La prospettiva dell'immortalità, di Robert Ettinger

6. La crionica di fronte alla legge

Anche se la Corte Suprema (USA) è stata a volte accusata di radicalismo, possiamo comunque dire che la giurisprudenza è, in generale, piuttosto conservatrice: in effetti certi giuristi paiono procedere con lo sguardo rigidamente fisso dietro le loro spalle:  non si preoccupano di vedere dove stanno andando e vogliono soltanto sapere esattamente dove sono stati. Perpetuamente stupiti che il domani continui ad arrivare, essi però, come i loro colleghi più progressisti, finiranno per accettare il fatto compiuto: se un futuro esiste è più razionale e più dignitoso andargli incontro di propria iniziativa, che esservi trascinati.
È necessario che siano protetti non solo i corpi dei crionauti [coloro messi in sospensione crionica - NdT] ma anche i loro averi e i loro diritti. Ricordate Ralph Waldo Emerson: "A che cosa servono l'aratro o la vela, la terra o la vita, se manca la libertà?". La legge, come difende tutti noi, così deve difendere anche l'individuo in biostasi.

La legge sì, ma quale legge? Un complesso di articoli di legge che emergerà nel solito modo, nelle legislazioni e nei tribunali, per mezzo di prove, controprove, compromessi ed evoluzioni. Mentre i caratteri generali di questa legislazione non sono ancora chiari, possiamo prendere in considerazione alcuni dei problemi più ovvii e fare alcune congetture sulle possibili soluzioni.

Crionica e igiene pubblica

Tanto per cominciare si compirà un tentativo di inserire la crionica nel complesso delle leggi che governano il trattamento dei cadaveri e il funzionamento di cimiteri,  mausolei e cripte familiari. Sicuramente, in qualche stato si cercherà di mettere fuori legge la crionica, ma ciò andrà a tutto vantaggio di quelli che invece la permetteranno.

Le leggi attuali sembrano in generale dare la priorità ai desideri del defunto e del parente più stretto, sempre che non siano in contrasto con l'interesse della comunità, il bene pubblico, il decoro o l'igiene pubblica. La magistratura ha l'autorità di intervenire nelle controversie riguardanti la sepoltura dei morti, il loro trattamento  dopo la sepoltura e di proteggere i luoghi di sepoltura da atti vandalici o da intromissioni non indispensabili. (73)

Esistono precedenti legali che indicano la possibilità di un trattamento insolito dei cadaveri. Nel caso "Seaton v. Commonwealth - 149 Ky. 498", l'imputato seppellì, senza cerimonia religiosa, il proprio figliolo in una scatola di cartone in un terreno boscoso, eppure la corte non ritenne che si trattasse di una azione criminosa. (73) La legge del Michigan [dove il Cryonics Institute fondato da Ettinger ha sede - NdT] dichiara che il parente più stretto "... può seppeffire il cadavere in qualunque modo gli sembri opportuno, puchè egli non oltraggi la decenza pubblica o non arrechi un danno alla comunità". (73) E' comunque è necessario un permesso di inumazione del cadavere.

Inoltre, si potranno avere molte prove che con evidenza peseranno su coloro che si oppongono ai sostenitori della crionica: "Una costruzione contraria alla legge, disadatta o pericolosa... può essere proibita, ma solo dietro richiesta di qualcuno... che possa dimostrare la possibilità di un danno sostanziale". (72)

Se in qualche posto si dovesse decidere che una capsula crionica fosse oltraggiosa o pericolosa e si ordinasse la sepoltura, i parenti della persona criopreservata senza dubbio potranno ottenere una sospensione temporanea dell'ingiunzione, poiché il tempo sarebbe importante solo per l'ibernato. Se il tribunale dovesse confermare l'ordine di sepoltura (anche se è difficile immaginare su quali basi), allora probabilmente la richiesta potrebbe essere portata davanti alla Corte Suprema degli Stati Uniti, invocando la "uguaglianza di tutela" garantita nel Quattordicesimo Emendamento.

Nei luoghi in cui la legge ostacolasse la crionica, molte persone si recherebbero altrove per ottenerla.
Definizione di "morte"; diritti e doveri dei criopreservati.

