Dio, allora Dio li avrebbe guariti; se invece fossero morti, la loro morte sarebbe stata semplicemente la volontà di Dio, una volontà a cui nessuno dovrebbe provare ad opporsi.

Alcuni dei dottori meglio affermati in campo medico erano semplicemente ignoranti. Molti rifiutarono a priori di credere che alcune malattie erano causate da microorganismi impossibili a vedersi se non sotto la lente di un microscopio, e pensarono perciò che il microscopio fosse un qualche aggeggio mistificatorio appositamente progettato per raggirarli. Fortunatamente per la moderna medicina, anche i medici e i predicatori ignoranti si ammalavano altrettanto spesso di chiunque altro. Quando la gente è gravemente malata diventa davvero disperata, ossia disperata fino al punto di provare su se stessa persino la medicina (cosiddetta) 'diabolica'. E con l'andar del tempo finì per convincersi che la nuova scienza medica 'diabolica' funzionava altrettanto bene su medici e predicatori ignoranti al pari di quanto funzionava sulla gente comune. Improvvisamente, medici e predicatori non credettero più che la moderna medicina fosse malvagia e accettarono i microorganismi come agenti responsabili di patologie.

Giusta o sbagliata che sia, morale o immorale che sia, la biostasi verrà accettata alla stessa maniera. Chiamatelo illuminato interesse egoistico, o chiamatela la 'ovvia' vecchia paura - quella per cui quando la gente si trova a fissare direttamente in faccia la morte, molti accettano di aggrapparsi a qualsiasi speranza riescano a scorgere, si tratti di medici, farmaci, religioni o biostasi. Molta gente spende i propri ultimi mesi o anni di vita stesa a letto, viva a malapena, fra grandi dolori sopportati tenacemente solo per riuscire a vivere appena appena un altro po'. Molti diventano estremamente religiosi quando si avvicina la loro fine. Non tutte le religioni possono essere vere. Esistono così tante contraddizioni fra le innumerevoli religioni esistenti, che ovviamente almeno alcune di queste persone devono riporre la propria fede in una falsa speranza di sopravvivenza alla morte. Alcuni, nella scelta personale di un metodo di sopravvivenza alla morte, opteranno per la biostasi. Perché mai la biostasi dovrebbe essere in qualche modo peggiore di un qualsiasi altro modo di affrontare la morte? La biostasi non è certo peggio che giacere stesi in un letto a morire lentamente e molto lontani da una condizione di vita autentica, ne è peggio che riporre la propria fede in una religione fasulla nella speranza di sopravvivere alla morte.

Molti rispettabilissimi professionisti in campo medico non condividono il mio punto di vista sulla biostasi. Essi affermano che i tipi primitivi di biostasi di cui disponiamo attualmente sono, nell'ipotesi migliore, uno spreco di denaro, e, nell'ipotesi peggiore, l'espressione di un piano fraudolento appositamente concepito per sottrarre denaro alla gente.

Si, oggi la biosatsi è certamente una tecnica estremamente rozza e primitiva. Tutte le tecnologie lo sono, ai loro primordi. Potrebbe quindi essere plausibile l'idea che alcuni venditori di servizi di biostasi offrano oggi non molto più che una truffa. Sicchè chi compra servizi di biostasi stia in guardia! Nel futuro, specie dopo che la biostasi si sarà dimostrata una realtà funzionante, prolifereranno le offerte truffaldine di servizi di biostasi. Quando la biostasi diverrà una tecnologia di dimostrata efficacia, l'oculatezza dell'acquirente avrà ancora più importanza. E se la gente comprasse qualcosa che potrebbe anche non funzionare? Bhè, questa gente verrebbe posta in biostasi dopo che è già defunta, quindi in realtà non avrebbe più null'altro da perdere. La gente spreca già un mucchio di denaro in cose che non funzionano o di cui non ha affatto bisogno. Se qualcuno decide di propria volontà di farsi congelare il corpo dopo la morte, qual'è il problema?

Qualcuno potrebbe obiettare che questo denaro potrebbe essere speso meglio per rendere migliore il mondo. E non ho dubbi che si potrebbe farlo, al pari di quanto si potrebbe fare col denaro che la gente spreca per costruirsi ville e reggie o per comprare altri futili lussi. Questa sarebbe la vera tragedia della biostasi, se proprio vogliamo cercarne una, ossia che la gente più umile, generosa ed empatica è proprio quella peggio rappresentata in un qualsiasi campione degli individui posti in biostasi.

Le persone più umili, generose ed empatiche, sono quelle più preoccupate di aiutare gli altri piuttosto che se stessi, e sono quelli che più giudicano la vita in base a quanto è stata vissuta bene piuttosto che in base alla sua durata. Forse la ricompensa di queste persone è già più grande di quella che potranno raccogliere quelli che vivranno una vita più lunga.

Il più grande problema della biostasi non è che la gente sta sprecando denaro con qualcosa che potrebbe non funzionare, o che optando per la biostasi sta facendo qualcosa di immorale; il più grande problema è la questione dei problemi legali e sociali sollevati dalla pratica della biostasi.

Mettendoti in biostasi tu riponi il tuo benessere futuro nelle mani di qualcun altro. Con la biostasi basata sul congelamento in azoto liquido il tempo occorrente per sviluppare una nanotecnologia molecolare abbastanza avanzata da essere in grado di riparare il danno causato al tuo corpo dal processo di congelamento e riportarti alla vita, potrebbe essere parecchio lungo. Verrai risvegliato in un mondo completamente differente da quello che conosci oggi. Tutto ciò presumendo che il tuo corpo sorpassi intatto, durante tutto il tuo periodo di permanenza in biostasi, tutti gli sconvolgimenti sociali, i periodi di inter-regno dettati dai cambiamenti degli equilibri di potere, le trasformazioni di governi e sistemi legislativi, e la possibile bancarotta del tuo fornitore di servizi di biostasi. Inoltre, confidi che ci sia qualcuno che vorrà risvegliarti una volta che la nanotecnologia sia abbastanza avanzata da poterlo fare.

Quasi nessuna delle questioni legali che vengono sollevate dalla biosatsi è stata ancora risolta o discussa dai legislatori, men che meno in un tribunale. La biostasi richiede una nuova classe di diritti per le persone che sono in biostasi. Le prime questioni legali che sono state trattate sono: il diritto alla autodeterminazione sulla propria condizione postmortem; i diritti di proprietà personale per coloro che sono in biostasi (poiché gli individui in biostasi hanno bisogno di mantenere il diritto di proprietà sui propri beni anche dopo la morte, di modo da poter pagare il mantenimento in biostasi e la riparazione del corpo, e di modo da avere di che vivere dopo il risveglio. Pensate per un momento alle dure, amare e prolungate dispute legali combattute in tribunale per questioni d'eredità dai parenti stretti di un defunto; Immaginate le stesse battaglie condotte in tribunale nel caso che non ci sia eredità da spartire perché "il vecchio, si è portato tutto con se".

Gli individui in biostasi non avrebbero alcun diritto legale fino a quando non fossero risvegliati 'con successo' dallo stato di biostasi. Solo agli individui in biostasi che potessero essere riportati in vita dalla tecnologia disponibile in un dato momento, verrebbero riconosciuti diritti legali. Col passare del tempo, anche altri individui in biostasi rientrerebbero fra quelli a cui possono esssere riconosciuti diritti legali, fino ad arrivare al punto in cui tutti quelli che possono essere ricostruiti da naniti impilatori di atomi , avrebbero diritti legali riconosciuti.

E a quel punto, che fare di quelli in biostasi i cui cervelli si sono danneggiati troppo gravemente perché li si possa riportare in vita come fossero la stessa persona d'un tempo? Andrebbero risvegliati e lasciati allo stato vegetativo, giusto per dichiararne la morte legale e poi seppellirli, o andrebbero forniti di nuove - ma arbitrarie - memorie ed identità?

Anche dopo che tutte le questioni legali implicate dalla biostasi fossero state sistemate, altri problemi verrebbero sollevati dalla pratica della biostasi. I governi potrebbero decidere di mettere i criminali in biostasi perchè sarebbe più economico del continuare ad ospitarli e nutrirli in un carcere.

Molto peggio ancora, alcuni governi autoritari potrebbero rastrellare interi gruppi di persone quali: gruppi etnici, seguaci di un certo credo religioso, simpatizzanti di una partito politico avversario. Immaginate la situazione seguente: un ambasciatore delle Nazioni Unite parlando all'asemblea generale dell'ONU dice: "Il nostro paese è sull'orlo di una guerra civile. Dobbiamo agire subito per mantenere la pace. Sarebbe il modo più umanitario possibile per controllare la situazione. Queste persone non sarebbero morte, ma solo poste in biostasi. Ma se il mio governo non le mettesse in biostasi, molte centinaia di altre persone morirebbero oggi per causa loro. Il mio governo ha bisogno di tempo per operare le trasformazioni che questi ribelli chiedono invece di ottenere immediatamente. E' per il bene degli stessi ribelli che li metteremmo in biostasi. Noi, in questa amministrazione, pensiamo che quelli che sono in biostasi restano comunque cittadini del nostro grande paese. Tutti i beni e i diritti che possedevano prima della biostasi non verrebbero loro tolti. Una volta che le necessarie trasformazioni siano state compiute dalle leggi del nostro grande paese, essi verrebbero risvegliati ad una vita che sarà per loro di maggior gradimento".

Una volta che il mondo abbia dimenticato l'impegno che tale governo aveva assunto nei confronti di queste persone in biostasi, si verificherebbe una "inspiegabile interruzione energetica nell'alimentazione dei dispositivi di biostasi" di questa gente, col risultato di danni irreparabili per i corpi in biostasi. Sarebbe una grande tragedia per il paese intero. Il giorno seguente sarebbe debitamente dichiarato "giorno di lutto nazionale".

Qual'è la tua reazione mentre leggi a proposito della biostasi? La maggior parte della gente si focalizzerà su aspetti circoscritti e parziali della biostasi, escludendo quasi completamente altre questioni che riguardano tale pratica. La maggior parte della gente che sta leggendo questo libro potrebbe perciò essersi già formata una opinione personale riguardo alla biostasi, una opinione basata su aspetti parziali e circoscritti ma che perde di vista il 'grande' quadro della questione nella sua interezza.

La gente che sa come funziona il corpo umano, sa anche quanto sia difficile riparare migliaia di miliardi di cellule solo leggermente danneggiate dal congelamento in azoto liquido. Medici e ricercatori medici obietteranno che è impossibile riparare quel tipo di danno, e ignoreranno le implicazioni religiose, etiche e legali della pratica della biostasi. Questa gente competente non ha però alcuna esperienza nell'area della nanotecnologia molecolare e perciò non ha idea di cio che sarà possibile fare quando la nanotecnologia molecolare sarà divenuta una tecnologia ormai matura. Queste persone, pur per altri versi estremamente competenti, si sono fatte una opinione sbagliata sulla biostasi perché l'hanno basata su una serie di ragioni sbagliate.

Altre persone sarebbero invece dotate dell'esperienza occorrente per comprendere che la nanotecnologia potrà infine divenire capace di riparare il danno subito da un corpo a seguito del congelamento in azoto liquido. E queste persone potrebbero invece dire: "continuate pure a congelare la gente, congelate le vittime di incidenti, congelate i soldati caduti in battaglia, congelate i bambini morti nell'infanzia, congelate uomini e donne di grande valore come Einstein e Madre Teresa, congelate chiunque voglia essere congelato dopo la morte, congelate persino gente ancora in vita che pensa di poter vivere nel futuro meglio di quanto viva nel presente e che al contempo non vuole affannarsi a vivere gli anni intercorrenti". Chi parla così crede fermamente nel concetto della biostasi. Ma in realtà costoro non sanno affatto quante decadi occorreranno prima che la nanotecnologia molecolare sarà avanzata a sufficienza da poter risvegliare chi è in biostasi, e nemmeno sanno chi si prenderà cura dei corpi durante gli anni di biostasi, o di quali innovazioni legali servirebbero per proteggere coloro che sono posti in biostasi, o chi si prenderà cura dei figli infanti o degli anziani genitori di coloro che andrebbero in biostasi, e nemmeno sanno se - in primo luogo - la biostasi corrisponde davvero alla volontà di tutti coloro che vi verrebbero sottoposti.

La maggior parte della gente non è esperta di medicina o di nanotecnologia molecolare, ma riguardo alla pratica della biostasi "tutti" hanno comunque "forti" punti di vista pro o contro, e tuttavia si tratta di punti di vista basati non su ciò che sarebbe possible realizzare, ma 'distorti' dalle veementi reazioni emotive fondate su credenze personali e su personali desideri riguardanti il modo in cui dovrebbe andare il mondo.

Questo è il motivo per cui l'educazione è una parte così importante del processo di sviluppo di tutte le tecnologie emergenti. Nessuno (incluso chi scrive a proposito di tali tecnologie) comprende appieno tutte le implicazioni di una qualsiasi nuova tecnologia. Spesso i fatti - nonché i modi di usare tali fatti - sono totalmente sconosciuti. Non è l'insegnamento dei fatti e di come usarli che dovrebbe essere il "focus" principale dell'educazione riguardante le nuove tecnologie. Insegnare a pensare, nonché scoprire tutti assieme terreni comuni per discutere e spiegare le informazioni disponibili, è il 'vero' focus cruciale.