La sola definizione di morte accettabile da un biologo è quella del dottor A. Parkes: "La morte è lo stato da cui è impossibile resuscitare un corpo intiero con i mezzi attualmente conosciuti". (110) Nella definizione del dottor Parkes è implicita la tesi principale di questo libro e cioè che se con l'abbassamento della temperatura a livelli sufficienti a prevenire il deterioramento, presto o tardi "i mezzi attualmente conosciuti" progrediranno e il corpo in questione non sarà più considerato come morto.

L'attuale definizione legale di morte, in effetti, si riferisce semplicemente ad una condizione talmnente disperata da indurre il medico curante a firmare un certificato di morte. Questo, in genere, attesta la "morte clinica" e cioè l'arresto del respiro e del battito cardiaco; in genere, ma non necessariamente, dato che la respirazione artificiale, il massaggio cardiaco e altri accorgimenti possono a volte cambiare la situazione.

Un corpo rapidamente criopreservato, subito dopo la morte, è, secondo i criteri comuni, assolutamente morto. Tuttavia, esso rimane potenzialmente vivo, quasi come un annegato che può essere ancora salvato con la respirazione artificiale. Si tratta di un concetto nuovo nel mondo del diritto e bisogna tenerne conto.

Quando l'animazione sospesa sarà realizzabile, qualcuno la sceglierà mentre è ancora vivo per intraprendere un viaggio nel futuro, magari con delle fermate lungo la strada per controllare le condizioni. Durante la permanenza nella "cella frigorifera", l'individuo, secondo la definizione del dottor Parkes, non sarà morto. Tuttavia la sua vita attiva sarà soltanto potenziale. Egli sarà completamente inerte e gli dovrà essere riconosciuto uno speciale "status" e una particolare protezione legale, proprio come a un vero cadavere.

Fino ad ora, un cadavere in quanto tale non ha avuto né diritti, né doveri; ora dovrà averli entrambi. I suoi diritti comprenderanno la protezione del suo corpo e dei suoi averi, la sorveglianza statale della cella frigorifera e degli investimenti che pagano il suo mantenimento. I suoi obblighi comprenderanno il dovere di pagare le tasse con i redditi dei suoi beni e di sottomettere i suoi averi alle norme vigenti. Inoltre la vita condotta in precedenza e le modalità della sua morte potranno influenzare la natura dei suoi privilegi e dei suoi doveri dopo il ritorno alla vita.

Forse la legge giungerà a riconoscere tre classi di persone, oltre a quelle che già ha a suo carico: i soggetti in animazione sospesa, coloro messi in sospensione crionica  dopo la morte e coloro i quali sono completamente morti perché sono stati cremati, oppure si sono decomposti, o sono dispersi in mare. Possiamo prevedere che quando si tratterà di assegnare le varie categorie in casi particolari, non mancheranno processi e ricorsi legali.

Assicurazione sulla vita e suicidio

Un individuo in stato di criopreservazione potrà essere considerato realmente morto, tanto che i beneficiari possano riscuotere la sua assicurazione sulla vita? (Ci saranno di solito due beneficiari, il parente più prossimo e la società che si occupa della cella frigorifera e dei fondi di garanzia.) A prima vista la risposta sembra evidente: poiché egli è morto, secondo la definizione corrente, la base attuariale della sua assicurazione è immutata e perciò la compagnia assicuratrice non ha subìto alcuna insolita perdita e dovrà pagare. Ma, ripensandoci, le cose non sono poi così semplici.

Non aumenterà la quantità dei suicidi? Alcune persone, non abbastanza disperate da scegliere la morte permanente, potrebbero arrivare al punto di scegliere la morte prima del tempo, ma seguita dalla biostasi, con la speranza di risvegliarsi liberati dai loro problemi e pronti per una nuova vita.