La Preparazione

La preparazione che dobbiamo affrontare per sopravvivere al futuro è questione di vita o di morte. La nostra preparazione ha bisogno di essere completamente esaminata e verificata alla ricerca delle sue pecche, perché è indispensabile accertarci che stiamo davvero preparando noi stessi alla sopravvivenza e all'avanzamento. Per queste ragioni ho incluso alla fine di questo libro un capitolo bibliografico dedicato a libri e articoli che affrontano gli argomenti trattati in "La Preparazione". Il che non vuol dire che ho fornito una lista completa di scritti su tali argomenti, ma solo una lista di quelli con cui ho familiarità. La posta in palio nel gioco della vita e della morte è di gran lunga troppo alta perché qualcuno possa prendere assolutamente per buona la mia parola (o quella di qualsiasi altro) riguardo a quali saranno gli avanzamenti significativi per il nostro futuro. Ciò che io raccomando alla gente è di leggere il più possibile per divenire meglio informati riguardo le direzioni che la tecnologia sta preparando per noi, e non - per fortuna - di concordare necessariamente con qualcuno dei miei punti di vista; tutti abbiamo bisogno del ventaglio di punti di vista differenti più largo possibile per poter prendere decisioni informate riguardo ai sentieri tecnologici su cui ci incammineremo.

I più importanti Avanzamenti Significati del Nostro Tempo

-Nanotecnologia

-Tecnologia dei Computer

-Intelligenza Artificiale

-Estensione della Durata della Vita e della Durata di una Condizione di 'Buona Salute'

-Capacità di Creare Nuova Vita

-Colonizzazione Umana dello Spazio

-Capacità Umana di Fondere la Sua Tecnologia con gli Esseri Viventi

Tutti i suddetti nuovi avanzamenti significativi sono già stati precedentemente discussi in questo libro in una  qualche misura. Nessuno di questi avanzamenti significativi è stato trattato con la esaustività che meriterebbe, poiché lo spazio di un singolo libro è troppo limitato perché si possa fare altrimenti. Rimandandovi ad altri libri per quasi tutti gli avanzamenti suddetti, mi concentrerò ora su uno solo di essi: la Colonizzazione Umana dello Spazio.

Storia Spaziale

I prionieri delle tecnologie dei razzi a propulsione, scienziati come Herman Obert e Robert Goddard, hanno speso molte energie nel rispondere ripetutamente alle stesse ricorrenti domande. Ad esempio: come possono i razzi funzionare nel vuoto dello spazio, essendo questo privo di aria contro cui il gas espluso possa spingere il razzo? (Risposta: il gas espulso muove il razzo spingendosi contro l'interno dell'ugello di esplusione, non contro l'aria esterna all'ugello. Di fatto i razzi funzionano meglio nel vuoto dello spazio che non nell'atmosfera; nello spazio, infatti, non esiste una pressione atmosferica posteriore, e ne deriva un maggiore rapporto d'espansione dei gasi espulsi). Molta gente tuttora non può credere che una navetta spaziale possa conquistare un'orbita stabile attorno alla Terra; e ciò a dispetto del fatto che la Luna orbita intorno alla terra, la Terra orbita intorno al Sole, e così via. I pionieri spaziali sono costantemente bombardati dalle domande più elementari, spesso non provenienti nemmeno da gente che sta sinceramente cercando risposte a tali questioni ma che persegue solo l'intento di difendere la propria visione del mondo contro le nuove,  eretiche idee.

Nel 1957, lo Sputnik orbitò attorno alla terra, dimostrando ciò che gli scienziati dei razzi avevano affermato per tutto il mezzo secolo precedente. Gli USA erano ben determinati a raggiungere e sorpassare i russi nel campo delle conquiste e delle tecnologie spaziali. Nonostante questo, burocrati dell'agenzia spaziale, politici capricciosi, e dirigenti aziendali, rifiutarono testardamente di ascoltare ciò che gli scienziati proponevano; questi ultimi affermavano che si sarebbe dovuto costruire un razzo riutilizzabile o un aereoplano spaziale, da utilizzare per costruire stazioni spaziali orbitanti attorno alla Terra. Facendo base su tali stazioni spaziali si sarebbe partiti da una posizione conveniente per esplorare il sistema solare e per estrarre dalla luna, e da altri asteroidi, utili materiali da costruzione per la realizzazione di grandi colonie spaziali permamenti nello spazio libero.

Gli scienziati aerospaziali furono ignorati in favore di una idea il cui potenziale visionario era maggiormente utilizzabile dai politici nelle loro propagande elettorali; l'immagine di un unico e diretto glorioso balzo verso la luna per battere in corsa i russi. Una volta ottenuta la gloria della sconfitta dei russi e la gloria della conquista della luna, i politici statunitensi non furono sufficientemente visionari da sfruttare ulteriormente i programmi spaziali per ottenerne profitti policiti, sicché si impegnarono per tagliare lo stanziamento dei fondi destinato alla NASA al fine di poter quantomeno ben figurare come buoni amministratori del denaro pubblico.

Quelli che comprendevano che la colonizzazione dello spazio era davvero importante per l'umanità, lottarono per mantenere attivi i programmi spaziali dei rispettivi paesi; ma in tutto  il mondo i programmi spaziali restarono perpetuamente impantanati nella burocrazia dei finanziamenti governativi, e incapaci di divenire altro che mere estensioni degli obiettivi nazionalistici dei rispettivi paesi.

Ciò che si sarebbe potuto realizzare negli anni '60, a tutt'oggi non è stato ancora realizzato. Ora c'è gente, me stesso incluso, che afferma che avremmo bisogno di stazioni spaziali permanenti e colonie spaziali in orbita terrestre per costruire - nello spazio libero - colonie spaziali ancora più grandi e migliori, utilizzando i materiali di costruzione estratti dalle prime miniere coloniali situate sugli asteroidi e sulla luna. La maggior parte di noi concorda sulla disperata indispensabilità di realizzare queste colonie spaziali, poiché le nuove tecnologie creeranno pericoli potenziali che potremmo anche non saper controllare qui sulla Terra - il che non vuol dire che pensiamo che non dovremmo sviluppare e tentare di tenere sotto controllo queste nuove tecnologie anche sulla Terra.

E' verosimile che la colonizzazione umana dello spazio non richieda alcun tipo di cambiamento nelle attitudini mentali o priorità umane? Se così fosse, gli esseri umani potrebbero allora procedere nella loro opera di colonizzazione dello spazio secondo lo stesso lento, burocratico e rischioso processo che hanno sempre adottato. Le nostre colonie spaziali (quando le avremo infine costruite) potrebbero continuare a riflettere le stesse visioni a breve termine dei loro creatori terrestri: ossia le visioni dei burocrati della agenzia spaziale, quelle dei politici desiderosi di ben comparire alle prossime elezioni, quelle dei dirigenti aziendali che vogliono far bella figura alla prossima riunione degli azionisti e - soprattutto - quelle dei governi della Terra che sponsorizzeranno l'impresa spaziale ma continueranno a vigilare costantemente affinché i coloni non sfuggano al loro ferreo controllo governativo. Questo è il perfetto metodo governativo per colonizzare lo spazio; fornisce l'illusione di vincere l'intrattabile sfida erculea di colonizzazione dello spazio, è relativamente indolore e - quel che più conta - nessuno deve sforzarsi di pensare da solo perché "da qualche parte, qualche pensatore particolarmente brillante ha esaminato a fondo ogni possibile opzione ed è riuscito a vedere qualche soluzione che noi gente comune semplicemente non comprenderemo mai". Rassicurati dalla convinzione che i nostri governi benevoli sanno bene quel che stanno facendo, faremo tutto il possible per dare il nostro contributo all'avanzamento della condizione dell'umanità, e l'umanità intera potrà sentirsi libera di cadere in un profondo e riposante sonno, dal quale noi tutti verremo bruscamente risvegliati quando ormai sarà troppo tardi.

Questo attuale (e futuro?) stato di cose mi sembra del tutto inaccettabile, e spero che così appaia anche a voi. Le idee genuine che muovono l'impresa di colonizzazione dello spazio dovrebbero essere l'avanzamento, l'evoluzione, e le opportunità di migliorare noi stessi in misura sostanziale. E non il desiderio di mantenere lo 'status quo' estendendo allo spazio la ricerca del potere dei governi terrestri, limitandosi così a ripetere ed amplificare gli errori passati della storia umana.

Noi tutti ci lamentiamo almeno di qualche aspetto della nostra condizione di vita qui sulla Terra. Ci lamentiamo della troppa interferenza governativa nelle nostre vite, delle troppe tasse, degli ufficiali governativi corrotti, del decadimento morale, della difficoltà di riuscire a sbarcare il lunario, del tasso di criminalità, della distruzione dell'ecosistema terrestre, delle guerre e delle minacce di guerra… e della mancanza di significato delle nostre vite. La colonizzazione dello spazio è l'ultima possibilità che l'umanità ha di agire concertatamente per tentare di vivere il tipo di vita che vorremmo o che abbiamo bisogno di vivere. Occorre che ci prendiamo carico della piena responsabilità delle nostre azioni, invece di delegare ad altri (governi, chiese, affaristi) la responsabilità di migliorare le nostre vite.

Lo spazio può essere un nuovo punto di partenza per tutti noi, ma solo se - PRIMA che la colonizzazione spaziale cominci - ci impegneremo tutti ad attuare le indispensabili trasformazioni delle nostre attitudini mentali che sappiano risollevarci da quanti più possibile dei nostri tanti problemi attuali e che sappiano aiutarci a prepararci anche agli inediti nuovi problemi che direttamente scaturiranno dalla nostra tecnologia futura. L'alternativa è quella di avviare la colonizzazione dello spazio lasciando assolutamente intatte le nostre attuali attitudini mentali, il che ci 'vincolerà' definitivamente ai nostri problemi attuali e ci costringerà a riprodurli inalterati sulle nostre future colonie spaziali. In più, in un secondo momento, ulteriori nuovi problemi verranno direttamente originati dalle nostre tecnologie future. Se noi umani non dovessimo essere sufficientemente desiderosi di cambiare noi stessi di modo che si possa rendere lo spazio un nuovo punto di partenza per l'umanità, tanto varrebbe dimenticarci del tutto della colonizzazione spaziale e restarcene tranquillamente qui sulla Terra!

La preparazione fisica che occorre per la colonizzazione dello spazio è, relativamente parlando, piuttosto diretta: costruizione di habitat, costruzione di un sistema di supporto vitale che possa rendere l'habitat compatibile con la vita, e costruzione di un sistema di lancio per trasportare il tutto nello spazio. Al confronto, la preparazione 'mentale' necessaria per una colonizzazione spaziale di successo è una sfida molto più ardua. La preparazione mentale per la colonizzazione spaziale è compito per gli individui - e non per governi, corporazioni aziendali o istituzioni religiose. I progressi della tecnologia umana e le spinte espansionistiche di governi e corporazioni aziendali, obbligheranno in ogni caso l'umanità a colonizzare lo spazio, ma se la colonizzazione dello spazio si basasse su queste motivazioni, essa non perseguirebbe i migliori interessi dell'uomo ordinario, e nemmeno quelli della sua libertà personale.

L'Hardware Spaziale non è un Problema

L'invenzione della tecnologia necessaria per la colonizzazione dello spazio verrà da sè. Non c'è alcuna scarsità di menti brillantemente inventive capaci di progettare l'hardware spaziale necessario alla colonizzazione dello spazio; esiste solo scarsità di gente desiderosa di ascoltare gli inventori di tale hardware, nonché una estrema scarsità di gente sufficientemente lungimirante da offrire alle nuove idee una qualche possibilità di essere messe alla prova. Il solo impedimento alla colonizzazione dello spazio è l'attitudine mentale.

E tuttavia le domande avanzate più spesso dalla gente sono invariabilmente quelle relative all'hardware necessario; non si comprende abbastanza che l'uomo riuscirebbe infine a costruire qualsiasi hardware di cui dovesse aver bisogno. Certamente esisteranno tempi e sedi in cui le domande relative all'hardware spaziale saranno più che legittime; ma una volta che le ragioni pro-colonizzazione spaziale siano state dettagliate in modo incontestabile, e gli scopi dell'impresa di colonizzazione siano stati ben stabiliti (ad esempio: quale tipo di stile di vita vorremmo condurre nello spazio, in quali mansioni vorremmo lavorare nello spazio), ed una volta che l'opera di necessaria preparazione mentale sia stata ben avviata, potremo allora concentrarci sul compito di prendere decisioni riguardo l'hardware da utilizzare. Costruire hardware spaziale e colonizzare lo spazio con le attitudini mentali attuali con cui guardiamo allo spazio stesso, lasciando altresì immutata ogni altra nostra attitudine mentale, sarebbe solo uno spreco di tempo; faremmo meglio, allora, a restare sulla Terra tentando la fortuna contro le nostre probabilità di essere abbastanza forti da sopravvivere alla grande trasformazione della vita sulla Terra quando essa infine giungerà; e ovviamente poiché non ci cureremmo affatto di quel che accadrà al resto della vita sulla terra, lasceremo che sia la Terra stessa ad occuparsene per conto nostro.

Lo Spazio è la Nostra Casa

Un'altra attitudine mentale predominante che è indispensabile modificare è: lo spazio è un posto da visitare o da esplorare ma la Terra è la nostra 'casa'. Mettiamo da parte per un momento la questione del perché mai dovremmo prenderci la briga di esplorare lo spazio se pensiamo di non voler mai insediarci definitivamente in esso; consideriamo solo la seguente questione: in che senso la Terra è la nostra casa?

La gente si sposta continuamente da un luogo all'altro della Terra alla ricerca di nuove opportunità. Sotto quale aspetto spostarsi nello spazio alla ricerca di opportunità inedite dovrebbe essere cosa in qualche modo differente?