Questo particolare problema dovrebbe essere facilmente risolvibile. Attualmente le compagnie di assicurazione pagano il suicidio se esso non avviene entro i due anni dalla data di emissione della polizza. Nell'era delle celle frigorifere, le compagnie di assicurazione o inseriranno una clausola sul suicidio, o si serviranno di un qualche tipo di calcolo percentuale basato sull'esperienza. Certi individui intraprendenti potranno cercare di camuffare il suicidio facendolo apparire un incidente, ma ciò non sarà facile, perché bisogna tener presente che il corpo non può essere danneggiato più di tanto e che deve essere trovato con facilità per ottenere una buona sospensione crionica. Non sarebbe una buona idea, quindi, gettarsi dalla finestra o sotto un treno…

Il suicidio è sempre stato illegale. Il conte di Birkenhead ci racconta che nell'Inghilterra del diciottesimo secolo, almeno in un caso, il tentato suicidio fu punito con l'impiccagione del disgraziato (6) il quale probabilmente non protestò. Con la disponibilità dell'opzione crionica, il suicidio potrà essere punibile, magari con l'imposizione di multe sulle proprietà del criopreservato, che si sveglierà così più povero di quanto sperasse. Non si può permettere che la crionica venga sfruttata per sfuggire alle proprie responsabilità.

Ma l'illegalità del suicidio dovrebbe essere riconsiderata, perché è evidente che possono esserci circostanze attenuanti. Una persona afflitta da una malattia crudele e incurabile, potrebbe decidere di togliersi la vita e di farsi criopreservare prima della morte per evitare una lunga agonia, per preservare il suo corpo in condizioni migliori, o anche per risparmiarsi ulteriori spese di degenza ospedaliera. Simili considerazioni vanno tenute a mente in varie situazioni, per esempio nel caso di malformazioni deformanti. Senza dubbio emergeranno delle regole e le corti concederanno "permessi di suicidio".
Potrebbe anche essere necessario un neologismo che distingua il suicidio distruttivo dalla morte temporanea auto-inflitta. Potremmo forse parlare di suiterm quando una persona sospende le sue attività vitali per mezzo della crionica e di suikaput quando una persona non si è soltanto tolta la vita, ma ha posto irreparabilmente fine a se stessa.

Eutanasìa

Il problema dell'eutanasìa è strettamente connesso a quello del suicidio. In quali circostanze, se mai, i parenti più prossimi potranno decidere se una vita debba continuare oppure debba essere pietosamente interrotta per mezzo della crionica? In quali circostanze i tribunali prenderanno tali decisioni? È giusto relegare in un istituto un parente anziano che abbia le cui facoltà mentali si siano indebolite? Non sarebbe più accettabile l'opzione della biostasi, prima che il suo cervello si deteriori ulteriormente? Le risorse finanziarie della famiglia non sarebbero forse meglio utilizzate nel procurargli un fondo di investimento per il mantenimento in biostasi, piuttosto che pagando una casa di cura? E che dire di un bambino orribilmente afflitto, come in un caso estremo di ritardo mentale? Sarebbe giusto condannarlo ad una dura esistenza, con enormi sofferenze? Non sarebbe forse una vera grazia una tempestiva criopreservazione?

Qualcuno potrebbe obiettare che mettendo in biostasi tutti i sofferenti di una certa malattia, non ci sarà più modo di studiarla. Altri si spingeranno oltre e diranno che criopreservando tutti i cadaveri, gli studenti di medicina non avranno più nessuno da sezionare per il corso di anatomia. Ci saranno, però, sufficienti "obbiettori" per evitare tale situazione, e certamente alcuni offriranno le loro spoglie alle facoltà di medicina!

Il doloroso problema dei bambini con anomalie e deformazioni non è di entità trascurabile. Secondo Jane Gould, "circa tre neonati su cento sono seriamente anormali". (35) Questi, nella maggior parte dei casi non saranno presi in considerazione per essere tempestivamente criopreservati; o moriranno presto di morte naturale, o saranno guariti, o potranno essere aiutati a condurre una vita non troppo penosamente lontana dal normale. Ma consideriamo, per esempio, i casi peggiori di paralisi cerebrale. Secondo Jessie S. West, negli Stati Uniti durante l'anno 1954 ci furono circa mezzo milione di vittime di questa malattia. Molti avevano un'intelligenza normale, sebbene presentassero sintomi come contrazioni facciali, perdita di bava, pronuncia inintelligibile, che potevano farli sembrare subnormali a un osservatore profano. Ma molti avevano serie deficienze mentali e il 23 per cento fu considerato irrecuperabile. (127)

Attualmente, non ammettiamo l'eutanasìa per questo 23 per cento, anche se tali individui forse soffrono molto e costituiscono un forte peso dal punto di vista affettivo e finanziario per gli altri membri della famiglia. Ma la situazione non cambierà forse quando sarà disponibili la biostasi?