In che modo la gente desidera vivere la propria vita sulla Terra? La gente vuole vivere all'aperto e sperimentare ogni cosa che la terra ha da offrire? Le persone di solito schermano se stesse dall'ambiente terrestre naturale, e si avventurano fuori dai loro edifici (schermi) solo quando è strettamente necessario o se le condizioni metereologiche sono piacevoli. In un certo senso, vivere in questa maniera non è persino peggio che vivere in una colonia spaziale in cui esistono molti ambienti simil-terrestri fra cui poter scegliere? La maggior parte della gente non andrebbe nello spazio per dimenticarsi del tutto della impredicibile spontaneità dell'ambiente della Terra. La gente si lagna quando piove sui viali passeggiabili, e la maggior parte della gente odia i climi estremamente ventosi o estremamente caldi ed umidi, ed inoltre quasi nessuno ha piacere di ritrovarsi in una tempesta gelida.

Alcune persone provano un forte senso di connessione con la Terra. Perché le persone non dovrebbero sentire lo stesso tipo di connessione con queste loro nuove case?

La gente vuole un luogo di sua proprietà, preferibilmente un luogo spazioso; un posto che sia in qualche modo piacevole, grazioso, non troppo lontano dai negozi, non troppo lontano dall'assistenza medica eventualmente necessaria in caso di malattia; un posto che sia vicino al luogo di lavoro e vicino ai propri cari. Le colonie spaziali possono fornire un posto siffatto a tutti coloro che vorranno lavorare per le colonie. Qui sulla Terra solo pochi fortunati possono usufruire di un posto come questo.

Esiste abbastanza materiale da costruzione nella fascia asteroidale principale posta fra Marte e Giove da costruire oltre mille colonie spaziali, ognuna dotata di una superfice abitabile di estensione pari all'intera superfice terrestre (inclusa la superficie della Terra che è coperta dagli oceani). Sotto quale aspetto mille "Terre" sarebbero meno attraenti di una Terra sola?

Pensiamo ai nostri scopi qui sulla Terra. Quanta estensione di suolo ti piacerebbe possedere come tuo habitat personale? Forse un terreno di 36 acri con una spaziosa villa annessa? Pensa agli effetti negativi che i tuoi scopi ed i tuoi sogni avrebbero sul resto della gente della Terra e sulle altre forme di vita terrestri. Se ognuno sulla Terra possedesse un terreno di 36 acri posto su quella porzione di suolo terrestre che gode di climi temperati, la maggior parte della Terra sarebbe coperta da altri possedimenti analoghi, senza che resti spazio alcuno per la vita naturale selvaggia, ne per le fattorie e le foreste. E per di più non sarebbe neanche possibile per tutti possedere quella stessa estensione di suolo che tu desideri, nonostante che la maggior parte delle persone vorrebbe esattamente la stessa cosa che tu stesso desideri. Nello spazio, invece, tutti potrebbero possedere ciò che vogliono, almeno fintanto che saranno disposti ad impegnarsi nel duro lavoro necessario per conquistarselo, e a meno che ciò che si desidera non sia infrangere intenzionalmente i diritti di possesso di qualcun altro.

La Terrra restebbe pur sempre a disposizione come meta di una vacanza, o potresti anche ritornare definitivamente a vivere su di essa. Spostarsi nello spazio non significa necessariamente intraprendere un viaggio di sola andata.

La colonizzazione degli altri pianeti non è la risposta giusta. La colonizzazione umana di mondi fabbricati dall'umanità stessa "è" la risposta giusta. Gli altri pianeti rappresentano posti ottimi per l'esplorazione e la ricerca di conoscenza, o ottimi siti minerari per estrarre materiali da costruzione; ma non sono affatto posti buoni per insediarci la vita umana su lunghi periodi di tempo. Le colonie spaziali di fabbricazione umana godranno di una costante sorgente di energia quasi gratuita nella forma di luce solare, ed offriranno ambienti vitali praticamente incorrotti, facile accesso alle sorgenti di cibo ed abbondanza di opportunità di lavoro.

Su altri pianeti sarebbe molto più arduo procurarsi queste stesse cose, ed inoltre ti ritroveresti vincolato nuovamente al suolo da una ineludibile attrazione gravitazionale. E' molto più facile fornire gravità ad un mondo di fabbricazione umana che sfuggire alla gravità naturale di un pianeta. Nessuno dei pianeti con cui verremo a contatto potrà in alcun caso offrirci un ambiente adatto all'insediamento umano; dovremmo circoscrivere piccole porzioni del pianeta stesso tentando di colonizzare cupole sigillate o altre analoghe strutture, al fine di mantenere una netta separazione fra l'ambiente vitale interno e quello planetario esterno. E' molto più facile costruire un habitat dal nulla che colonizzare un pianeta preesistente.

Realizzare molte colonie spaziali pienamente autosufficienti, situate nello spazio libero e rotanti su se stesse al fine di produrre l'effetto della gravità, e con ogni colonia che si governa da se senza alcuna interferenza politica da parte di altre colonie spaziali o da parte della Terra: ecco quale dovrebbe essere l'autentico scopo della colonizzazione dello spazio!

Il Primo Insediamento Coloniale Spaziale

La prima colonia spaziale dovrà essere posta in orbita attorno alla Terra, poiché la prima colonia spaziale sarà dipendente dalla terra per i materiali da costruzione - nonché dipendente dai mercati terrestri per lo smercio dei prodotti della colonia. La prima colonia spaziale sarà una enorme struttura sita in una alta orbita Terrestre, alta quanto basta da non doversi mai preoccupare dei detriti che le precedenti attività spaziali umane hanno già lasciato in orbita attorno alla Terra. Inoltre, l'orbita della colonia dovrà essere alta anche perché non dovrà correre il rischio di degradare rapidamente.

I punti "LaGrangiani" fra la Terra e la luna dovrebbero costituire dei buoni siti per la prima colonia spaziale, sebbene tali punti potrebbero essere troppo distanti dalla Terra perché sia possibile raggiungerli in un singolo balzo. I punti di LaGrange sono le posizioni intermedie fra la Terra e la luna in cui l'attrazione gravitazionale esercitata dalla Terra e quella esercitata dalla luna si annullano reciprocamente. Perciò, una colonia sita in un tale punto non verrebbe spostata dalla sua posizione né per effetto della attrazione terrestre né a causa di quella lunare, e, al pari di quanto fa la luna orbitando attorno alla Terra, la colonia spaziale orbiterebbe attorno alla Terra con lo stesso periodo orbitale della luna.

Lo svantaggio della scelta dei punti di LaGrange è che essi sono molto più vicini alla luna che alla Terra. Viaggiare dalla terra ad un punto di LaGrange potrebbe richiedere parecchio tempo e carburante. Anche se si costruisse una stazione di rifornimento carburante in una orbita terrestre più bassa, per rifornire le navette prima del loro balzo definitivo verso il punto di LaGrange, le navette dovrebbero essere parecchio grosse affinchè possano trasportare tutto il carburante necessario a compiere il viaggio in una singola tappa. Data la difficoltà di colonizzare i punti di LaGrange, un'orbita alta ma più prossima alla Terra potrebbe essere una locazione più attuabile per la prima colonia spaziale.

La collocazione della prima colonia spaziale è una decisione che deve essere presa collettivamente dai coloni spaziali potenziali. Molti sono i fattori che influenzano tale decisione; prossimità ai mercati, stili di vita desiderati, usi futuri della colonia, accesso futuro a nuove risorse di materiali da costruzione, e così via. Realisticamente, la decisione riguardante la collocazione della prima colona spaziale, sarà più probabilmente basata su considerazioni di tipo economico piuttosto che su ciò che si vorrebbe che la prima colonia spaziale diventasse.

Volontà Umana per la Colonizzazione dello Spazio

La prima colonia spaziale dovrebbe essere il risultato di uno sforzo di gruppo mirato al miglioramento della vita di ogni colone. Possiamo imparare dai passati tentativi di costruire nuove comunità, poiché anch'essi si prefiggevano obiettivi ambiziosissimi.

Varie chiese, governi, comunità, ed altri tipi di imprese cooperative, in passato hanno provato ad accrescere la prosperità della comunità intera. Queste imprese, quasi senza eccezione, sono rapidamente giunte al fallimento. I motivi del fallimento delle imprese cooperative, sono:

1) Le imprese cooperative di solito provano a rendere tutti uguali. La gente però non è affatto uguale; alcuni lavorano più alacremente, o sono più scaltri ed abili di altri nello svolgimento di una particolare mansione. La gente che eccelle in una mansione, o che è meno pigra, viene - da un lato - disincentivata dall'organizzazione cooperativa e - dall'altro - si adagia facendo troppo affidamento sulla organizzazione cooperativa stessa. Affinché le persone possano eccellere, deve essere loro permesso di elevarsi al di sopra di ciò che è la norma, e chi eccelle deve essere ricompensato per il suo sforzo.

2) Quando diventa oramai evidente che una impresa cooperativa sta iniziando a fallire a causa del fatto che la gente non riceve ricompensa o riconoscimento in misura equa, vengono immediatamente istituite alcune forme di leadership centralizzata per tentare di rafforzare l'equità. I leader che conducono una impresa cooperativa sono però essi stessi intrinsecamente ineguali. Essi solitamente sfruttano le loro posizioni per accumulare potere esclusivamente a vantaggio di se stessi, e una volta acquisito il loro potere sono raramente propensi a cederlo. Occasionalmente capita che un leader non usi la sua posizione esclusivamente per accumulare potere, e che si prodighi sinceramente nel fare del suo meglio per risolvere i problemi, ma invece di essere apprezzato per ciò che fa diviene un bersaglio ideale. Tutti lo giudicano debole, biasimandolo per ogni problema, e tentando incessantemente di sottrargli potere o manipolarlo per i propri fini.

Le imprese cooperative falliscono perché sono intrinsecamente inique. Una volta che la gente comprende che non si viene più trattati equamente, la cooperativa cade a pezzi o si trasforma in una impresa basata principalmente sulla avidità personale dei suoi partecipanti.

Ed infine, anche le imprese esclusivamente basate sull'avidità falliscono, anche se impiegano più tempo delle altre. Le imprese basate sull'avidità falliscono perché la gente prima o poi comprende di non avere alcuna possibilità di lavorare per se stessa da una posizione di potere, dato che il potere sulle vite della gente finisce per concentrarsi in misura così estrema nelle mani di pochi che tutti divengono ben consapevoli che l'unico modo per ottenere un qualche potere è di prenderselo con la forza (tumulti, rivoluzioni, scismi religiosi, ecc…)

Tutte le imprese di successo e durature (compagnie commerciali, governi, religioni) sono ibridamente composte da caratteristiche come quelle delle imprese cooperative ed altre come quelle delle imprese basate sull'avidità. Se esaminate attentamente, le imprese di successo e durature mostrano di avere in comune alcuni elementi indispensabili che sono direttamente responsabili del loro successo. Tali elementi comuni derivano tutti dalle passioni umane precedentemente menzionate. Ogni impresa commerciale di successo ha al suo cuore una fedelissima devozione verso una qualche passione umana. La cosa non è esplicitamente compresa dalla gente interna all'impresa. Gli individui che partecipano all'impresa sanno solo che sono felici perchè: hanno buone probabilità di avanzamento (conquista), sono ricompensati per i loro pensieri creativi (creatività) e per il loro duro lavoro (mera equità); gli impiegati sono combattivi ma sentono pur sempre un forte senso di appartenenza alla comunità (empatia) perché quando la compagnia ha successo tutti loro hanno successo ('conquista' - condivisa nella forma di promozioni, bonus retributivi o partecipazioni ai profitti)

I governi di successo e duraturi sono anch'essi basati sulle passioni umane. Tutti i governi cominciano come atti vittoriosi di conquista su un precedente potere governativo. Tale conquista è ciò che inizialmente "lega" la nazione. Per poter conservare la propria potenza, un governo nazionale deve produrre per i suoi cittadini un flusso ininterrotto di nuove passioni comuni.

Gli Stati Uniti d'America nacquero da una vittoria militare sugli Inglesi, e mantennero un costante ritmo di conquista ed espansione per circa duecento anni. Gli USA sconfissero in più battaglie gli eserciti inglesi, francesi e spagnoli, sconfissero i loro compatrioti Americani pro-schiavitù, sconfissero ogni tribù pellerossa residente all'interno di ogni territorio su cui gli Usa avanzavano delle pretese, sconfissero l'esercito regolare messicano nonché uno o due eserciti di ribelli del Messico, sconfissero gli strenui difensori di una o due religioni, piegarono ai propri scopi gli esiti finali di due guerre mondiali, sconfissero i russi nella corsa verso la luna, vinsero la Guerra Fredda, e sconfissero l'esercito iracheno. Ma non è esclusivamente la condivisione della passione per la conquista militare che ha permesso agli USA di restare una nazione unita per così tanto tempo. Esistono anche altre passioni condivise dai suoi cittadini a cui va il merito di continuare a tenere assieme gli USA.

La costituzione degli Stati Uniti mostra chiaramente l'alto grado di comprensione che i suoi creatori avevano di quanto fosse indispensabile alimentare passioni umane come l'empatia e la creatività per il benessere sia degli individui che della nazione. Gli USA hanno attivamente intrapreso il loro cammino lungo un sentiero basato sulla creatività e sull'empatia; un destino manifesto (mal condotto ma coesivo), l'abolizione della schiavitù, eguaglianza per le donne, libertà di culto, separazione fra chiesa e stato, libertà di espressione e di pensiero, ed un flusso inarrestabile di programmi d'aiuto sociale. Molte volte i governi degli Stati Uniti hanno sbagliato nello scegliere le modalità di percorrenza di questi sentieri di passione, e in qualche caso il fallimento è stato clamoroso e completo, ma son pochi a conoscere in anticipo quel che funzionerà o fallirà. E il punto più importante per la sopravvivenza della nazione in quanto tale, non è tanto il fatto che la nazione riscuota sempre il successo nelle sue imprese basate sulla passione, quanto la capacità della nazione di accendere la passione della sua gente.