Qualcuno insisterà col dire che non ci è permesso di por fine all'esistenza per nessuna ragione, neppure per ragioni economiche e di convenienza. In realtà noi abbiamo sempre venduto la vita, a volte piuttosto a buon mercato, sia in pace che in guerra. Consideriamo, per esempio, la mortalità annuale dovuta al traffico in America: ammonta a circa trentamila persone, credo. Potremmo certamente salvare qualche migliaio di questi individui, semplicemente raddoppiando le pattuglie della polizia stradale in ogni città, o facendo in modo che tutti i veicoli siano dotati di apparecchi per regolare la velocità, ecc. Ma non vogliamo sobbarcarci la spesa o l'incomodo di salvare queste vite; fatto un calcolo a sangue freddo, lasciamo morire queste persone.

Certamente esiste una differenza fondamentale tra la morte per incidente stradale e l'eutanasia. Nel primo caso la vittima non è conosciuta in precedenza e il rischio è uguale per tutti. Ciò non di meno la vita ha il suo prezzo e le persone favorevoli alla crionica introducono un nuovo elemento di fondamentale importanza.

Non ci si può esimere dalle proprie responsabilità parlando di "volontà di Dio". Anche non agendo si è presa una decisione. Quando il giudice sta meditando il caso affidatogli e sta cercando dentro di sé la decisione giusta, facciamogli questa domanda: se il bambino fosse già criopreservato e se fosse in suo potere farlo ritornare alla sua dolorosa condizione di vita, lo farebbe? Se la risposta è negativa, allora probabilmente coloro che hanno messo il bambino nella capsula crionica hanno fatto bene.

Omicidio

Nell'era della crionica, la nefandezza dell'assassinio potrà dipendere non soltanto dai motivi e dalle circostanze, ma anche dal grado di danno arrecato al corpo della vittima.

Mio nonno era solito dire che vi sono due tipi di pigri: "i pigri" e gli "sporchi pigri". La società può ora distinguere tra l'omicidio semplice e l'omicidio "sporco". Se la vittima viene inzuppata di benzina e incendiata, o se viene fatta a pezzi nel dispositivo delle immondizie, o nascosta in una palude e lasciata agli alligatori, questo è "sporco omicidio". Ma se le si trapassa il cuore con una pallottola e se viene presto ricuperata e criopreservata, questo è un tipo di omicidio più civile.

La punizione dell'omicidio dovrà essere presa di nuovo in considerazione. Dovrebbe forse essere adeguata al crimine? Colui che distrugge la sua vittima dovrebbe essere anch'egli distrutto [eliminando quindi la possibilità della crionica - NdT]? E se la vittima può essere ibernata deve essere ibernato anche l'uccisore? In quegli stati in cui non esiste pena capitale, l'ibernazione può forse sostituire in alcuni casi l'ergastolo?

Inoltre apparirà un nuovo tipo di assassinio: l'omissione di criopreservazione (le categorie di crimini si moltiplicheranno inevitabilmente col progredire della civiltà). L'omissione di criopreservazione e il non aver prestato l'assistenza necessaria a una capsula crionica, sarà probabilmente giudicato come un omicidio colposo per mancato soccorso.

A questo proposito è interessante osservare il nostro atteggiamento nei confronti dell'aborto, che è a sua volta un modo di stroncare una vita in potenza. L'aborto è un crimine [l'autore scrive molti anni prima della legalizzazione dell'aborto negli USA - NdT], ma non è un assassinio e non vengono celebrati funerali. Il fatto di non aver criopreservato un individuo non sarà preso così alla leggera, poiché è più evidente che la vittima è stata una persona, un essere che ha avuto un nome, una individualità, di cui si sente maggiormente la perdita.