Le religioni devono accendere le passioni dei loro seguaci se vogliono essere imprese di successo. Gli ingredienti di solito necessari sono passioni quali: la passione per la conquista (sulla morte e sulle altre religioni), la passione per la ricerca di conoscenza, ed una grande empatia reciproca fra i devoti.

Le religioni possono diventare una forza motrice di potenza che non ha eguale alcuno. Una religione può spingere un credente verso la morte in modo che sia esso stesso a sceglierla. Una religione può persino soggiogare ed imbrigliare le passioni umane obbligate quali la passione per il cibo e per il sesso. Le religioni sono in grado di fare tutte queste cose grazie al fatto di riuscire ad accendere con grande ardore quelle passioni umane che una particolare religione sente essere importanti per i propri scopi, e grazie al fatto di riuscire allo stesso tempo ad infiacchire altre passioni che quella religione sente essere pregiudizievoli per il raggiungimento di tali scopi.

Talvolta, questo stesso grado di passione può essere instillato in individui che vengono reclutati da altri tipi di imprese umane. Gente che è esasperatamente patriottica, agenti di commercio che vivono solo per vendere, managers immersi totalmente in un flusso senza fine di dettagli di business e di problemi da risolvere: al pari dei fanatici religiosi, questi sono tutti esempi di individui completamente immersi nel fervore generato da una particolare passione umana. Lo svantaggio è che talvolta questa gente ha punti di vista estremamente distruttivi per gli individui che sono attorno a loro e che non la pensano come loro. Persone del genere, piuttosto che essere classificate come aberrazioni, dovrebbero essere considerate esempi viventi di ciò che noi stessi potremmo e dovremmo divenire. Queste persone potrebbero anche non aver sempre ragione per quel che riguarda le loro personali visioni del mondo, ma questa circostanza può essere persino sfruttata a nostro vantaggio, perché essi non solo ci insegnano come si possa essere felici, ma altresì evidenziano alla nostra attenzione quali potrebbero essere i potenziali problemi che vanno risolti per ricostruire ex-novo le nostre tradizioni passionali di modo che rispecchino in maniera più accurata l'universo attorno a noi.

Usare le Passioni Umane per Colonizzare lo Spazio

Per i primi coloni spaziali, le passioni umane costituranno la sorgente della loro gioia di lanciarsi nell'impresa spaziale e della tenace perseveranza necessaria per superare ogni ostacolo interposto sulla via per divenire un colone spaziale.

L'avvio dell'impresa di colonizzazione spaziale deve essere sostenuto da considerazioni puramente logiche. Le ragioni per la colonizzazione dello spazio dovranno essere esplicitate totalmente, per poi essere attentamente esaminate e verificate per determinare se tali ragioni siano in linea con una percezione realmente veritieria sulla natura dell'universo. Le tradizioni umane che non sono vere, andrebbero scartate e sostituite da tradizioni che riflettano in modo maggiormente veritiero la realtà dell'universo nonché del ruolo che l'uomo ha nell'universo stesso. Gli scopi dell'intera impresa devono essere accuratamente stabiliti, deve essere progettato l'hardware adeguato, e si devono stendere adeguate pianificazioni finanziare cui attenersi durante ogni fase operativa del cammino verso la colonizzazione dello spazio.

Una volta che la logica pura abbia tracciato un piano di azione, le passioni umane potranno essere sfruttate perché il piano si realizzi appieno. Per ogni meta che ci si prefigge verrano individuate altre mete componenti, e il raggiungimento di ognuna di queste verrà affidato a uno di molti gruppi indipendenti. Una particolare attenzione dovrà essere riservata alle modalità secondo cui verranno coinvolte le passioni umane col fine di raggiungere ognuno degli obiettivi, accertandosi che tale coinvolgimento implichi esperienze effettivamente gratificanti per le persone.

Finanziamento

I primi coloni spaziali dovranno essere in grado di supportare totalmente - senza alcun finanziamento esterno - la costruzione della prima colonia spaziale, nonché il lancio della prima colonia e l'addestramento per divenire coloni. Se in seguito dovesse concretizzarsi la disponibilità di finanziamenti esterni - si tratti di sponsorizzazioni pubblicitarie o governative, o di semplici donazioni piccole e grandi da parte di filantropi - tali fondi aggiuntivi potranno essere utilizzati per accellerare la costruzione della prima colonia spaziale. Ma la colonia non dovrà "MAI" mettersi in condizione da dover dipendere dai fondi esterni per la propria sopravvivenza.

La costruzione di una stazione spaziale con i fondi privati degli stessi coloni che la andranno ad abitare, garantirà ai coloni stessi il proprio totale coinvolgimento nelle sorti dell'impresa coloniale. I coloni svilupperanno la disciplina necessaria per compiere grandi cose, e tale disciplina si mostrerà utile e preziosa anche quando infine i loro sforzi verranno coronati da successo, nonché nel momento in cui un colono dovesse raggiungere status di grande ricchezza e potere. Qualsiasi colono avrà vissuto l'intero processo dell'impresa coloniale sborsando soldi di propria tasca, non potrà mai essere così stupido da acconsentire che una corporazione aziendale o un governo o un gruppo di individui venga a controllare la "SUA" colonia.

Non è poi così impensabile che un gruppo di coloni paghi una impresa spaziale interamente di tasca propria. I governi avviano progetti da molti miliardi di dollari solo per costruire strade che permettano alla gente di andare verso le stesse destinazioni già esistenti ma più in fretta di prima. Questi progetti multimiliardari non ti lasciano al verde, perchè il tuo contributo si concretizza in soli pochi dolari, e inoltre perché tu stesso benefici economicamente- direttamente o indirettamente - della realizzazione finale.

Le corporazioni aziendali spendono miliardi per sviluppare e commercializzare nuovi prodotti aspettandosi di poter raccogliere dai loro sforzi quantità di denaro ben più grandi di quelle spese.

Gli individui passano la maggior parte delle loro vite a lavorare per pagarsi case o automobili nuove. Nessuna di queste persone ha davvero bisogno di una nuova automobile (una macchina più economica o vecchia potrebbe essere altrettanto adeguata per soddisfare le proprie esigenze di trasporto) o di una casa più grande (potrebbero facilmente adattarsi anche ad una casa più piccola), né ha bisogno di innumerevoli altri inessenziali oggetti di consumo. Decidere se spendere il proprio denaro in una nuova casa o una nuova macchina o se invece investirlo nel divenire un privato possessore di terreno su una colonia spaziale, è una questione di scelta basata sulle priorità personali d'ognuno. Io credo che diventare un colone spaziale sia l'investimento migliore; ma la scelta sta ad ognuno di voi, non a me.