(La crionica offre anche un'alternativa al problema dell'aborto. Nei casi in cui esso fosse fortemente indicato, ma le persone coinvolte fossero contrarie, esse avrebbero un'opzione in più: quella di far asportare il feto e di criopreservarlo, invece di distruggerlo, in modo che la potenzialità vitale non vada perduta.)

L'obbligatorietà della crionica dopo la morte sarà dapprima ostacolata con successo in nome della libertà religiosa e individuale, come accade per le rivendicazioni di certi  culti. Tuttavia i tribunali hanno respinto le obiezioni religiose di genitori contrari alla somministrazione di opportune cure mediche a bambini gravemente ammalati e hanno permesso alla polizia di intervenire nei riguardi di sette le cui credenze includono rituali con serpenti velenosi. In modo analogo, i parenti di un defunto saranno obbligati a criopreservarlo.

Supponiamo che un adulto sano di mente lasci istruzioni esplicite perché i suoi resti non vengano criopreservati. Ben presto il suo caso diverrà più ipotetico che reale. Tra breve quasi tutti capiranno che una vera e propria età dell'oro si sta avvicinando e non vorranno rinunciarvi. Quelli che potrebbero rimanere ostinatamente scettici si accorgeranno che non hanno niente da perdere; se per caso non piacerà loro ciò che vedranno svegliandosi, potranno pur sempre scegliere l'autodistruzione, o rientrare nella cella frigorifera. In pratica, tra non molto, gli obiettori saranno costituiti soltanto da un piccolo gruppo di eccentrici.

Vedovi, vedove e matrimoni multipli

E' scritto che nel Regno dei Cieli non si parlerà "né di matrimonio né di dare in matrimonio". Naturalmente gli angeli si ameranno tutti l'un l'altro indiscriminatamente, cosicché le ex mogli e i numerosi mariti semplicemente canteranno tutti in coro. Ma sulla Terra, i resuscitati potranno avere vedute più ristrette e sarà necessario essere preparati a riunioni che potranno essere tutte  interamente felici.

La classica formula matrimoniale dice: "finché la morte non ci separi". Se si intende parlare di morte permanente, alcune spose e alcuni sposi sicuramente ci penseranno su due volte prima di promettere di spendere quelli che potrebbero anche essere mille anni con la stessa persona. D'altro canto, se si permettesse alla morte temporanea di sciogliere un matrimonio, come avviene ora, e se risposarsi sarà normale, allora molte vedove si troveranno, dopo essere state riportate in vita, di fronte a due ex mariti, di cui quello meno recente, quello che hanno amato in gioventù, probabilmente sarà loro più caro.

Fra poche decine d'anni queste questioni potrebbero non aver senso. Chi può esser  certo che persista l'istituzione della monogamia? Oggi la accettiamo completamente, ma ricordiamoci di Cesare e Cleopatra, raccontati da Shaw in cui un britanno si dimostra scandalizzato per un'abitudine romana. Cesare, parlando a un altro romano dice: "Perdonalo, Theodotus: è un barbaro, e pensa che le abitudini della sua tribù e della sua isola siano leggi di natura". Proprio così: la nostra abitudine tribale circa la  monogamia non è una legge di natura e può infine essere sostituita da... che cosa? Forse dalla poligamia, oppure dalla assenza di matrimonio, o da un tipo di matrimonio stipulato per mezzo di un contratto dal contenuto strettamente privato. Poiché le funzioni biologiche e la natura stessa della riproduzione sono soggette a esami minuziosi e a deliberati mutamenti, nessuno può fare ipotesi a lunga scadenza con sicurezza.

Può essere utile una digressione momentanea sulla nozione religiosa di "legge naturale". Essa non è per nulla un concetto così rigido come molti laici e credenti sembrano credere. George W. Constable, del "Natural Law Forum" della Notre Dame Law School, ha scritto: "L'interpretazione della legge naturale non è e non può essere statica... Se la conclusione a cui è giunto un membro qualificato della società differisce da quella di un altro, per quanto riguarda la moralità di una decisione qualsiasi, allora, ex definitione, ciascuno dei due può comportarsi come gli sembra più giusto. Chiunque può sbagliare: preti, re, o gente comune". (13)

È abbastanza chiaro supporre come verranno risolti, in un immediato futuro, alcuni dei problemi e quali saranno i probabili rimedi.

Il primo dei due coniugi a morire, farà all'altro delle richieste che non si saranno mai sentite in precedenza, sia in campo affettivo che in campo finanziario. Il coniuge criopreservato non vorrà risvegliarsi senza né affetti né risorse economiche, ma reclamerà sua moglie e le sue proprietà. La moglie d'altra parte potrebbe voler ereditare ogni cosa ee essere libera di consolarsi. Che fare?

Se consideriamo una coppia tipica del prossimo futuro e immaginiamo che l'uomo muoia in età non molto avanzata, lasciando un modesto patrimonio, il risultato sembra abbastanza chiaro: la vedova lo aspetterà. Dieci anni circa di separazione in età avanzata non è un prezzo troppo alto da pagare per il conseguimento della sicurezza affettiva. Per la tranquillità di colui che muore per primo, ciò può anche essere legalizzato. La vedova del paziente in sospensione crionica può essere considerata ancora legalmente sposata e le può essere impossibile ottenere il divorzio, come è impossibile alla moglie di un ricoverato in manicomio.

Qualcuno può obiettare che tutte queste preoccupazioni non hanno fondamento reale. Dopo tutto i resuscitati non saranno le stesse persone; essi saranno ringiovaniti e rimessi a nuovo, mutati e migliorati sia nel fisico che nella personalità (anche se non necessariamente subito). La vita sarà profondamente diversa e può darsi che l'uomo non abbia più nessun interesse per la sposa di prima.

La risposta è che ci deve essere una ragionevole continuità o almeno la speranza di una ragionevole continuità nelle relazioni personali, perché altrimenti il futuro sarebbe davvero troppo spaventoso e il desiderio di restare in vita tenderebbe a scomparire.

Considerate un caso più difficile in cui il coniuge sopravvissuto, sebbene anziano, tiri un sospiro di sollievo pensando "che liberazione, grazie al cielo non dovrò più sopportarlo/a!" E ora considerate il caso di un marito o di una moglie che muoiono lasciando dei figli che hanno ancora bisogno di loro. Notate che ho detto "considerate" e non "consideriamo" perché io ho già pensato a questi casi e non ho trovato quelle risposte soddisfacenti, che comunque bisognerebbe cercare di trovare, in un modo o nell'altro.
Prima di lasciare questo argomento, possiamo far presente una delle soluzioni possibili al problema di una giovane vedova. Non che la si prenda molto seriamente, ma è utile per ricordare al lettore la vasta gamma di possibilità.

L'idea è stata suggerita da una notizia giornalistica che racconta come, nel 1963, una ragazza in Giappone possa andare da un esperto di chirurgia plastica per farsi rifare un imene nuovo. (48) Allo sposo sarebbe così risparmiato l'imbarazzo di conoscere le precedenti leggerezze della moglie. Si presume che il passo logico successivo della ragazza sia di andare da uno psichiatra e di farsi cancellare con l'ipnosi i ricordi associati all'imene originale. Allora ella sarebbe in ogni senso una fanciulla pura, tranne che nella sua storia - e la storia, come ognuno sa, passa. [si ricordi che l'autore scrive nei primissimi anni '60, con le remore morali di quegli anni - NdT]

La nostra vedova, allora, prende le seguenti misure. Fino a quando il primo marito non è riportato in vita, ella vive col secondo marito e alla resurrezione essi possono separarsi consensualmente. Soltanto allora, quando saranno separati, il primo marito verrà resuscitato e la moglie nel frattempo si sarà sottoposta a "lavaggio del cervello", cancellando così i ricordi del secondo marito con l'aiuto dello psichiatra o di tecniche biopsichiatriche. Riconosco che tale scenario solleva più problemi di quanti non ne risolva, ma è inteso soltanto come uno spunto alla riflessione.

Cadavere o cittadino?