Per poter diventare un colone spaziale, vi occorrerrà addestramento opportuno. Le persone che aspirano a divenire coloni spaziali, possono unire le loro forze per organizzare la loro colonia di primo addestramento. Sarà difficile che l'intera impresa fallisca se un numero sufficiente di "aspiranti coloni spaziali" si farà coinvolgere attivamente in essa pensandola davvero in termini quali: proviamo ad essere cooperativi, dovremo costruire una comunità, dovremo stendere una solida pianificazione finanziaria, dovremo evitare l'eccessiva avidità, dovremo tener presente che ci saranno benefici per tutti, e che ci sarà profitto economico per tutti, dovremo mettere passione in ciò che stiamo compiendo e dovremo trovare anche le nostre gratificazioni mentre ci muoviamo verso la meta finale.

Tutti i componenti materiali della prima colonia spaziale dovranno essere costruiti da qualcuno, e questi qualcuno potrebbero essere i coloni stessi. I coloni faranno un lavoro migliore di quello che potrebbe fare chiunque altro, perché saranno infine loro stessi a dover utilizzare i prodotti finiti, e perché in tal modo il denaro speso per realizzare i componenti materiali della struttura fisica della colonia resterà sempre all'interno della comunità degli stessi coloni.

Molte delle tecnologie incorporate nei sistemi di supporto vitale ed in altri sistemi operativi delle colonie spaziali, potranno essere commercializzati con profitto anche sulla Terra. Ciò potrebbe fornire una possibilità di lavoro altamente retribuita per alcuni dei coloni in fase d'addestramento.

Il completo riciclo di tutti i prodotti di rifiuto in nuovi prodotti è una necessità assoluta per le colonie spaziali. In questo modo gli aspiranti coloni potranno far pratica delle tecnologie di riciclo - e perfezionarle - mentre sono ancora sulla Terra. Quando saranno in grado di riciclare i prodotti costruendo da essi nuovi prodotti e traendone persino un profitto economico, potranno considerare di aver conseguito il massimo successo nel perfezionamento delle tecnologie di riciclaggio. Ma non c'è ragione per cui dovrebbero limitarsi e fermarsi a tal punto. Perché non pretendere dalle città e da altri produttori di rifiuti una tariffa per il prelievo dei loro rifiuti? I rifiuti verrebbero riciclati in prodotti utilizzabili in grado di produrre profitto ulteriore sia a coloro che lavorano al riciclaggio dei rifiuti che alla comunità d'addestramento coloniale.

Questo dovrebbe essere - quindi - lo schema generale: trovare il denaro lanciandosi in attività imprenditoriali e commerciali, usare quel denaro per pagare l'addestramento dei coloni spaziali, e cercare di tenere la maggior parte di quel denaro in circolazione all'interno della stessa comunità di aspiranti-coloni spaziali attualmente in fase d'addestramento. Avviare, poi, nuove e più vaste attività d'affari e ripetere il ciclo, mantenendo sempre quanto più possibile denaro all'interno della comunità stessa.

Gli errori che dovrebbero essere evitati, sono: dire cose come "non si può fare!"; affidarsi a tecnologie proprietarie esterne alla comunità stessa per la costruzione delle strutture materiali della colonia; fare affidamento su fonti di finanzamento esterne alla comunità; abbandonare lungo la strada alcuni dei partecipanti all'impresa perché nel frattempo "i tempi sono cambiati" o perché il "business" potrebbe in tal modo essere reso più efficiente. I consumatori devono avere un lavoro per poter essere in grado di consumare. Ciò che danneggia i consumatori, danneggia la comunità intera, e prima o poi anche i loro datori di lavoro.

Verso la Gloria

Se sei una donna che vuole avere l'occasione di realizzare pienamente il proprio potenziale, così come vuole che possano farlo altre donne, o se fai parte di una qualche minoranza di qualsiasi tipo che analogamente vuole avere finalmente l'occasione di farsi valere, forse vivi in miseria e pensi giustamente che il tuo lavoro dovrebbe essere valutato al pari del lavoro di chiunque altro. Essere fra i primi coloni spaziali è una opportunità per migliorare la tua condizione. Esistono un mucchio di rischi da correre, ma sarai ricompensato in misura finalmente equa rispetto ai tuoi talenti e alla tua perseveranza.

Se sei un uomo d'affari, riesci a vedere quali sono le opportunità implicate dall'apertura di una nuova frontiera? Immensi mercati vergini, scarsa competizione, nuove tecnologie, nonché lavoratori fortemente competenti ed addestrati in campi innovativi, bene avvezzi a pensare di testa propria e camminare sulle proprie gambe, e con una dimostrata capacità di "far accadere le cose".

Se sei un filantropo, riesci a vedere che la colonizzazione dello spazio è il futuro dell'umanità?

Se sei in pensione, o benestante, o semplicemente ti senti annoiato della vita su questa Terra, e non vuoi limitarti a restar seduto nell'attesa della tua morte: unisciti a noi.

Se sei un avventuriero o un esploratore alla ricerca di una sfida davvero valida, o semplicemente sai che questa è la cosa giusta da fare, lo spazio ti attende!

Noi siamo di fatto molto fortunati a vivere sulla Terra in questo particolare momento. Ciò che siamo prossimi a generare è la creazione di un punto di svolta della storia. L'ultimo ed il più grande punto di svolta della storia! Poiché siamo nel posto giusto ed al momento giusto, non solo quel che faremo, ma anche quando e come lo faremo, avrà grande impatto sul futuro di tutta la vita sulla Terra. Noi, in quanto umani, stiamo affrontando una sfida davvero meritevole dei nostri sforzi: quella di costruire - come ultimo atto compiuto dal genere umano - un ponte verso una grande trasformazione della vita sulla Terra sicché l'eredità di questa grande trasformazione possa essere legittimamente condivisa dall'intera vita terrestre.

Senza la presenza sulla Terra delle altre forme di vita, gli umani non esisterebbero. Sarebbe immorale, nonché una grossa perdita, se non portassimo con noi qualche esemplare di ogni tipo di vita terrestre quando lasceremo questa Terra. In quel momento, la grande trasformazione della vita sulla Terra farà fiorire tutta la vita terrestre, e potrà spargere i suoi semi ovunque nell'infinità dello spazio.

Chiamo a raccolta perciò i cuori più temerari, che oggi vivono in mezzo a semplici uomini comuni - affinché abbandonino definitivamente la mediocrità e osino vivere esistenze più grandi ed importanti, realizzando qualcosa di buono ed enormemente differente: unitevi a noi! Assieme saremo inarrestabili!

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