Corre voce che in certi ambienti politici di Chicago, per esempio, per tradizione sia possibile che un cadavere sia considerato ancora un normale cittadino, nel senso che gli viene conservato il posto nelle liste elettorali. Forse, fino a un certo punto e in un certo senso, questa tradizione verrà legalizzata.
A questo punto prendiamo in considerazione due princìpi ben consolidati: "Nessuno stato... negherà ad alcuno, entro la sua giurisdizione, l'uguale protezione della legge" (Costituzione degli Stati Uniti) e "non ci sarà nessuna tassa senza rappresentazione" (Boston Tea Party e seguenti). Una persona criopreservata sarà potenzialmente viva; avrà delle proprietà, pagherà le tasse. Come può essere modificata la legge in modo da riconoscere questi fatti nel modo dovuto?

Attualmente le nostre leggi sul voto sono per la maggior parte estremamente semplici e ingenue. Ogni adulto capace ha un voto. Dal punto di vista amministrativo, questo sistema sembra ovvio e ordinato, ma dal punto di vista logico, provoca un disordine tremendo. Tutto l'insieme delle leggi che riguardano i diritti e i doveri di voto ha bisogno di essere riesaminato, non soltanto la legge che riguarda la questione dello spostamento a diciotto anni del diritto di voto, e quindi dell'età a cui si ha diritto al voto, ma l'intera filosofia e l'intero fondamento razionale del governo rappresentativo.

Dovrebbe il voto di un uomo con quattro figli contare quanto quello di un padre di due? I bambini sono persone; hanno interessi che possono essere migliorati o danneggiati e hanno il diritto di essere rappresentati. Dovrebbe forse un elettore ben preparato avere la stessa influenza del più vuoto degli ignoranti? Il vero scopo del nostro governo repubblicano è di evitare che ciò accada. Non dovrebbero forse le eleggibilità e le influenze elettorali dipendere dalla questione specifica e dal grado in cui gli interessi dell'elettore sono toccati? Accade già per abitudine che, in alcune zone, determinate questioni vengano votate soltanto dai proprietari terrieri.

Forse bisognerebbe inserire un'altra legge tra il Cittadino e i pubblici poteri. Cioè un gruppo di cittadini che lo desiderasse dovrebbe poter avere il permesso di scegliere un elettore e dare a esso l'incarico di esprimere cumulativamente i loro suffragi per favorire una elezione che egli ritenesse opportuna.
Una tale revisione riconoscerà sicuramente, tra le altre cose, il diritto delle persone incapaci di procurarsi certi tipi di rappresentanza. Le persone incapaci, ora, formano un piccolo nucleo che è ignorato sotto questo aspetto, ma coloro in sospensione crionica costituiranno un enorme gruppo molto influente che per forza dovrà essere riconosciuto e rappresentato.

La criopreservazione degli sfaticati

La morte sembra una pena un po' troppo severa per chi non ha la possibilità di pagare il premio dell'assicurazione per l'opzione crionica. Perciò la società sarà obbligata a ibernare gli indigenti. Così, nel futuro, tutti i fannulloni potranno sfuggire sia alla morte che alle tasse! Essi vivranno a spese dell'assistenza pubblica rimarranno a carico dell'assistenza pubblica anche morendo. Per aggiungere insulto a ingiuria, una volta riportati in vita essi saranno anche più contenti di avercela fatta delle persone che hanno pagato le tasse. Questa è forse giustizia? Chiedetemelo ancora tra mille anni.
Per una ulteriore protezione del debole, o del fannullone, o dello sfortunato, le leggi sull'eredità e sui fallimenti dovranno essere riviste. Entrerò nella questione solo per far notare che si potrebbe mostrare clemenza disponendo che i debiti siano soggetti soltanto a interessi semplici, mentre i patrimoni possano accumulare interessi composti.

Rimangono ancora innumerevoli altri problemi legali da identificare e da studiare. E' vero che l'era della crionica sarà l'era della "regola aurea", ossia del "non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te", ma questo modo fraterno di pensare si diffonderà solo gradualmente e vi saranno sempre oneste differenze di interessi e di opinioni. Per parecchio tempo ancora dovremo tenere a mente le immortali parole di Ferguson Bowen: Piove sul giusto / e sull'ingiusto / ma soprattutto sul giusto / perché l'ingiusto gli ha rubato l'ombrello…"

Capitolo 7. L'economia dell'immortalità



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